“Governo con la destra? Non lo escludo”

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SALTO: Chniouli, classe 1997, insegnante e consigliere comunale, si ricandida come capolista di “Io Sto con Bolzano”, la lista che sostiene Angelo Gennaccaro come candidato sindaco. Che visione di Bolzano vuole portare ora alla guida della lista?
Abdallah Chniouli: La nostra idea è quella di portare una visione moderna. Siamo fortunati ad essere una città attrattiva, ma allo stesso tempo perdiamo molti giovani, che spesso scelgono di trasferirsi verso i Paesi vicini, come Austria e Germania, che offrono maggiori opportunità e sono più competitivi rispetto all’Italia. I nostri giovani, spesso bilingui, sono molto richiesti da quel mercato, ed è proprio su questo che dobbiamo lavorare: riuscire a trattenerli e ringiovanire così la nostra città. Guardando all’evoluzione demografica di Bolzano, è fondamentale favorire un giusto ricambio generazionale, dando risposte concrete sia a chi già vive qui, sia a chi desidera trasferirsi. Per farlo, bisogna partire da un’offerta abitativa accessibile e da un'offerta culturale e di intrattenimento che metta davvero al centro i giovani. La nostra visione è quella di una Bolzano che sia, concretamente, un ponte tra Nord e Sud Europa: una città bilingue e aperta, che sappia valorizzare le sue specificità attraverso alleanze solide con il mondo dell’economia, della ricerca, dell’università, con realtà come l’Eurac. E al centro di tutto questo vogliamo mettere i giovani.
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Sul tema degli alloggi, che è centrale in questa campagna elettorale: secondo voi la soluzione è costruire nuove abitazioni? E se sì, dove?
È un problema che non si risolve in un singolo mandato amministrativo, ogni cinque anni. Bolzano ha bisogno di un piano di sviluppo a lungo termine. Questo significa individuare aree dove sia possibile intervenire, sia tra quelle già costruite ma non valorizzate, sia in zone da riqualificare perché disabitate, sia eventualmente in nuove aree. Ma serve un parere tecnico, e soprattutto serve una visione chiara per pianificare tutto questo. Negli anni Bolzano è cresciuta, ma affrontando il problema in maniera emergenziale si risolve il problema nell'immediato, ma si fa fatica ad avere una visione a lungo termine. Noi crediamo di poter contribuire alla realizzazione di nuove abitazioni a prezzi agevolati, sostenendo le cooperative e i privati che decidono di costruire in questa direzione. La Provincia già lavora in questo senso, e può essere un ottimo alleato per convincere chi costruisce a farlo a prezzi ragionevoli.
“Puntiamo seriamente al ballottaggio, anche se sappiamo che non sarà facile”
In provincia il vostro partito è alleato con il centro-destra, mentre storicamente in Comune siete stati vicini al centro-sinistra. Sareste disposti a replicare l’alleanza con il centro-destra anche a Bolzano, dopo il 4 maggio?
Siamo pronti a collaborare con chiunque vincerà le elezioni, perché il nostro obiettivo è contribuire in modo concreto. Puntiamo seriamente al ballottaggio, anche se sappiamo che non sarà facile. Se il futuro sindaco — sia di centro-destra che di centro-sinistra — condivide con noi una visione moderata sui temi principali, allora possiamo lavorare insieme. Tutti, in questa campagna, stanno guardando verso il centro, con candidati moderati. Quindi i presupposti per un’intesa ci sono. Ma se, così non fosse, la nostra priorità resterà comunque la governabilità. Nel momento in cui i cittadini di Bolzano vogliono dare una linea di cambiamento premiando quello che è l'attuale candidato del centro-destra, la nostra responsabilità sarà decidere se voler creare un governo e responsabilizzarci in questo senso con quella parte politica lì. Tutto dipenderà dai temi e dalla visione, ma non lo escludiamo.
Prima ha usato una bella metafora, definendo Bolzano un ponte tra nord e sud Europa. Vista anche la comunità da cui proviene, cosa dovrebbe fare Bolzano in tema di accoglienza?
Su questo tema, dobbiamo essere onesti: il futuro sindaco avrà un margine d’azione limitato, perché le principali competenze appartengono al governo nazionale e in parte alla Provincia. Però nella mia visione di città, l’accoglienza non deve escludere nessuno, soprattutto nei mesi invernali, quando l’emergenza freddo può avere gravi conseguenze. Serve un dialogo concreto con le realtà che possono davvero intervenire. C’è chi ha sempre parlato di sicurezza come priorità e oggi governa a livello nazionale e provinciale — se governerà anche a Bolzano, i cittadini si aspetteranno risposte chiare e risultati. Noi però siamo realisti: l’inclusione non si costruisce solo con la presenza delle forze dell’ordine, ma con un lavoro culturale, educativo, e con percorsi di cittadinanza attiva. Chi governerà Bolzano dovrà dare risposte diverse, e pensare alla sicurezza anche come coesione sociale, non solo come controllo.
