Verdi e M5S, gli intransigenti
I Verdi e il M5S preferiscono la strategia alla tattica. Per questo motivo oggi (31 marzo) disertano l’assemblea dei partecipanti al Fondo Family convocata a Trento, che s’inscrive nel quadro dei lavori preliminari per la promulgazione di una nuova legge sulle pensioni dei consiglieri resa urgente dall’esplosione dello scandalo sui vitalizi.
Con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer, e al presidente del Cda di Pens Plan Invest, Stefano Tomazzoni, i Verdi puntualizzano così la loro posizione: “La procura di Bolzano ha aperto un’indagine sulla natura e la creazione del Fondo stesso per verificarne la legittimità; i criteri con cui è stata decisa e calcolata l’attualizzazione, e perfino gli stessi fattori di calcolo, sono stati ampiamente sconfessati dai maggiori responsabili politici delle due Province; il presidente e il vice presidente della Giunta regionale hanno annunciato la presentazione a breve di un disegno di legge che inciderà profondamente sia sulla natura che sulla funzione del Fondo e addirittura anche sul valore delle quote distribuite, avendo annunciato gli stessi presidenti che tutta l’operazione di attualizzazione verrà profondamente rivista, con effetti retroattivi, entro breve termine; noi auspichiamo la revoca dell’operazione di attualizzazione e dei relativi pagamenti, non solo della parte versata in denaro liquido (che abbiamo già restituito al Consiglio regionale) ma anche della parte rappresentata dalle quote del Fondo”.
Dato che, allo stato attuale, l’esistenza stessa del Fondo è posta in discussione – concludono Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss e Cristina Kury, cioè gli estensori della nota – “manca ogni base di legittimità giuridica e di fiducia reciproca per qualsiasi ulteriore passo”. L’unica cosa da fare, quindi, è attendere la promulgazione della nuova legge regionale che potrà essere messa in cantiere dopo aver raccolto il parere giuridico degli esperti, Luca Nogler e Giandomenico Falcon, incaricati dal Consiglio regionale per verificare la praticabilità giuridica della riforma.