Un braccialetto che salva la vita

Cinquecento braccialetti salvavita per pazienti e familiari in difficoltà: è questa l'azione comune delle Associazioni Cuore di bimbo, Admo e Amigos de Matteo, presentata sabato (12 febbraio) in occasione della Giornata Mondiale del Malato. Le tre realtà hanno sviluppato il modello "AIDme", che raccoglie numerosi dati inseriti dal caregiver o dal paziente stesso, dalle generalità ai numeri di emergenza, dal gruppo sanguigno al piano terapeutico, dalla presenza di protesi, pacemaker o allergie al consenso o diniego alla donazione di organi.
"Ho avuto modo di testare personalmente qualche braccialetto nel corso dei ricoveri di mia mamma", spiega Sabine Bertagnolli dell'Associazione Amigos de Matteo ODV, "poiché a ogni visita, ma soprattutto a ogni ricovero o invio al pronto soccorso, le informazioni necessarie e da ricordare sono sempre innumerevoli. Come caregiver si può trovare sollievo nell’utilizzo di questo bracciale salvavita, avendo sempre a portata di mano qualsiasi informazione necessaria da condividere con il personale medico, come ad esempio la data dell’ultima crisi epilettica o infarto, il piano terapeutico del Coumadin, del diabete e via dicendo".
Il braccialetto è quindi inteso come una semplificazione della gestione dei dati da ricordarsi nel corso delle visite di pazienti con gravi disabilità o con storia clinica "impegnativa". Ogni utilizzatore è responsabile dei dati in esso inserito, motivo per cui la donazione viene fatta esclusivamente solo dopo aver frequentato la formazione sull'utilizzo del braccialetto salvavita.
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