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Su cosa dovrebbe dare risposte diverse la prossima amministrazione?
Se il nostro obiettivo è crescere come comunità, dobbiamo valorizzare non solo le componenti italiane e tedesche, ma anche tutte le persone che arrivano da fuori. Dal punto di vista economico e sociale, credo sia fondamentale parlare non più solo di integrazione — che in buona parte è riuscita — ma di inclusione sociale, che è la vera sfida dei prossimi anni. Il futuro sindaco dovrà mandare segnali forti in questa direzione, favorendo il dialogo con tutte le comunità presenti a Bolzano. Serve apertura, serve creare una rete, perché oggi molte comunità straniere vivono in isolamento e non dialogano nemmeno tra loro. Nel mio modello di città, queste comunità devono essere parte attiva della vita cittadina, ascoltate e coinvolte. E devo dire che l'attuale amministrazione ha fatto dei passi avanti in questo senso.
“L’idea di un CPR unico a Bolzano non è la soluzione”
Se ne parla molto in questi giorni: come partito siete favorevoli o contrari alla creazione di un CPR a Bolzano?
L’idea di un CPR unico a Bolzano non è la soluzione. Pensiamo invece che ci debba essere una redistribuzione più equa all’interno della provincia per quanto riguarda le persone che, secondo la normativa nazionale, andrebbero rimpatriate. Bolzano non può farsi carico da sola di questa responsabilità.
La vostra lista è molto giovane, lei stesso ha meno di trent’anni. Qual è la vostra proposta per i giovani?
Spesso i giovani adulti di oggi si scontrano con grandi difficoltà, a partire dalla casa. Dobbiamo dare delle risposte concrete su questo. Sul piano dell’intrattenimento e della cultura, la mia proposta è quella di creare un Festival della Gioventù, una settimana in cui i giovani siano davvero al centro della vita della città. Un evento autogestito, con workshop, incontri, concerti e momenti culturali, in cui le istituzioni comunali e provinciali, ma anche le università, le aziende e i centri di ricerca, possano mettersi al servizio dei giovani. Per la mia esperienza in Comune, sono ancora troppo spesso gli adulti a decidere cosa proporre ai giovani, senza coinvolgerli davvero. Questo è un limite che dobbiamo superare.
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A proposito della sua esperienza in Consiglio comunale: la vostra lista, pur facendo parte della maggioranza, ha registrato diverse assenze e numerose astensioni. Come lo spiega? E che cosa possiamo aspettarci dalla prossima consigliatura?
Noi siamo sempre stati chiari nell’approccio: abbiamo condiviso un programma di giunta, quindi di governo della città. Quando però ci sono state delle scelte che non ci sono piaciute, ci siamo opposti. Abbiamo sempre cercato una mediazione politica e, in alcuni casi, i nostri voti di astensione sono stati il risultato di un mancato allineamento su determinati punti. Nonostante ciò, la giunta è comunque riuscita a portare avanti buona parte degli obiettivi che si era prefissata. Il nostro voto non è sempre stato influente ma nel momento in cui si andava molto da una parte anziché dall'altra abbiamo sempre cercato di lanciare un messaggio diverso anche se la collaborazione con il sindaco Caramaschi è stata complessa.
Che cosa non vi siete trovati d'accordo?
L’unico punto critico rilevante, secondo me, è stato il progetto del tram. Tra il 2016 e il 2020 non abbiamo condiviso la visione su quell’intervento.
C’è un tema che, secondo lei, è stato sottovalutato durante questa campagna elettorale?
Secondo me il Comune dovrebbe investire di più sulla comunicazione. Oggi, che l’istituzione comunale è quella più vicina ai cittadini, serve ripensare il modo in cui si comunica, per avvicinare le persone e migliorare la percezione del lavoro svolto e delle politiche portate avanti. Mi auguro che il futuro sindaco lavori in questa direzione, magari ringiovanendo e rendendo più moderno il linguaggio istituzionale, arrivando in modo più diretto e incisivo nelle vite dei cittadini anche attraverso strategie di marketing. Così si può rafforzare la fiducia nelle istituzioni e trasmettere un senso di appartenenza: dare ai cittadini un motivo in più per sentirsi parte della comunità bolzanina. Il Comune già propone molte iniziative valide, ma perché abbiano un impatto reale sulla cittadinanza, è fondamentale lavorare sulla comunicazione.
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