Cultura | Salto Afternoon

Magnificat – intorno al Seicento

Come ogni anno, la rassegna Antiqua dedica uno speciale concerto gratuito all’organo uno degli strumenti tipici della cultura musicale e della sonorità barocca.
Vaz
Foto: Telma Verissimo

Il 16 agosto alle 20.30 nella Chiesa di Muri-Gries tra gli ori e i marmi della sfarzosa chiesa barocca si esibirà João Vaz, musicista di origine portoghese diplomato in organo presso la Scuola di Alta Formazione Musicale di Lisbona, nella classe di Antoine Sibertin-Blanc, e presso il Conservatorio di Aragona con José Luis González Uriol. Attivo internazionalmente come strumentista, come insegnante, e come giurato in concorsi musicali, Vaz ha al suo attivo più di dieci registrazioni come solista di cui le più significative su organi d’epoca portoghesi. Anche la sua attività di musicologo è incentrata sulla musica portoghese per tastiera.

Per chi non avesse mai ascoltato un concerto d’organo questo appuntamento è l’occasione per apprezzarne la potenza.

Nel programma sentiremo infatti alternarsi partiture di diverse epoche e diverse parti d’Europa con alcune incursioni nella produzione musicale rinascimentale e barocca della penisola iberica rappresentata da compositori come Manuel Rodrigues Coelho, Francisco Correa de Arauxo e Pedro de Araújo, accanto ad opere di organisti come Bach, Pachelbel e Buxtehude che si possono definire a buon diritto veri padri della musica organistica.
Per chi non avesse mai ascoltato un concerto d’organo questo appuntamento è l’occasione per apprezzarne la potenza. L’organo è infatti lo strumento polifonico per eccellenza con un’infinità di registri, di suoni, un’ampissima estensione ed un impressionante volume di suono. La sua storia è antica, risale infatti nelle sue prime forme al mondo greco e romano come strumento di corte per poi affermarsi in seguito nella liturgia in Occidente.
Dopo questo appuntamento speciale dedicato all’organo la rassegna Antiqua prosegue il 19.08 alle 20.30 presso la Residenza Mariaheim in via Novacella, con un particolare progetto che fonde letteratura, musica antica e musica elettronica.

 

Le melodie e i testi del troviero Guillaume d’Amiens li Paigneur ritrovate in un manoscritto della Biblioteca Vaticana rivivono a distanza di sette secoli in una meditazione poetica e musicale che alterna le chansons e i rondeaux di Guillame cantate da Arianna Lanci alle elaborazioni elettroniche di Luigi Pizzaleo, il tutto intrecciato in una trama narrativa ad opera dello scrittore Davide Brullo.