“Nella mia scuola rispettiamo la libertà di culto”

Non si è fatta attendere la replica della dirigente scolastica dell'istituto Dante Alighieri di Bressanone, Maria Concetta Capilupi, accusata di aver negato l’esonero dall’ora di religione a un ragazzo di seconda liceo. “Premetto che io stessa - riferisce la diretta interessata - non ritengo che aiuti a fare chiarezza la differenza tra l’ordinamento che nella nostra provincia regola le modalità di richiesta della rinuncia all’insegnamento di religione, col quale mi trovo in disaccordo, e quello in vigore nel resto d’Italia. Ciò nondimeno sarebbe irresponsabile affermare che il diritto costituzionale alla libertà di culto e di scelta venga violato.”
Una reazione troppo precipitosa quella dei genitori del ragazzo, secondo la dirigente, la quale ha evidenziato le differenze a livello normativo fra il sistema scolastico nazionale e quello della provincia di Bolzano. Nel primo caso se gli alunni non vogliono avvalersi dell’insegnamento della religione devono dichiarare la loro adesione o la volontà di esserne estromessi all’atto dell’iscrizione. A livello locale le cose invece si complicano: le segreterie non consegnano i moduli per l’esenzione ma sono le famiglie o gli alunni stessi - nel caso delle secondarie di II grado – a dover chiedere l’autorizzazione per la rinuncia all’insegnamento del culto cattolico. “Perché la scelta sia ponderata e responsabile, e non segua l’impeto e le simpatie o le antipatie del momento per un insegnante, - prosegue Capilupi - la norma nazionale fissa il termine della richiesta al momento dell’iscrizione a scuola (28 febbraio). Con lo stesso spirito, nella nostra Provincia, il termine ultimo entro il quale presentare la domanda di rinuncia è stato fissato, con circolare della Sovrintendenza scolastica, entro il 30 giugno dell’anno in corso”.
Il protocollo prevede che per le prime classi la domanda di esonero venga inserita nella banca dati provinciale mentre per le classi successive, per le quali l’iscrizione è confermata d’ufficio, si invii alle famiglie un modulo col quale comunicare l’eventuale variazione nei dati generali rilasciati all’atto della prima iscrizione. Il problema, stando a quanto afferma la dirigente del liceo, è che “la famiglia Noziglia non ha presentato domanda di esonero né il primo anno, né il secondo. Nel primo anno l’alunno ha frequentato regolarmente l’ora di religione ed è stato valutato nello scrutinio”. La questione è ora nelle mani dell’Ispettore di riferimento prof. Sandro Tarter che valuterà il da farsi. Certo è che – secondo Capilupi – la scuola ha sempre accuratamente preservato il pluralismo culturale e religioso, rispettando la libertà individuale di ognuno e questa volta, a quanto pare, non sarà diverso.
Sfrondate tutte le possibili critiche riguardo la “pratica” dei Noziglia, incagliata nelle intercapedini della burocrazia, ora resta da capire quanto tempo ci vorrà perché la catena decisionale rimetta le cose al loro giusto posto.