"300 in attesa alla Casa del lavoratore"

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"Spero che questa nuova giunta provinciale e maggioranza composta anche da rappresentanti del capoluogo procedano con urgenza all'equa distribuzione sul territorio provinciale dei richiedenti protezione internazionale", lo afferma l'assessora verde del Comune di Bolzano, Chiara Rabini. "Il tempo stringe perchè perché salvo proroghe, a mio avviso opportune, i dormitori per senzatetto per l'inverno vanno verso la chiusura ed è necessario dare accoglienza ai richiedenti protezione internazionale e famiglie nei Centri di accoglienza straordinaria statali, distribuendoli sul territorio provinciale. L'esperienza degli ex Sprar/Sai ha funzionato tra il 2018-20 con ottimi risultati in termini di integrazione, e questa esperienza va quindi replicata", così Rabini.
Inoltre secondo l'assessora con delega all'integrazione "circa un 40% delle persone accolte nei dormitori cittadini sono lavoratori che, insieme ai richiedenti, finirebbero in strada. Sono circa 300 le persone in lista di attesa alla Casa del lavoratore. Servono strutture dove poter replicare Case per lavoratori a prezzi sostenibili. Anche il Comune è alla ricerca di edifici dove replicare il modello di CasaRoma 100".
Rabini annuncia inoltre che chiederà un incontro all'assessore per l'integrazione e accoglienza per chiedere di cancellare la normativa provinciale che costringe in fase di accoglienza di famiglie di richiedenti protezione internazionale la divisione del marito/padre dalla moglie/madre e figli minori. "Un sistema contro ogni diritto alla famiglia che comporta gravi conseguenze socio sanitarie e di inclusione", conclude l'assessora.
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