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Bonus 500 euro: quello che è successo

In attesa del rinnovo anche per la classe 1999, la macrostoria del Bonus Cultura. È servito a qualcosa?
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Foto: gov.it

Libri e telecamere

"Per ogni euro investito in sicurezza, ci deve essere un euro investito in cultura" è stato uno dei primi mantra del Governo Renzi nel suo periodo slide, annunciato pochi mesi prima del 4 dicembre. Secondo i maligni, in vista del voto stesso per attirare il consenso dei giovani. Gli stessi giovani che hanno votato No al referendum costituzionale e mandato a casa l’ormai soprannominato "Governo dei Mille Giorni", rendendo il termine Seconda Repubblica ancora non troppo demodé.

"Per ogni telecamera installata, ci deve essere un videomaker che sperimenta" .

Il mantra si ripete in diversa forma anche nel libro scritto da Matteo Renzi edito da Feltrinelli: Avanti – Perchè l’Italia non si ferma, che a quanto pare nelle librerie di Bolzano ha riscosso solo perplessità ma che nel complesso ha avuto un buon successo, con più di 20.000 copie vendute fino ad oggi.

La cultura e la sicurezza vanno sempre di pari passo, come se gli investimenti nella generica parola cultura dovessero giustificare altri acquisti o installazioni di telecamere.

Il Bonus

Fino a febbraio tutti i mezzi di informazione italiani hanno urlato al flop del Bonus dei 500 euro per i 575 mila diciottenni nati nel 1998, i quali avevano speso solamente il 6,3% dei soldi stanziati.

Vediamo di fare chiarezza sulla situazione.

A maggio sono 335 mila i ragazzi che si sono iscritti a 18app atttraverso il sistema spID per ottenere l’identità digitale e che possono quindi usufruire del bonus per libri, concerti, musei ed eventi. Visti i numeri il termine per l'iscrizione è stato quindi prorogato al 30 giugno 2017 ma due ragazzi su cinque non si sono registrati al sito, rinunciando così al bonus.

Molti degli acquisti sono stati fatto ovviamente online, usufruendo di servizi come Amazon o TicketOne, soprattutto per comprare biglietti di concerti e libri di varia. Nello scorso reportage sulle librerie, abbiamo visto questo trend in crescita anche nel settore dei libri a livelli parossistici: si compra su Amazon un libro da ritirare in libreria ma che agisce solo come punto di ritiro e non di punto vendita. Il colosso di Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo per un giorno, influenza quindi i comportamenti d’acquisto dei consumatori anche quando si tratta di bonus governativi nazionali ma non bisogna stupirsi: la collaborazione con Amazon è stata la prima insieme ai vari esercizi commerciali fisici e sulla piattaforma online l'acquirente ha la possibilità di risparmiare e ricevere i prodotti in tempi più brevi.

I 18enni stanno facendo quello che i loro docenti non sanno fare: impresa.

La Repubblica diverso tempo fa, invece, ha dedicato un articolo al mercato nero del Bonus Cultura, un commercio del bonus parallelo a quello ufficiale in cui i ragazzi aventi diritto hanno venduto il proprio account per la metà del valore iniziale, quindi somme che si aggirano tra i 250 e i 300 euro. I gruppi Facebook dedicati sono sorti subito dopo l’introduzione del bonus, suscitando l’indignazione di molti.

A questo proposito Andrea Coccia, per Linkiesta, scrisse un pezzo molto provocatorio, suscitando non poche polemiche: "I 18enni stanno facendo quello che i loro docenti non sanno fare: impresa."

I prossimi sviluppi

Intanto nella legge di bilancio 2017 sono stati stanziati i fondi per il bonus dei nati nel 1999, che ancora non sono stati attivati. Una richiesta dei giovani sembra però essere stata accolta, ovvero quella dell’acquisto, tramite il bonus, anche di musica e infatti sono stati aggiunti, sia su supporti fisici che online, insieme a corsi di musica, teatro e persino di lingua straniera. Almeno questa è la volontà politica, in realtà il decreto manca ancora. E soprattutto non sappiamo se si potranno comprare anche abbonamenti Spotify.

Gli ultimi aggiornamenti sul tema 500 euro risalgono al 29 giugno con un post su Facebook di Renzi: "Altro che flop!"

Alcuni nodi sono ancora da sciogliere, dobbiamo ancora aspettare dicembre per avere dei dati completi sul primo anno di utilizzo del Bonus e ancor prima l'autunno per la legge di Bilancio, ma per ora i risultati del 18app non sembrano incoraggianti, almeno non per il bonus in questa forma, forse perchè il buono stesso è stato esteso a tutte le fasce di reddito e quindi non ha generato acquisti aggiuntivi da parte delle famiglie più abbienti ma solo sostitutivi. Staremo a vedere, aspettando i numeri.