Environment | Geotermia

Uscimmo a bucar le colline

Dalla Val d’Ega alla Maremma toscana. Più di 16 milioni alla società Reggelberg Bau per trivellare la zona di Massa Marittima alla ricerca di un serbatoio geotermico.
Impianti geotermici
Foto: Pisa Today

16 milioni e 200 mila euro. Questo l’investimento ipotetico a favore della Reggelberg Bau, la società di Nova Ponente specializzata in trivellazioni nonchè leader del mercato altoatesino, che ha presentato alla Regione Toscana un progetto finalizzato alla realizzazione di una serie di pozzi nella zona di Niccioletta, nel comune di Massa Marittima, alla ricerca di un nuovo serbatoio geotermico. Lo riportano i principali media locali, tra cui Il Tirreno che parla anche di “rischio minerario”.
L’intervento, con una durata complessiva prevista di undici mesi comprese tutte le attività di cantiere collaterali, prevede una serie di trivellazioni utili ad esplorare il sottosuolo per cercare nuove fonti di vapore. Le perforazione dovrebbe realizzarsi in una zona agricola a circa un chilometro e mezzo a nord ovest di Niccioleta e cinque chilometri e mezzo a nordest di Massa Marittima, con due pozzi dalla profondità di tre chilometri ciascuno, di cui uno dritto, perpendicolare al terrenom e l’altro leggermente obliquo. L’investimento reale dipenderà dall’esito dell'esplorazione: se positivo verranno realizzati altri due pozzi se invece il lavoro non dovesse dare i frutti sperati il sito verrebbe sigillato e successivamente abbandonato.
L’impianto di perforazione avrà un'altezza di circa 50 metri. Se la ricerca andasse a buon fine, la società chiederà la concessione su quell’area, al fine di poter a realizzare un impianto geotermico a ciclo binario.
Viste le ricadute non indifferenti sul territorio, la Regione dovrà decidere se il progetto necessiti di una procedura autorizzatoria più complessa, come la valutazione di impatto ambientale, e avrà a disposizione 75 giorni di tempo a partire dal 19 agosto, quando l’avviso è stato pubblicato sul suo sito internet della Regione, per dare una risposta alla ditta proponente. In questo lasso di tempo chi volesse presentare osservazioni al progetto avrà a disposizione un mese di tempo, sempre a partire dall'avviso.

Energia insostenibile

Attualmente in Toscana esistono 35 centrali geotermiche che ogni giorno emettono nell’atmosfera notevoli quantità di gas serra e sostanze nocive per l’ambiente e la salute. Ad ognuna di esse è consentito emettere ogni ora dai 4 ai 20 grammi di vapori di mercurio e l'ultima volta che rali emissioni vennero quantificate, nel lontano 2007, sono risultate pari a 1,5 tonnellate prodotte in un anno.
La Geotermia non è rinnovabile e gli impianti utili ad estrarre energia dal sottosuolo, siano i cosiddetti impianti “Flash”, a cielo aperto, o i “Binari”, a ciclo chiuso, sono corresponsabili di fenomeni quali la subsidenza, l’accelerazione del dissesto idrogeologico, l’aumento di scosse di terremoto e l’inquinamento di acqua e aria.
Nonostante questo, l’energia prodotta viene considerata pulita e rinnovabile e per questo largamente supportata dagli incentivi statali.
In Toscana, soprattutto nella zona del Monte Amiata trasformato profondamente dagli impianti realizzati negli ultimi anni e da cui derivano il 27,7% delle emissioni di anidride carbonica prodotte in tutta la Toscana, molto attive sono le organizzazioni e i comitati che chiedono a gran voce la riconversione degli impianti e la messa al bando delle speculazioni sul territorio.