Politics | Partecipazione

„La nostra città”: con più partecipazione diretta

Il nuovo comitato “La nostra città – Unsere Stadt” ha presentato le sue visioni per una città sana e vivibile per i suoi cittadini, al di lá degli interessi commerciali.
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“Città più vivibile” include anche i diritti alla partecipazione diretta alla politica comunale, diritti trascurati durante il processo decisionale verso il PRU dell’area della stazione autobus. I partiti della maggioranza non hanno certamente esagerato nel coinvolgimento della cittadinanza nella decisione su Benko, e una vaga promessa di referendum dopo le elezioni del 10 maggio è stata subito scartata.

Ben vengano le proposte e visioni di “La nostra città” che offrono alternative ai vari progetti di Benko, che a sua volta non intende demordere con il suo KHB. In queste visioni non possono mancare nuove regole per la partecipazione diretta. Il Consiglio comunale di Bolzano quest’anno come tutti gli altri consigli della Regione dovrà affrontare il compito di adattare il suo statuto alle disposizioni del nuovo ordinamento regionale della L.R. 9 dicembre 2014, n.11, che reca interessanti novità per i diritti referendari comunali. Questo dibattito sarebbe un’ottima occasione per ampliare la democrazia e per qualificare la partecipazione, dando mano a tutta una serie di articoli dello statuto di Bolzano (e cioè la sezione “Istituti di partecipazione e diritto all’informazione”, capo I, art.49-60).In questo riguardo sicuramente non siamo fra i comuni di avanguardia in provincia e in Italia.

Porto 18 esempi per tali strumenti, fattibili e giuridicamente possibili, volti a rendere la partecipazione più agibile, meno macchinosa, più incisiva e interessante per i cittadini (bürgerfreundlich):

1. Istituire la possibilità della petizione online: testi da inserire per la sottoscrizione online da parte di ogni cittadino sul sito del Comune, rubrica “diritti di partecipazione dei cittadini - petizioni”, per 30 giorni, poi passa al sindaco o assessore competente con obbligo di risposta entro 30 giorni.

2. Rafforzare l’istruttoria pubblica: consentire la richiesta da parte di 500 cittadini, tramite firma allo sportello civico e autenticazione della firma da parte del funzionario. Ma, a differenza di quanto successo a Bolzano all’inizio dell’anno sul progetto Benko, dev’esserci un “contraddittorio pubblico” (dibattito), e il Consiglio deve a sua volta discutere dei suoi risultati e tenerne conto nelle sue decisioni.

3. Introduzione del Consiglio comunale aperto (diritto dei cittadini di presentare mozioni, incluso il diritto di intervento all’interno del Consiglio senza diritto al voto).

4. Introduzione del bilancio partecipativo, come una forma pubblica di partecipazione relativa all'impostazione del bilancio di previsione comunale ed alle priorità di investimento. Tramite tale forma di partecipazione l'amministrazione comunale promuove la trasparenza e l'assunzione di responsabilità tanto per le spese pubbliche quanto per le possibilità di risparmio.

5. Istituire un ufficio apposito per il servizio di informazione elettronica comunale, cioè la cura del sito e dei rapporti online con i cittadini.

6. Introdurre il referendum confermativo facoltativo per le modifiche statutarie, secondo il nuovo ordinamento dei Comuni (Legge reg. 9 dicembre 2014, n.11). Firme previste per tale referendum nel caso di Bolzano: 5%. Raccolta delle firme entro 90 giorni, votazione senza quorum di partecipazione.

7. Introdurre il diritto al referendum confermativo (diritto di veto) su ogni tipo di delibera del Consiglio comunale.

8. Il diritto di richiesta di referendum oggi a Bolzano spetta a 4.000 cittadini. Secondo la Legge reg. 9 dicembre 2014, n.11, Bolzano deve prevedere al massimo il 5% degli aventi diritto al voto, meglio ridurre le firme necessarie al 3-4%.

9. Ampliare il periodo di raccolta delle firme per i referendum a 180 giorni (previsto dalla Legge reg. 9 dicembre 2014, n.11)

10. Ridurre il quorum di partecipazione dal 40% al 25% (Legge reg. 9 dicembre 2014, n.11), ma possibilmente azzerare il quorum.

11.  Inserire l’obbligo del Comune di elaborare un opuscolo di informazione da recapitare per posta a tutti gli aventi diritto al voto prima della votazione referendaria.

12.  Il referendum propositivo, abrogativo, confermativo e confermativo statutario deve avere effetto vincolante (Legge reg. 9 dicembre 2014, n.11)

13. Ridurre al minimo le materie escluse da referendum (art. 59, comma 4, Statuto di Bolzano). Quindi stralciare nel testo dello Statuto di Bolzano da quell’articolo:

4k) materie, nelle quali il Consiglio comunale debba esprimersi obbligatoriamente entro termini fissati dalla legge.

5b) atti che incidono sigli strumenti urbanistici, e i piani di attuazione

5c) atti che riguardano la costituzione di società di capitale e fondazioni.

5e) atti aventi natura patrimoniale

14. Semplificare l’autenticazione delle firme per i referendum: introdurre un metodo unico per tutti gli strumenti di partecipazione (istruttoria pubblica, delibere di iniziativa popolare, richieste di referendum): cioè coloro che si qualificano come presentatori della richiesta di istruttoria si assumono la responsabilità dell’autenticità delle firme (Regolamento di partecipazione del Comune di BZ, Art.21, p.5. “Istruttoria pubblica”). Questa regola va applicata tutti le forme di referendum.

15. Introdurre l’obbligo di rendicontazione del sindaco alla fine del periodo di legislatura (da pubblicare anche sul sito ufficiale del Comune).

16. Introduzione del diritto al voto per corrispondenza (postale) per ridurre i costi dei referendum e delle elezioni e per aumentare la partecipazione al voto. Si possono allestire delle urne per il voto postale presso tutti i centri civici, estendendo il periodo di votazione a due settimane.

17. Nel caso di referendum propositivo, consentire la proposta alternativa del Consiglio comunale (votazione su due opzioni), e nel caso del referendum confermativo consentire controproposta dei cittadini (votazione su due opzioni).

18. Introdurre forme di partecipazione dei cittadini ai processi di pianificazione del Comune, per.es. il "Parere civico" e il "Consiglio civico" (dettagli nel libro di Benedikter/Michelotto, Più democrazia nella politica comunale, POLITiS 2014, scaricabile qui).

Questo elenco sicuramente non è completo, ma un primo spunto per il relativo dibattito all’interno del Consiglio. Ulteriori suggerimenti sono contenuti in un dossier, redatto da POLITiS, scaricabile qui.