Politica | Punti di vista

“Voglio una Bolzano diversa”

A pochi giorni dal traguardo delle elezioni comunali, cosa pensano i giovani dell’offerta politica locale? Lo abbiamo chiesto a qualcuno di loro.

Li accusano spesso di non avere una identità politica, di soffrire di “bamboccionismo”, di essere “apostoli del nichilismo”, di non sviluppare, per apatia o scarso interesse, una coscienza ideologica o un minimo senso di appartenenza all’uno o all’altro schieramento politico. Ma se così fosse sarebbe proprio tutta colpa loro? Si dice, spesso a ragione, che la politica non ausculti a sufficienza le esigenze dei giovani, nessuna sorpresa dunque se poi questi ultimi mostrino una minore deferenza e dunque una minore fiducia nei confronti della classe politica atta a rappresentarli. Spesso i giovani indirizzano le loro energie e il loro impegno nell’associazionismo volontario, e l’accoglienza e il sostegno quotidiano ai profughi che transitano in questi giorni alla stazione di Bolzano lo confermano. La disaffezione verso un comportamento politico non condiviso e il disincanto per la conseguente mancanza di risposte concrete da parte delle istituzioni fanno il resto. 

A tal proposito qualcuno, fra questi “figli della libertà”, come li definì il sociologo Ulrich Beck, ha da dire la sua sulle prossime elezioni comunali. Fra le testimonianze più significative raccolte in giro per Bolzano e alla Lub c’è quella di Julia, 28 anni, freelance, che dice: “voglio una città diversa, costruita da politici che smettano di parlare per slogan e cantilene populiste del tipo ‘prima i bolzanini’ quando si tocca il tema dell’immigrazione, per dirne una. Penso che bisogna ristabilire un dialogo con le istituzioni che continuano a essere troppo distanti dai ragazzi, perché non basta saper usare Twitter per avvicinarsi all’universo delle nuove generazioni”.

Rubens, 20 anni, studia invece Economia a Trento e voterà a Bolzano. “Non mi fido molto di questi politici - ci confida il giovane studente - troppe chiacchiere e promesse e poca azione, in questi anni per esempio non hanno pensato di fornire a noi giovani più spazi di aggregazione. L’unico investimento serio che è stato fatto per noi a Bolzano è stata la Lub, ma non basta, se usciamo la sera cosa ci offre la città? I pub? Troppo poco. Credo in generale che la città sia più a misura dei trentenni ma che sacrifichi la fascia di età che va dai 17 ai 25 anni”.

Denuncia la presenza di pochi spazi dedicati alla gioventù nel capoluogo altoatesino anche Leonardo, che compirà 27 anni proprio il 10 maggio, giorno delle elezioni: “ci vorrebbe un posto come l’ex Ku.Bo, luoghi come il Sudwerk e l’Okay sono sempre presi di mira per via dell’eccessivo rumore, ecco perché mi auguro che si valorizzi davvero la zona industriale in termini di spazi per i giovani”. Quale invece il pensiero politico maturato in occasione del prossimo appuntamento elettorale? “Alle ultime comunali ho votato a sinistra, ma stavolta sto pensando di dare il mio voto alla destra, c’è bisogno di una strategia decisa sul tema dell’immigrazione, perché la percezione di insicurezza c’è e Spagnolli non è più in grado di gestire la cosa”. C’è sufficiente ricambio generazionale nella politica bolzanina? “Se i nuovi giovani sono i vari Gennaccaro preferisco di gran lunga dare il mio voto ai ‘vecchi’, ma comunque sarò uno dei pochi, fra i miei amici, ad andare a votare”.

Xhoana ha 18 anni e frequenta il liceo linguistico a Bolzano, domenica prossima sarà la prima volta che voterà, “la politica mi interessa, per quanto alla mia età il giudizio è influenzabile da più fattori e la consapevolezza che ho oggi probabilmente fra cinque anni sarà diversa. Veniamo bombardati da moltissime informazioni ma al contrario, in politica, in questo momento, ci sono poche orecchie che ascoltano. Nelle scuole, per esempio, mi piacerebbe che ci fosse un’educazione civica che parlasse anche di temi d’attualità mentre invece credo che da parte nostra dovremmo partecipare più attivamente alle cose che ci succedono intorno, come la manifestazione di domani [oggi, ndr] per protestare contro la riforma della Buona scuola”.

Sami Khallouki, il ventunenne membro dei Bozen Muslim Youth (BMY), dice di non sentirsi completamente rappresentato dalla classe politica nazionale, tuttavia a livello locale afferma di condividere le idee di uno specifico partito e candidato ma che se non fosse stato per questo quasi sicuramente non sarebbe andato a votare. L’astensionismo, del resto, è il paradigma di questa inequivocabile erosione della fiducia: “La nostra generazione - avverte Khallouki - non è come quelle passate, per loro la politica era un fattore fondamentale della vita quotidiana, oggi scendere in politica, secondo molti giovani, e non hanno tutti i torti, è un modo per fare soldi facili e vivere alle spalle della cittadinanza. Che poi i ragazzi di oggi siano meno maturi di quelli di una volta e abbiano meno interesse a partecipare attivamente alla vita sociale e politica è la realtà, ma la politica e i genitori stessi dovrebbero infondere un certo senso di orientamento nei giovani”.

Per quanto riguarda, invece, le esigenze specifiche dei giovani musulmani e della comunità islamica in generale di Bolzano, Khallouki torna sulla necessità di avere un dignitoso luogo in città dove poter professare liberamente il proprio credo e dove poter far conoscere, a chi è interessato, la dottrina islamica.

“La gente ha paura e non la biasimo, ma è vero anche che le cronache spesso fomentano questo tipo di paura e le persone che condannano solo sulla base di quello che leggono sui giornali hanno la loro fetta di responsabilità. La realizzazione di un luogo di culto contribuirebbe sicuramente ad abbattere quel muro di paura, non scordiamoci che la realtà altoatesina è composta da un crogiolo di nazionalità diverse che costituiscono, peraltro, anche un surplus economico per il nostro territorio e non certamente un inquinamento dei valori della popolazione autoctona”. 

Scettico il giovane musulmano, invece, sulla reale possibilità da parte della politica locale di risolvere il problema dei profughi: “non so se e come verrà affrontata la questione, ma spero vivamente che si trovi una soluzione al più presto, visto che l’Occidente ha avuto il suo peso nel contribuire alla deriva attuale di questa drammatica situazione”.

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Massimo Mollica Mar, 05/05/2015 - 15:47

Quello che più mi rimprovero della mia "pseudo campagna elettorale" è non aver avuto così tante occasioni per spingere su alcuni miei temi cari: l' OPENSOURCE, ma anche e soprattutto la creazione di un edificio tipo l' U.F.O. di Brunico ma più grande. Un luogo dove i giovani possano ascoltare musica e farla. Mi piacerebbe che tale luogo fosse particolare e quindi fatto con i containers, tipo il Kusthalle di Berlin. Ci sono tutte le condizioni perché ciò si possa avverare. Bisogna solo volerlo! Maggior dettagli li potete leggere qui: www punto massimo meno mollica punto net

Mar, 05/05/2015 - 15:47 Collegamento permanente