Cronaca | Sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul lavoro, non ci siamo

Accordo Stato-Regioni in materia di sicurezza sul lavoro: la nostra provincia spaccia per “progetti pilota” o “clausole specifiche” le deroghe agli obblighi formativi.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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  • La Conferenza Stato-Regioni ha recentemente approvato il nuovo accordo contenente le linee guida cui dovranno attenersi i percorsi formativi per lavoratori e datori di lavoro in materia di salute e sicurezza.

    Tali linee guida regolamentano di fatto l’applicazione pratica degli obblighi formativi previsti dal Decreto Legislativo 81/2008, comunemente noto come “Testo Unico su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

    Come già denunciato in molteplici occasioni dalla Cgil/Agb (per esempio nell’iniziativa di protesta contro le morti sul lavoro organizzata lo scorso 28 aprile dalla categoria degli edili Fillea/Gbh, o alla festa unitaria del 1 maggio - durante il dibattito con gli ospiti istituzionali - nonché in una presa di posizione scritta della stessa Cgil/Agb) la provincia di Bolzano si è purtroppo distinta per aver giocato un ruolo assai negativo e regressivo nella discussione e nel percorso di definizione di tale accordo.

    All’interno della conferenza Stato-Regioni la provincia di Bolzano ha infatti portato avanti con insistenza alcune sostanziali richieste di deroga rispetto agli obblighi formativi in capo alle aziende previsti nel resto d’Italia; i ripetuti tentativi di superare l’iniziale contrarietà delle altre regioni – alla fine andati in porto - hanno non solo rallentato sensibilmente l’iter di approvazione, ma soprattutto soddisfatto le pressanti richieste di alcune associazioni datoriali del nostro territorio di ottenere regole meno stringenti per l’implementazione dei corsi di formazione.

    Le deroghe in questione riguardano essenzialmente due punti:

    -la possibilità di erogare online, anziché rigorosamente in presenza, i corsi per l’addestramento all’utilizzo di macchinari (corsi in cui l’interazione pratica e l’apprendimento diretto vengono così evidentemente depotenziati nella loro efficacia);

    -la possibilità di scendere al di sotto del rapporto minimo 1/6 tra docenti e discenti, anche qui evidentemente a scapito della qualità dei corsi.

    Colpisce pertanto, leggendo i comunicati ufficiali della provincia (p. es. https://www.provinz.bz.it/news/it/rss.asp?news_action=4&news_article_id=689713, https://sociale.provincia.bz.it/it/news/salute-e-sicurezza-sul-lavoro-la-prevenzione-passa-per-la-formazione ) non solo la sottolineatura entusiastica dell’importanza della formazione per promuovere una vera cultura della sicurezza e della prevenzione degli incidenti, ma anche che si spaccino per “progetti pilota” o “clausole specifiche” quelli che sono di fatto adattamenti alle istanze delle aziende, ottenuti abbassando gli standard definiti a livello nazionale; come se l’Alto Adige non fosse – ma purtroppo lo è - una delle province italiane maggiormente afflitte dalla piaga degli infortuni e delle morti sul lavoro.

    Le perplessità esternate e le obiezioni poste dai sindacati in seno al comitato di coordinamento sono per contro state liquidate senza essere tenute in minima considerazione, presentando la posizione tenuta dalla nostra provincia in sede di conferenza Stato-Regioni come scontata, immodificabile e rappresentativa di tutte le parti sociali coinvolte.

     

    Silvia Grinzato e Andrea Beggio

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LR Magdalena Amhof Gio, 07/03/2025 - 14:30

Non posso lasciare senza replica l’opinione espressa in questo contributo. Le richieste di deroga rispetto agli obblighi formativi portate avanti dalla Provincia di Bolzano non comportano infatti regole meno stringenti per l’implementazione dei corsi di formazione, ma puntano invece ad una più ampia e generalizzata applicabilità delle nuove norme, sulla cui utilità e necessità c’è ampio consenso. Mi spiego meglio: le deroghe richieste prevedono che nei contesti in cui, per via di condizioni locali specifiche, la regola generale risulti difficilmente applicabile, il datore di lavoro possa proporre un progetto pilota più adatto al proprio contesto, in grado comunque di garantire l’efficacia della formazione e il raggiungimento degli obiettivi. Tali progetti pilota verranno poi, tra l’altro, trasmessi al Ministero competente per la verifica e approvazione, a garanzia del risultato finale. L’obiettivo è quindi quello di consentire un minimo di flessibilità pur senza intaccare obiettivi e risultati, perché la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici non può che essere l’obiettivo prioritario di tutti i coinvolti. Obiettivo che richiede necessariamente una formazione adeguata come condizione imprescindibile - in ogni circostanza.

Gio, 07/03/2025 - 14:30 Collegamento permanente