Chronicle | Senza dimora

L'emergenza freddo divide il Comune

Critiche al piano di accoglienza dei senza dimora a Bolzano da Giunta e opposizione: fioccano polemiche su sacchi a pelo, palestre e la mancata regia provinciale
ex alimarket dormitorio
Foto: Alessio Giordano
  • Il piano "Emergenza Freddo" divide ancora prima di cominciare. 
    A partire dal primo novembre, a Bolzano riapre il servizio notturno da 95 posti all’ex Alimarket in via Gobetti, già utilizzato come centro diurno, con una durata prevista fino al 30 aprile.

    Il Comune di Bolzano prevede già che questi posti non saranno sufficienti e per questo intende mettere a disposizione 200 sacchi a pelo per chi passerà la notte all’addiaccio.

    “Mal si concilia il regolamento di polizia urbana che vieta i bivacchi e le cicliche attività dell'Amministrazione contro i bivacchi abusivi, con l'acquisto di 200 sacchi a pelo resistenti alle temperature più rigide da distribuire in caso di emergenza. Sacchi a pelo che paradossalmente vengono puntualmente sequestrati in occasione degli sgomberi. Da un lato si forniscono e dall'altro si sequestrano. L'invito indiretto a dormire per strada grazie alla fornitura di questi 200 nuovi sacchi a pelo, evidenzia un palese fallimento istituzionale dell'accoglienza, che va contro anche alle regole che le stesse istituzioni si sono ufficialmente date”, è il commento del consigliere comunale Claudio Della Ratta, che spesso ha suscitato polemiche per le sue affermazioni contro le persone migranti e senza dimora. Un episodio recente ha visto la diffusione di un video in cui un giovane, afflitto da problemi psichici e mostrato in volto, è andato in escandescenza in Piazza del Grano.

    Ma le critiche, oltre che dall'opposizione, arrivano anche dalla stessa Giunta comunale.

    Secondo le nuove direttive, in situazioni in cui i centri notturni sono pieni e c'è una lista d'attesa, la Protezione Civile ha la facoltà di utilizzare le palestre per un periodo di 10 giorni. Durante questo lasso di tempo, il Comune in cui si trova la palestra, insieme alle Comunità comprensoriali e all'ASSB, è chiamato a organizzare e gestire il ricovero notturno.

    L'assessore al Sociale Juri Andriollo si è opposto, citando la preoccupazione di possibili conflitti tra i cittadini e coloro che occuperebbero tali luoghi a fronte dell'ampia disponibilità di immobili della Provincia.

    L’assessora alla Cultura Chiara Rabini, che ha diffuso ulteriori critiche rispetto alle nuove linee guida, rincara la dose: “La proposta è inaccettabile: crea scontro con la cittadinanza e considerato che le richieste di accoglienza sono prevedibili, vanno previste da subito soluzioni strutturali e non emergenziali per gestire un fenomeno che si ripresenta ogni anno”.

    Secondo Rabini, il punto più grave oltre all'utilizzo di palestre, è la totale assenza della Provincia e del Governo nella gestione dei flussi dei richiedenti protezione internazionale sul territorio e che viene completamente “scaricato” sui singoli comuni e in particolare nel capoluogo. “Si sottolinea più volte nel testo che si tratta di una competenza dei Comuni e che la Provincia  interviene a supporto. Se per i senza tetto la competenza è comunale, non lo è però per i richiedenti protezione internazionale – dice  Rabini –. Queste persone devono essere accolte in centri di competenza statale/provinciale, non rientrano nel fenomeno dei senzatetto e non rientrano nelle competenze comunali.  Questo punto va stralciato”.

    L’assessora ha evidenziato anche la rigidità delle regole di accesso alle strutture e la limitata flessibilità nei tempi di raccolta delle richieste, sottolineando che tali restrizioni comportano lunghi tempi di attesa e rischi per le persone senza fissa dimora. Ogni 7 giorni la persona deve rinnovare la richiesta di accoglienza altrimenti la persona viene cancellata dalle liste. Le richieste di accoglienza vengono raccolte solo due ore al giorno dalle 10-12, mente dalle 14-16 sono assegnati i posti: “Con queste regole poco flessibili molte persone devono attendere giorni e giorni per accedere alle strutture, con i rischi che ne derivano – continua l’Assessora – Si dice che negli altri orari vengono distribuite coperte: questo punto è da stralciare in quanto contraddittorio Si accetta implicitamente e formalmente che vi siano persone in strada a cui servono coperte e che non vengono accolte. In presenza di basse temperature, per evitare rischi alle persone, non bastano le coperte. Inoltre prevedere la distribuzione di coperte è in contraddizione con il penultimo punto delle linee guida "Apertura temporanea di palestre" che prevede che in assenza di posti disponibili e in presenza di persone in lista di attesa di  attivare l'accoglienza straordinaria nelle palestre provinciali, questo proprio per evitare che ci siano persone in strada di inverno”.

    Rispetto al ruolo della Provincia, fa notare Rabini, oltre a prevedere di coordinare tramite il Centro di accoglienza notturna Conte Forni e Infopoint dovrebbe prevedere un'equa distribuzione sul territorio ma questo punto, osannato a più ripartire dal capoluogo che invoca un’equa distribuzione, continua inesorabilmente a mancare.

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Corinna Lorenzi Tue, 10/31/2023 - 14:52

Mal sehen, ob etwas von dieser Kritik aufgenommen wird, was zu hoffen, aber sehr zu bezweifeln ist.
Im Grunde sind die 200 Schlafsäcke das Zeichen einer realistischen Kapitulation der Gemeinde.
Was für ein Trauerspiel, diese schöne Stadt. Es ist zum Heulen.

Tue, 10/31/2023 - 14:52 Permalink