La scuola che soffre

Il ritornello è sempre quello: "nessuna possibilità di aumenti d'organico". Un mantra che probabilmente l'assessore provinciale alla scuola italiana Christian Tommasini - presente ieri al congresso della Cgil scuola - si sogna tutte le notti.
E sì che il mondo della scuola altoatesina si trova oggettivamente ad affrontare, dati alla mano, un numero degli alunni cresciuto di numero e, soprattutto, di maggiore complessità.
Ieri il sindacato altoatesino si è ritrovato a riflettere sulla situazione ed anche per sancire il passaggio delle competenze tra Sabine Giunta che ha guidato il settore negli ultimi anni e la nuova segretaria Marta Kofler, docente di inglese al liceo scientifico di lingua tedesca di Bolzano.
La 'federazione dei lavoratori della conoscenza' - così si chiama il settore della Cgil che si occupa di scuola - nel prossimo futuro dunque si troverà ad affrontare il difficile dialogo con la politica che avrà l'ingrato compito di individuare una serie di priorità da privilegiare, nell'impossibilità dichiarata di riuscire a garantire la qualità finora assicurata.
Non è davvero la migliore premessa per la scuola altoatesina che, come recita il programma della giunta provinciale, nei prossimi 5 anni dovrebbe spingere per promuovere un percorso virtuoso soprattutto nella capacità di promuovere nei ragazzi maggiori competenze nella seconda lingua.
Per non parlare dei risultati dei test nazionali nei quali gli scolari delle scuole altoatesine, soprattutto di lingua italiana, purtroppo non brillano già da un po' di tempo.
C'è poi il tema della settimana corta, mal digerito - o meglio 'mai digerito' - che senz'altro sarà ancora all'ordine del giorno nei prossimi mesi e che non viene considerato dagli insegnanti come una partita chiusa.
I politici presenti (Philipp Achammer, Christian Tommasini e Waltraud Deeg) hanno promesso dei recuperare risorse umane attualmente 'congelate' in Sovrintendenza, ribadito che alcuni compiti oggi attribuiti alla scuola dovrebbero tornare alla famiglia, indicato un cambiamento di rotta della politica nei confronti dell'autonomia scolastica messa fortemente in discussione nell'ultimo anno.
Ma non hanno nascosto che nessuno di questi passaggi sarà facile. Tutt'altro.