Società | I dati ASTAT

Meno aborti in Alto Adige

Nel 2017 le interruzioni volontarie di gravidanza sono state 516, l’8,3% in meno rispetto al 2016. Più di 4 donne su 10 erano straniere. Età media: 30,4 anni.
Aborto
Foto: upi

In Alto Adige gli aborti sono diminuiti. Ad attestarlo è l’istituto provinciale di statistica ASTAT che nel 2017 registra 516 interventi di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) - tema su cui c’è ancora molta preclusione in Alto Adige -, con un decremento dell’8,3% rispetto all’anno precedente. Nel 2017 la quota delle straniere (per lo più provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est) raggiunge il 42,1% del totale delle IVG (più di 4 donne su 10), nel 2001 era il 17,0%. Il tasso di abortività, ovvero il quoziente tra il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza o aborti spontanei e la popolazione media femminile in età feconda (15-49 anni) moltiplicato per 1.000, indica un ricorso all’IVG quasi cinque volte maggiore tra le donne con cittadinanza straniera rispetto a quello registrato tra le cittadine italiane, rispettivamente 14,2 e 3,0 interruzioni. 

 

 

L’identikit

 

Le donne che sono ricorse all’aborto legale in provincia di Bolzano sono prevalentemente nubili, con una percentuale pari al 58,1%, seguite dal 34,7% delle coniugate e dal 7,2% delle separate, divorziate o vedove. 

Nel 2017 il 40,9% delle donne, al momento dell’interruzione volontaria di gravidanza, non aveva figli, mentre il 20,5% aveva un figlio ed il 38,6% più di uno. Il 19,2% ha dichiarato di aver interrotto, almeno una volta in passato, volontariamente la gravidanza ed il 16,1% di aver subito almeno un aborto spontaneo. 

 

 

La distribuzione percentuale per classe di età evidenzia un maggior ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza tra le donne in età compresa tra i 25 ed i 34 anni (42,1%). Il 13,8% delle interruzioni volontarie di gravidanza riguarda donne di almeno 40 anni, mentre le donne con meno di 20 anni sono pari al 7,8%.

Il 25,0% delle interruzioni volontarie di gravidanza si è verificato entro l’ottava settimana di gestazione, il 49,6% tra la nona e la decima settimana. Il 7,8% dei casi, infine, riguarda gravidanze interrotte dopo la dodicesima settimana in seguito a risultati sfavorevoli delle analisi prenatali o per patologie materne. 

 

Calano gli aborti spontanei

 

Nel 2017 si sono registrati 640 casi di aborto spontaneo, con una diminuzione percentuale del 2,0% rispetto all’anno precedente (653). Il tasso di abortività del distretto sanitario di Merano (7,7) è risultato il più alto della provincia. Il 25,3% dei casi ha riguardato donne con cittadinanza straniera. Il fattore di rischio più rilevante di abortività spontanea è l’età: il rapporto di abortività (il quoziente tra il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza o aborti spontanei e i nati vivi, moltiplicato per 1.000) riferito alle donne di 40 anni e oltre, per esempio, è più del doppio rispetto alla classe di età precedente 35-39 anni (332,4 contro 145,9 aborti spontanei per 1.000 nati vivi). Il rischio di abortività spontanea delle più giovani tra 15 e 24 anni risulta pari al 76,3%, quello delle classi di età 25-29 e 30-34 anni si attesta rispettivamente all’89,3% e al 96,8%

Nel 2017 l’età media della donna al momento dell’aborto è di 33,7 anni: 33,9 anni per le italiane e 33,1 anni per le straniere. I dati del 2017 indicano che il 72,3% delle gravidanze terminate precocemente per la morte del feto, è avvenuto nelle prime dieci settimane di gestazione. Il numero di settimane di gestazione si mantiene costante nel tempo, con un valore medio pari a 9,8 settimane.