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Corpi eretici

Con due produzioni del Teatro la Ribalta si apre la dodicesima edizione di una rassegna teatrale che vuole abbracciare ogni variabile del presente.
Corpi Eretici
Foto: Valentina Bianchi

Bolzano ha la fortuna, da più di dieci anni a questa parte, di ospitare una rassegna teatrale unica, votata alla rappresentazione della diversità senza pietismo o ipocrisia, ma con l’intento di presentare ogni variabile umana, la molteplicità nella forma più intensa e poetica possibile.
“Corpi eretici”, nata da un'iniziativa del Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt, presenta ogni anno un cartellone di spettacoli che come suggerisce il titolo vuole essere “eretico”, fuori dalle norme, visionario. E ci riesce, selezionando spettacoli di qualità e avendo il merito pertanto di portare a Bolzano un teatro “diverso”.

La dodicesima edizione della rassegna sottotitola “Guardare da vicino per vedere lontano”, denunciando l’intenzione di mettere sotto la lente d’ingrandimento aspetti del nostro presente che ci permettano di delineare tratti del nostro futuro. Lo fa con sette diversi spettacoli e coinvolgendo diversi spazi della città: T.RAUM, il NOI Techpark, il Teatro Cristallo e il Teatro Comunale di Gries.

Il primo spettacolo “Paradiso Perduto” è stato presentato a T.RAUM in tre repliche il 16, 17 e 18 dicembre. Si tratta di un nuovo debutto per la compagnia del Teatro la ribalta di Bolzano, uno spettacolo scritto dal direttore artistico Antonio Viganò come una serie di studi teatrali per un’opera liberamente ispirata al mito di Frankenstein, di Mary Shelley.

 

 

Sempre per la regia di Viganò la compagnia ripropone anche “Un Peep Show Per Cenerentola”, uno spettacolo nato l’anno scorso nel pieno della pandemia e che ha il merito di aver trovato una soluzione scenica di grandissimo effetto al problema del distanziamento del pubblico nei teatri. Al centro vi è infatti uno spazio drammaturgico pensato per “nutrirsi di sguardi”, riproponendo i peep show che negli anni ‘20 del Novecento venivano utilizzati come luogo per giochi di seduzione e sensualità. Lo spettacolo verrà allestito nella Kranhalle del NOI Techpark dal 24 al 29 gennaio.

La rassegna ospita però soprattutto compagnie e spettacoli provenienti dal resto d’Italia, a partire da Ateliersi, collettivo bolognese dall’approccio multidisciplinare e innovativo che presenta lo spettacolo “La mappa del cuore di Lea Melandri” (20 gennaio, Teatro di Gries). Melandri è stata una figura importante per il femminismo italiano con la sua rubrica sul settimanale “Ragazza In” negli anni ‘80, “Cara Lea”, in cui giovani adolescenti si confidavano affidandole le loro esperienze. Di quelle lettere si ciba lo spettacolo proponendo un viaggio emotivo attraverso turbamenti che appartenevano tanto a quell’epoca quanto alla nostra.

 

 

In programma anche uno spettacolo di Teatro Drag con le Nina’s Drag Queens, dal titolo “Le Gattoparde”. La compagnia stessa si interroga su cosa sia il Teatro Drag e si risponde dicendosi che nel travestimento e nel rovesciamento dei generi le contraddizioni diventano visibili, rivelano un disequilibrio in cui si mescolano melodramma e commedia, forza e fragilità.

È ospite della rassegna anche il regista Alessandro Serra, uno dei più grandi nomi del teatro italiano, con lo spettacolo “Macbettu”, il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e come da tradizione elisabettiana interpretato da soli uomini (2 marzo, Teatro Cristallo). A Serra l’idea nasce durante un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia (regione montuosa della Sardegna centrale), dove le danze e i canti con la loro potenza e carnalità ispirano al regista un’analogia tra il capolavoro shakespeariano e le maschere e i tipi del carnevale sardo.

 

 

Chiudono la stagione “Antropolaroid” di Tindaro Granata (24 marzo, Teatro Cristallo), spettacolo storico di questo autore-attore emergente, mai presentato a Bolzano, e la produzione “Fuck Me(n)” (7 aprile, Teatro di Gries), con cui Liv Ferracchiati racconta modelli identitari e stereotipi del mondo maschile.

(S.G.)

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