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Scuola, via libera alla riforma

Il consiglio provinciale approva la legge sull’istruzione. Soddisfatti Tommasini e Achammer: “La scuola avrà più autonomia”. Urzì: “Per i precari si poteva fare di più”.

L’Alto Adige ha la sua legge provinciale sull'istruzione. La normativa, che recepisce la cosiddetta Buona scuola, ha incassato ieri (10 giugno) l’approvazione del consiglio provinciale con 18 voti a favore, 8 contrari e 5 astensioni. D’ora in avanti, hanno commentato gli assessori competenti Christian Tommasini e Philipp Achammer, l’istituzione scolastica avrà maggior spazio di manovra e più autonomia con il potenziamento del trilinguismo e il rafforzamento del rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro. Ci saranno inoltre più garanzie per il personale delle scuole dell’infanzia relativamente al contingente organico e ai tempi lavorativi. L’assessore Florian Mussner ha definito la legge un passo molto importante nella direzione del miglioramento della qualità del sistema scolastico perché tiene conto della distintiva situazione altoatesina. Fra le novità più significative il curriculum dello studente sempre più in linea con le indicazioni europee prevedendo la possibilità di una valutazione più estesa e dunque di offrire un giudizio oltre al voto classico. “È un’opportunità per le scuole di sviluppare modelli di giudizio innovativi secondo le modalità e i criteri fissati che tengano maggior conto delle competenze”, ha spiegato Achammer.

Fra i punti salienti della legge anche il piano triennale dell’offerta formativa, che consente una apposita programmazione e progettazione, e la questione dell’ingresso e della formazione del personale insegnante attraverso l’università e rafforzando il principio per cui si entra per concorso. Idonei percorsi formativi per valorizzare gli studenti, iniziative e azioni di orientamento, sia trasversalmente ai gradi di scuola che a livello extrascolastico, e percorsi di alternanza scuola-lavoro sono fra le altre peculiarità della legge. Approvato inoltre l’emendamento con cui Paul Köllensperger (Movimento 5 stelle) proponeva l’introduzione della materia educazione civica e politica nell’elenco delle materie formative che i Dipartimenti istruzione e formazione possono mettere  in atto.

Per Brigitte Foppa (Verdi) il rammarico è quello di non aver approvato emendamenti volti all’insegnamento plurilingue. Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) ha detto che la legge non affronta a dovere il problema della regolarizzazione dei precari: “Mi aspettavo qualcosa di più, anche se l’approvazione dell’ordine del giorno da me presentato in merito è un passo importante: si tratta di una porta socchiusa, che però deve essere aperta”. Un ampliamento della pianta organica - aggiunge il consigliere - avrebbe risolto la questione, serve un piano organico di ridefinizione di ruoli, compiti e progetti per riconsiderare la questione nel tempo più breve possibile. Ha annunciato voto contrario Myriam Atz Tammerle (Südtiroler Freiheit), esprimendo preoccupazione per le sperimentazioni linguistiche “che compromettono la tutela della madrelingua”.