"Gli incontri sono a senso unico: la provincia penalizza il capoluogo"

Così non va. Il consigliere comunale di Bolzano di Sinistra Ecologia e Libertà critica aspramente la forma ed i contenti della nuova concertazione promessa e quindi avviata tra provincia e comune di Bolzano con lo scopo di valorizzare finalmente il ruolo di Bolzano capluogo, cercando di risolverne i problemi ormai cronici.
Oltre il danno la beffa, dice Margheri: "la pesante penalizzazione del capoluoto va ben oltre i tagli previsti dalla manovre economiche nazionali".
L'accusa - anche se implicita - è pesantissima. La provincia, attraverso il suo presidente Arno Kompatscher, in realtà sfrutterebbe il comune di Bolzano per tentare di reperire parte dei fondi che le mancano. E le promesse elettorali relative alla realizzazione delle opere pubbliche necessarie ormai da decenni a Bolzano, si starebbero rivelando davvero difficili se non impossibili da mantenere.
Stiamo parlando non solo del Polo Bibliotecario, ma anche e soprattutto della variante alla SS12 che consentirebbe a diversi quartieri di Bolzano di respirare, liberandosi finalmente dal traffico di transito.
Per non parlare del completamento dell'ampliamento dell'opedale e della rete di teleriscaldamento ad esso collegata. Ma anche della ristrutturazione del Museo Civico e la realizzazione della nuova sede del Distretto socio-sanitario di Oltrisarco.
Margheri precisa i termini della sua critica: molto discutibile è la scelta che "i consistenti risparmi relativi al progetto del Polo Bibliotecario siano stati decisi solo sulla quota di spettanza della Provincia". Niente reinvestimento in città dunque. Ed anche la variante della SS12 ora viene ritenuta realizzabile solo nel caso in cui arrivino fondi aggiuntivi all'interno del progetto per le tratte d'accesso del tunnel di base del Brennero.
Il consigliere comunale di Bolzano, molto vicino anche ai Verdi ed all'assessore ai lavori pubblici del capoluogo Luigi Gallo, conclude la sua critica con un affondo che denuncia i pericoli che si corrono se Bolzano non riuscirà a riscuotere i suoi crediti nei confronti della provincia.
"Sono scelte oggettivamente discrimatorie e richiedono un vero cambiamento se non si vuole creare un dualismo pericoloso nell'ambito della nostra terra fondato sulla depressione del capoluogo dove, è bene ricordarlo, si registra il massimo del disagio economico e sociale."