Croci e delizie

A Bressanone torna a far capolino la rana di Kippenberger e gli asili altoatesini diventano giocoforza sempre più mistilingui
Galilei valbruna provincia
Foto: Salto.bz

Il quotidiano Tageszeitung accosta oggi in prima pagina due notizie che segnano al contempo il Sudtirolo che cambia e quello che rimane immancabilmente se stesso, "in saecula saeculorum".
"Etno-Stunk" è il titolo dedicato alla forza propulsiva che hanno gli asili di lingua tedesca sempre più utilizzati dagli "italiani" come testa d'ariete per scardinare il sistema monoetnico della scuola altoatesina. 
"Neue Frosch-Polemik" è invece il titolo di un articolo relativo alla rimozione di una fotografia dalla mostra sul crocifisso allestita dalla diocesi al Palazzo Vescovile di Bressanone. Quale il peccato commesso? Aver rappresentato un giovanile polpaccio con tatuata la rana di Kippenberger. Il lupo perde il pelo (?) ma non il vizio, evidentemente. Intervistati in merito il curatore della mostra Neuwirth, il presidente dell'Hofburg Gelmi ed il direttore del museo diocesano Kronbichler (fratello di Florian) si dicono sorpresi e attribuiscono al vicario generale Matzneller la scelta della rimozione.
Siamo alle solite.