IA nel giornalismo?
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Molti tra i più di 100 eventi del festival Glocal 2023, sono stati dedicati quest'anno proprio al tema dell'uso e diffusione della cosiddetta Intelligenza Artificiale, dei limiti, delle prospettive e delle problematiche legate alla sua applicazione nelle professioni giornalistiche.
Anche se non tocca ancora in modo diretto e singolarmente le piccole redazioni e realtà editoriali locali della cui rete fa parte anche la testata Salto, l’attuale accelerazione nella ricerca sulla scrittura generata da programmi informatici e dagli algoritmi di machine learning che ne stanno alla base, equivale a una rivoluzione tecnologica che sta avendo e avrà un forte impatto nella distribuzione del lavoro e in particolare nel mondo dell’informazione, di cui è bene essere consapevoli.
Innanzitutto però, per non restare vittima delle proprie suggestioni, è opportuno ricordare che quando si parla di intelligenza artificiale, si parla di sistemi informatici sviluppati per apprendere, autonomamente o meno, dalla combinazione di informazioni attinte dalle enormi banche dati di cui dispongono. Non sono macchine pensanti, restano macchine calcolatrici, riproducono e amplificano i pregiudizi, cosiddetti bias impostati dal loro programmatore umano.
Alberto Paliafito, direttore di Slow News e analista dei media, suggerisce un approccio ludico all’intelligenza artificiale e di considerarla un’alleata del giornalismo. Per il giornalista ed esperto di trasformazione digitale è fondamentale difendere il libero accesso ai dati, per arginare le diseguaglianze, più che insistere sul copyright del singolo contributo umano nel processo di apprendimento delle macchine.
Luca Tremolada, data journalist e giornalista di scienza e tecnologia per il Sole 24 Ore, ha ricordato in un laboratorio di IA, che il costo per l’accesso ai programmi di intelligenza artificiale crescerà, dopo il periodo iniziale in cui noi umani con le nostre interazioni abbiamo praticamente allenato le macchine, come per esempio con il programma Chat-GPT, rimasto fermo al 2021. La nuova versione aggiornata GPT4 è già a pagamento.
Le macchine, per la loro natura basata su calcoli statistici, sono del resto già impiegate con successo in campi come la diagnostica sanitaria o l’analisi finanziaria, per la mole di dati che sono in grado di elaborare e confrontare in tempi brevissimi.
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La governance delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale e al machine learning, resta il problema centrale.
Istituzioni e aziende in diversi paesi si sono fornite singolarmente di linee guida per l’uso dell’intelligenza artificiale, che però non hanno un valore vincolante universale e possono differire tra loro. Sia le linee guida redatte e quelle auspicate si preoccupano tutte del rispetto dei diritti umani che deve essere garantito.
È in arrivo anche una legge che varrà in tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Il parlamento europeo intende regolamentare con la legge AI Act (artificial intelligente act) attualmente in discussione a Bruxelles e su cui si delibererà definitivamente in dicembre 2023, aspetti della governance che comprendono la sicurezza, la trasparenza e tracciabilità dei sistemi di intelligenza artificiale. Dovranno essere inoltre, nelle intenzioni del legislatore, non-discriminatori, rispettosi dell'ambiente e supervisionati da persone umane, piuttosto che da processi di automazione, per evitare esiti dannosi.
Strategie per contrastare l’erosione dell’autorevolezza umana nel mestiere del giornalista, anche a causa dell’utilizzo non tracciabile di sistemi di intelligenza artificiale nella filiera dell’informazione, sono emerse indirettamente da altri panel del festival che non riguardavano l’IA.
Una strategia vincente nel giornalismo d’inchiesta è il lavoro di un team, piuttosto che di un singolo giornalista, in cui analisti di dati lavorano fianco a fianco con i giornalisti riuniti in collettivi, per portare a termine l’indagine. A Glocal hanno parlato delle loro esperienze in questo senso Cecilia Anesi giornalista di IrpiMedia e Sara Manisera, reporter e regista indipendente attiva nel collettivo FADA e Bertha Foundation.
Inoltre nel flusso continuo di informazioni a cui siamo sottoposti e che formano un perenne rumore di fondo, nel mercato dell’attenzione vengono ancora premiati contenuti riconoscibili per la loro unicità, ha confermato Luca Rinaldi, che si occupa di Dossier, inchieste e approfondimenti di MilanoToday oppure lo stesso Peter Gomez, direttore della testata Il fatto quotidiano. La personalità, incisività e correttezza del singolo giornalista valgono alla fine anche in tempi di IA.