“I cittadini dell’Alto Adige hanno bisogno di risposte e non di discussioni mediatiche sulle diatribe interne alla sanità pubblica locale”: così il segretario della Cgil altoatesina, Alfred Ebner, sulle recenti dichiarazioni del direttore dell’Asl, Thomas Schael, che, declinando sue responsabilità dirette in merito alle liste d’attesa, rimanda invece a mancate decisioni del passato.

 “Alle persone che hanno bisogno di una visita specialistica – così Ebner - importa poco se ci siano stati ritardi presunti e colpe del passato. Purtroppo dopo anni di discussioni su questo tema, che sicuramente non è risolvibile con interventi singoli ed estemporanei, la situazione sembra più complessa che mai. Senza interventi rapidi, il rischio è che il cittadino fugga verso il privato, con tutte le conseguenze che ne potranno derivare”.

Secondo il segretario della Cgil, la soluzione di inasprire i ticket non risolverà di certo la situazione, ma creerà cittadini che non avranno problemi a pagarli e altri che ci penseranno due volte a ricorrere al servizio. Del resto la situazione non è migliorata con la loro introduzione e non è neppure accettabile che sia il singolo a dover decidere l’appropriatezza o meno di una visita. “Esiste sicuramente il fenomeno delle visite prenotate e non utilizzate, che forse è anche legato ai lunghi periodi d’attesa. Qualche sms automatico per ricordare la prenotazione qualche giorno prima del termine fissato sarebbe forse la soluzione più efficace”, sostiene Ebner.

“Speriamo che le proposte annunciate dalla dirigenza dell’Asl sulle visite specialistiche possano portare novità positive e che l’ennesimo tentativo su questo fronte vada a buon fine, anche se ci vorranno comunque continui aggiustamenti di tipo strutturale, a partire dal ruolo dei medici di base e dall’appropriatezza delle prestazioni. L’assunzione di nuovi medici, annunciata in questi giorni, fa comunque ben sperare “, conclude in una nota il segretario della Cgil altoatesina.