Slow Ostern!
Coincidenza ha voluto che la sera dell'elezione di Papa Francesco – primo pontefice della storia a onorare il santo del Cantico delle Creature – i soci sudtirolesi di Slow Food riuniti in assemblea all'Abbazia di Novacella tenessero a battesimo la nuova “condotta” (Convivium) dell'Alto Adige/Südtirol. Un segno di buon auspicio, si direbbe. L'associazione fondata nel 1986 da Carlo Petrini (che conta 100mila iscritti) si occupa di diffondere la cultura alimentare, sviluppare l'educazione sensoriale e tutelare la biodiversità, le produzioni di piccola scala, i saperi (e sapori) della cucina tradizionale, promuovendo la qualità del cibo e incoraggiando scelte consapevoli da parte dei “co-produttori”, cioè consumatori coscienti nell'acquisto dell'unico prodotto che entra nel loro corpo.
La sala gremita ha ospitato degustazioni e assaggi di nostre produzioni regionali: le Comunità del Cibo di “Terra Madre” (Caffé di Altrei/Anterivo) e i Presìdi Slow Food (Graukäse dell'Ahrntal, Vinschger Ur-Paarl, Villnösser Brillenschaf e razza bovina Grigio Alpina) ovvero l'eccellenza di agricoltori, caseari, panettieri e allevatori “presidiata” dall'Arca del Gusto. Nel corso della serata, le due lingue si sono alternate con fluida naturalezza: parlando di gastronomia, non c'è stereotipo che tenga, anzi. Nell'intervento introduttivo, Daniele Buttignol (Segretario di Slow Food Italia) ha illustrato i fini dell'associazione: «Rispetto dell'ambiente e giustizia sociale, cioè garantire una remunerazione giusta a contadini, pescatori, allevatori. Slow Food siamo tutti noi, più siamo e più abbiamo possibilità di farcela». Particolarmente sentito il saluto di Hansi Baumgartner, “re dei formaggi” Degust e tra i pionieri di Slow Food in Sudtirolo, secondo il quale «i cuochi dovrebbero fare di più: territorialità, freschezza, stagionalità, sono al centro d'una filosofia più semplice di cui Slow Food si fa portatrice, senza troppe sofisticazioni, in nome della diversità di qualità. Invito tutti a farne parte, dà tanto a voi e al vostro territorio». Un fornaio dell'Alta Val Venosta aggiunge: «Grazie al presidio Slow Food, abbiamo esportato l'Ur-Paarl persino a Eataly, molti ospiti italiani vengono in Vinschgau per assaggiare il nostro pane». Quindi, a detta del suo collega brissinese Helmuth Profanter, «dobbiamo votare solo per politici che s'interessano di queste cose». A degna conclusione della serata, un buffet caldo offerto dall'Alleanza tra cuochi e Presìdi del Trentino-Alto Adige/Südtirol.
Affinché tutti possano permettersi un cibo buono, pulito e giusto, dobbiamo conoscere meglio ciò che mangiamo: scelte responsabili sono scelte politiche. Anche (e soprattutto) nel giorno di Pasqua. Perciò Slow Ostern!
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Website Slow Food Trentino-Alto Adige/Südtirol.
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