Toponimi e rifiuti

Politica e oggetti da rottamare

In questi giorni a Bolzano la crisi di nervi presenta due facce per così dire speculari. Da una parte la recrudescenza in politica della tematica della toponomastica, che ormai ai più è in grado solo di far drizzare i capelli quanto ad anacronismo. Dall'altra l'atteggiamento schizofrenico dei bolzanini alle prese con la "rivoluzione" del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti residui. 
Per quanto riguarda la toponomastica a tenere banco è la dichiarazione rilasciata da Durnwalder sull'eccessiva "generosità" manifestata da parte tedesca in merito all'accordo, tuttora in gran parte segreto, relativo alla selezione dei toponimi da salvare. I "generosi" - riferisce il Corriere dell'Alto Adige - sarebbero stati Arno Kompatscher e Martha Stocker, membri della seconda commissione paritetica che si occupò del tema dopo il "nein" ai risultati della commissione tecnica Denicolò". Kompatscher cade dalle nuvole. Corollario dell'articolo, giusto per puntualizzare, è una lista inquietante dei toponimi, tra essi Monticolo e Passo Giovo, che Durnwalder solo 2 anni fa avrebbe voluto cancellare. 
Per quanto riguarda i rifiuti vengono presentati i due estremi sui quali si dibattono i bolzanini. L'"assalto al centro di riciclaggio" - titola Alto Adige - è il versante positivo di coloro che, grazie ai nuovi bidoncini, hanno scoperto con entusiasmo la differenziata. Ancora in stato di choc invece i cittadini abituati a buttare stancamente tutto nei precedenti bidoni: sono loro a buttare i sacchetti in strada, pazientemente raccolti man mano dagli addetti della Seab. Ma l'assessore comunale Trincanato su Corriere dell'Alto Adige invita tutti a fare la loro parte, ricordando che il sistema adottato è il miglior compromesso anche dal punto di vista economico e che in alcuni comuni della provincia ci sono voluti anche due o tre anni affinché i cittadini si abituassero al nuovo sistema.