C’è chi legge e c’è chi …
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Nonostante le temperature ancora miti di fine estate, si avvicina la settimana della 76esima edizione della “Frankfurter Buchmesse” - Fiera del Libro di Francoforte, che si terrà da mercoledì 16 a sabato 20 ottobre. Affermatasi negli anni come uno degli eventi più rilevanti nel panorama dell’editoria tedesca e internazionale, la Fiera è diventata uno spazio espositivo importante per chi lavora nel mondo dell’editoria, della letteratura e della distribuzione, nonché meta obbligata per le migliaia di amanti del libro che ogni anno popolano l’evento.
Ogni edizione della fiera è caratterizzata dalla scelta di un “ospite d’onore”: un focus e uno spazio dedicato alla produzione editoriale di uno specifico paese. Quest’anno, dopo 36 anni, tocca nuovamente all’Italia. Per l’occasione il Padiglione Italia sarà trasformato dall’architetto Stefano Boeri in una vera e propria piazza, con tanto di porticati, gradinate e colonne greco-romane. Un padiglione che vuole invitare all’incontro informale, perché, come spiega l’architetto: “La piazza è un luogo di relazioni e di incontro, generoso per le attività che vi si svolgono e anche imprevedibile per quello che vi succede.”
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L’Alto Adige in piazza
A “scendere in piazza” in uno spazio dedicato del Padiglione Italia saranno anche alcune realtà editoriali della nostra provincia, spiega Michela Sicilia, che, assieme a Luca Bizzarri, direttore dell’ufficio provinciale “Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi”, coordina le iniziative rivolte a sostenere progetti editoriali locali. Per Sicilia e Bizzarri la Fiera di Francoforte costituisce un’occasione per esporre una fotografia di quello che è il panorama editoriale del territorio “sia per presentare le case editrici che vi operano, che i progetti e le nuove tendenze editoriali.”
Infatti, alcuni progetti editoriali prodotti sul territorio, nascono proprio grazie a un fondo provinciale gestito dall'Ufficio Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi. Fondo, che - come spiega Sicilia - è stato istituito tramite un’apposita legge nel 2015, finanziando in particolare progetti che hanno un’attenzione per la cultura, storia o geografia del territorio. Occhio di riguardo necessario - precisa Sicilia - da un lato per coltivare sguardi autoriali rivolti alla specificità del territorio sudtirolese, dall’altro per sostenere la pubblicazione di opere che, proprio a causa della loro specificità, sono destinate a un pubblico ridotto con diffusione limitata e rischierebbero di non vedere la luce senza l’intervento della mano pubblica.
Per garantire la qualità di queste opere e la professionalità nella loro realizzazione, il finanziamento provinciale si rivolge direttamente alle case editrici locali, senza però voler essere un finanziamento alla gestione delle imprese commerciali: “Il contributo provinciale è riservato a case editrici che presentano un piano di finanziamento per un progetto culturale in sviluppo che ha attinenza con il territorio provinciale.”
Editoria a cavallo tra due lingueLa presenza in Fiera di alcune opere locali mette in relazione la realtà editoriale sudtirolese con il panorama internazionale. Uno dei leitmotiv della fiera, infatti, è il dialogo tra più lingue, e in questo senso, sottolinea Sicilia, l’Alto Adige ha un ruolo “potenziato”, rappresentando un importante esempio di editoria a cavallo tra due lingue e culture, anche per quanto riguarda il sostegno pubblico, diviso tra ripartizione italiana e tedesca. Confrontandosi regolarmente sui programmi editoriali i due uffici, però, collaborano soprattutto lì dove si tratta di opere che nascono bi- o multilingue. “In tal caso - precisa la prima collaboratrice - ci si accorda per un cofinanziamento del progetto.” Non è dunque la traduzione che vuole essere rafforzata, ma l’originalità e la specificità di un’opera che nasce proprio in questo panorama linguistico e culturale.
Radici e futuro dell'editoria altoatesinaAssieme al dialogo fra le lingue, il padiglione dell’Italia alla Fiera di Francoforte sarà caratterizzato da un motto particolare: “Radici nel futuro”, concept che si coniuga anche nel panorama locale: “Le radici sono rappresentate dalla presenza di nomi che costituiscono la storia editoriale sudtirolese, come Athesia, Raetia o Folio - spiega Bizzarri - mentre lo sguardo al futuro è uno sguardo attento a recepire i cambiamenti dell’editoria e le sue contaminazioni.” Trovano spazio, infatti, nuove idee editoriali come lo “Small Book”, ma anche nuovi dispositivi multimediali, come gli E-book, i podcast o gli audiolibri.
Un ulteriore intento - specifica in conclusione Luca Bizzarri -che muove la presenza sudtirolese al Padiglione Italia è quello di “dare spazio alla complessità e professionalità del lavoro editoriale, per valorizzarne la struttura e anche i singoli ruoli”: i mestieri dell’editoria. Seguiranno a questo proposito una serie di articoli con lo scopo di fornire una fotografia di alcune delle realtà editoriali presenti e attive sul territorio che, in collaborazione con l’Ufficio Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi, riempiono questo territorio di parole e narrazioni.
Testo a cura di Valentina Gianera
La Ripartizione Cultura italiana della Provincia, attraverso l’Ufficio Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi, svolge attività a sostegno dell'editoria locale per favorire la conoscenza del territorio e allo stesso tempo documentare il ruolo di una comunità all’interno di questa provincia. Vengono finanziati progetti editoriali di case editrici e organizzazioni culturali, che approfondiscono aspetti legati alla storia e cultura e cultura dell’Alto Adige. Ad oggi i titoli che hanno beneficiato di un sostegno pubblico sono oltre 1600 e sono riconducibili al fondo Alto Adige cultura e territorio disponibile in Explora, il portale di ricerca delle biblioteche del sistema di lingua italiana.