Politica | Enciclica

"Dio perdona sempre, noi qualche volta, la natura mai"

Presentazione della "Laudato si'" di Papa Francesco, un testo spartiacque che introduce il concetto di ecologia integrale, ambientale ma anche sociale.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Non solo ecologia ambientale, ma anche ecologia umana e sociale: un'ecologia integrale. Don Marcello Farina mercoledì sera ha affrontato di fronte a oltre cento persone nella sala consiliare di Levico Terme l'ultima enciclica di Papa Francesco, “Laudato si'”. Partendo dalle considerazioni di Naomi Klein, giornalista canadese autrice del celebre libro “No Logo”, che vedono una svolta, una rottura storica, che porta uno spartiacque tra prima e dopo. Una lettura radicale dell'emergenza, da studiare e digerire bene, non semplicemente aspetti ed indicazioni legati all'ambiente.

“Laudato si'” è stata pubblicata il 18 giugno, in una fase di grande attenzione internazionale considerando la conferenza sul finanziamento dello sviluppo a luglio ad Addis Abeba, la conferenza internazionale Onu sullo sviluppo sostenibile a New York dal 25 al 27 settembre, la conferenza sui cambiamenti climatici a Parigi dal 30 novembre all'11 dicembre.

Papa Francesco di ritorno dalle Filippine a gennaio ha anticipato i contenuti dell'enciclica con una interessante battuta: «Dio perdona sempre, noi qualche volta, la natura mai».

Un testo lungo, 192 pagine divise in 246 paragrafi, che Marcello Farina ha voluto presentare dividendo in sezioni tematiche. Partendo con ecologia e giustizia. «Francesco parte dal fatto che ne mondo tutto è intimamente connesso. Propone un nuovo stile di vita al di là della cultura dello scarto». Farina definisce l'enciclica di “respiro cosmico” e sorprendente, perché «è un documento corale, a molte voci, un comune sentire. Il tempo è più importante dello spazio e dall'enciclica esce un'urgenza storica, martellante». Sorprendente, ma anche tradizionale, perché «riprende documenti della dottrina sociale della Chiesa. Dà anche meriti al Patriarca Bartolomeo, per la sua ricerca delle radici etico-spirituali dei problemi ambientali».

 

Uno dei punti centrali del testo papale è quello dell'ecologia integrale, cioè la relazione che intercorre fra ecologia ambientale ed ecologia della dimensione umana e sociale. «Il degrado ambientale e quello sociale – spiega Farina – si sovrappongono e si alimentano. L'ascoltare il grido della terra non prescinde dall'ascoltare il grido dei poveri». Una modernità che non ha insegnato a salvaguardare la natura, con il degrado ambientale che è uguale al degrado sociale.

 

Terzo punto dedicato a scienza e sapienza. Dal Papa viene un'articolata relazione di fiducia nei confronti della scienza, tanto che «la maggior parte degli scienziati riconosce come questa enciclica rispecchi la migliore evidenza scientifica oggi disponibile. Spiritualità ed etica senza la scienza non sarebbero in grado di incidere oggi sulla realtà». Per quanto riguarda la sapienza Francesco attinge dalla «poesia, dalla filosofia e dai testi religiosi, che sono una forza motivante che apre nuovi orizzonti».

 

Nell'enciclica si smontano i dogmi della crescita infinita ed illimitata e si parte da “quello che sta accadendo alla nostra casa”. «C'è la percezione dell'accelerazione – spiega Farina – dei processi, a causa di cambiamenti climatici inauditi. Si citano anche gli esempi concreti della salvaguardia dell'Amazzonia o del bacino del fiume Congo, i fiumi tropicali ed i ghiacciai».

Sul piano dell'”ecologia sociale” si parla invece della finanza che soffoca l'economia reale, della difesa del lavoro, della cura di spazi pubblici e dei trasporti, dell'attenzione alle generazioni future. «Una sobrietà vissuta, un'austerità responsabile, nella consapevolezza che meno è di più. Non c'è però felice sobrietà se non si è apposto con sé stessi».

Il pontefice nell'enciclica «non ritiene invece l'aspetto demografico così importante». Tra agosto e inizio settembre “Laudato si'” è stato uno dei libri più venduti in Italia ed i quotidiani si sono schierati tra chi ha visto con favore le prese di posizione di Mario Jorge Bergoglio e chi invece ne denuncia l'ingenuità. «Vi sono state molte riserve da parte delle istituzioni – ricorda Farina – e 11 cardinali stanno scrivendo un testo che va contro quelle che sono le interpretazioni della “Laudato si'” della natura umana. La gente comune si è interessata molto ai contenuti dell'enciclica, le istituzioni meno». Un'enciclica che è diventata una «vera provocazione dalla base».

Qui il testo completo della "Laudato si'" da leggere.

 

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