Società | I nuovi altoatesini

L'Ucraina che è tra noi

Anna Malinovska vive a Brunico, ha una formazione scientifica e non fa la badante, lavorando invece nell'export di un'importante azienda. Nell'intervista a Salto ecco il racconto della difficile situazione nel suo paese d'origine, schiacciato tra Europa e Russia e alle prese con il sogno di una vera democrazia.

• Anna Malinowska, com'è la situazione oggi in Ucraina?
Con il mio paese ho mantenuto contatti stretti, lì ho ancora i miei genitori. Ora che la situazione è difficile li chiamo ogni 2 giorni per sentire come vanno le cose. Poi guardo le notizie su internet perché sono molto preoccupata. Prima l'Ucraina era una paese tranquillo, da noi non ci sono mai state né guerra né scontri nelle strade. In un primo momento sono rimasta sorpresa dalla reazione della gente, ma capisco anche che il mio popolo è arrivata al limite della sopportazione. Non ce la fanno più, hanno visto che se non fanno nulla allora la situazione non cambia. 

• Quali sono i problemi più gravi nell'Ucraina di oggi?
La Russia ha 'comprato' un presidente che noi non vogliamo. Ufficialmente siamo indipendenti, ma di quale indipendenza si tratta se la Russia 'investe' in presidenti e decide di fatto il tipo di rapporto che possiamo o non possiamo avere con l'Unione Europea? Al momento è ancora la Russia che decide quali sono i contratti economici che possiamo firmare.

• Ma gli Ucraini cosa vogliono? Vogliono tutti avvicinarsi all'Europa?
Quelli che vivono nell'est del paese preferiscono la Russia. Gli altri del centro, dell'ovest e della capitale vogliono l'Europa. Secondo me in percentuale prevalgono quelli che vogliono avvicinarsi all'Europa. Ma bisogna anche considerare che ci sono molti ucraini che vanno a lavorare in Russia ed hanno anche parenti lì. La questione non è così semplice. 

• Ma qual è il vero problema dell'Ucraina di oggi?
Se la Russia ci impedisce di collaborare con l'Europa, in Ucraina continueremo ad avere problemi economici. In realtà è una specie di gioco della politica: l'Europa in questo periodo è un po' più vicina a noi non solo perché vuole aiutarci ma anche e soprattutto perché così può controllare la Russia. Anche l'Europa fa i suoi interessi. 

• Quale sarebbe la strada più adatta per migliorare la situazione?
In Ucraina pensano che la Russia non ci lascerà mai liberi. Però ora che la gente ha cominciato a protestare, non sarà disposta a smettere così facilmente. Io penso che un avvicinamento all'Europa al momento è molto difficile da realizzare perché l'attuale presidente ha paura di perdere il posto. Ma il presidente in realtà è tra due fuochi perché perde il posto anche se si allontana dall'Europa e viene sfiduciato dalla maggioranza dei cittadini. 

• C'è il pericolo che lo scontro possa diventare guerra civile?
Per tutto il periodo delle olimpiadi di Sochi le cose saranno per forza di cose più tranquille. E in ogni caso non credo che ci sarà una vera e propria guerra.

• Quanto pesa sulla situazione il fatto che in Russia il presidente sia Vladimir Putin?
Quella russa non è una democrazia, non lo è mai stata. Secondo me d'altronde sia al popolo russo che a quello ucraino la democrazia non è stata data perché non sanno ancora usarla. Fino ad oggi a loro serviva un presidente forte che batteva il pugno sul tavolo e diceva "facciamo così". Ma in realtà la gente non è felice e allora, forse, potrebbe iniziare ad essere pronta per essere finalmente libera. Non lo so. 

• L'Ucraina è davvero pronta per essere libera? 
Ripeto: non lo so. Lo dico perché qui dall'Italia vedo la differenza di mentalità. Non so se sarebbero in grado di gestirla. 
L'Alto Adige è diventato la mia seconda casa ed io amo questa terra, anche se sono orgogliosa di essere ucraina. Ogni tanto qualcuno che mi sente parlare mi chiede se sono della val Badia (ride). In ogni caso se avessi avuto la possibilità di finire gli studi nel mio paese, sarei rimasta lì. 

• Com'è l'attuale leadership dell'Ucraina. È adeguata alla situazione?
No, dovrebbe cambiare. Mi dispiace che Julia Timoshenko sia in carcere, ma solo perché è una donna. In realtà in Ucraina hanno rubato tutti, anche la Timoshenko. Ma poi in galera c'è andata solo lei, perché è una donna.

• Gli ucraini 'altoatesini' sono in contatto tra loro?
Le badanti si conoscono e si incontrano per strada. Parlano di quello che guadagnano, del loro lavoro, e spesso per me non è così interessante parlare con loro. Ho anche due amiche russe qui in Alto Adige, perché a me i russi piacciono molto. Più della politica che fa il loro paese. Che non piace neanche a loro.