Dopo 40 giorni il palo è sempre lì

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“Il palo, le cassette e il semaforo: il tempo sospeso della giunta di Laives”. Si affida ironicamente ad un titolo da saggio filosofico, Alberto Giuliani di Uniti per Laives, per descrivere la scarsa reattività dell’esecutivo guidato da Giovanni Seppi (Svp). “È passato più di un mese dall’articolo dell’8 aprile sull’Alto Adige in cui l’assessora Hofer rassicurava con solennità e prontezza: “La prossima settimana sposteremo le cassette postali delle associazioni”.
Sul filo dell’ironia Giuliani sconfina nel poetico. “Era primavera – scrive - le rondini tornavano e il sole cominciava a scaldare San Giacomo. Oggi, 14 maggio, il sole c’è ancora, ma le cassette… pure. E il palo della luce? Sempre lì, fedele come un monumento all’assurdo. La scena è degna appunto di una commedia dell’assurdo: un lampione piantato esattamente davanti alle cassette postali, come se fosse stato messo lì apposta da un burlone con un gusto particolare per l’umorismo urbanistico”.
Solo che non si tratta di uno scherzo, ma di un’opera pubblica. “E, come sappiamo, a Laives ultimamente certe opere pubbliche si muovono con la stessa velocità con cui un semaforo viene riparato: lentamente, anzi lentissimamente. Già, perché sempre a San Giacomo il semaforo della via Hofer, importantissimo per la sicurezza di pedoni e ciclisti, ha impiegato ben otto mesi per tornare in funzione. E nemmeno bene. Una sorta di parto elettromeccanico che, alla fine, ha prodotto un dispositivo ancora incerto e balbettante”. Il consigliere di Uniti per Laives infine si chiede: “Perché se per un semaforo ci vogliono otto mesi, per un palo della luce si rischia di festeggiare il Natale con panettone e… cassette ancora ostruite. Nel frattempo, la giunta continua a garantire efficienza. A parole”.