Società | Donazione organi

Si può fare di più

Il 33,3% dei bolzanini è contrario a donare i propri organi e tessuti in caso di morte, mentre le eccezioni di Badia, la Valle e Nova Ponente spiccano per generosità.
Medicina, Chirurgia, Dottori, Operazione, Ospedale
Foto: Unsplash

Dai nostri “vicini” trentini, che spiccano in tutta Italia per la loro generosità, avremo qualcosa da imparare. È quanto emerge dal Rapporto 2022 dell’Indice del dono, elaborato dal Centro nazionale trapianti e dall’Istituto Superiore di Sanità, in cui vengono elaborate le dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate durante l'anno in occasione dell'emissione delle carte d’identità all'interno degli uffici anagrafe di uno dei 6.845 comuni in cui è attivo il servizio.
Il rapporto è stato diffuso alla vigilia della 25ma Giornata nazionale della donazione degli organi, che si celebra domenica prossima 24 aprile. L’indice, espresso in centesimi, viene elaborato tenendo conto di una serie di indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi.
In questo frangente, Trento si conferma la più generosa tra le grandi città, avendo ottenuto l’indice più alto con un punteggio di 70,26/100. In tutto sono state 8.961 le trentine e i trentini maggiorenni che nel 2021 hanno fornito la propria dichiarazione: l’80,3%, pari a 7.199 persone, hanno detto sì, l'80,3%, mentre l'astensione si è fermata al 36,7%.


Il comune italiano con il miglior risultato in assoluto è un piccolo paesino di 1.800 abitanti situato in provincia di Palermo, Geraci Siculo, colpito dalla triste vicenda di Marta Minutella. La bambina di 11 anni è scomparsa nel marzo 2021 a causa di una leucemia fulminante. I genitori avevano acconsentito alla possibilità di donare gli organi ma il prelievo non fu possibile in quanto la patologia che le causò morte li compromise tutti in maniera irreversibile. Nonostante questo i genitori hanno comunque voluto firmare simbolicamente il consenso, colpendo profondamente i loro concittadini: mentre nel 2020 l’opposizione alla donazione era vicina al 58%, la scomparsa di Marta ha decimato in pochi mesi i contrari, arrivati al 4,6%, e le astensioni, scese al 10,7%.
La buona notizia è che nell’anno appena trascorso non ci sono mai stati così tanti potenziali donatori. Quella cattiva è che non sono abbastanza. Nel 2021 le disponibilità al prelievo di organi e tessuti post mortem sono salite al 68,9%, tre punti in più rispetto all'anno prima, con un indice del dono medio di 59,23/100 (rispetto al precedente 52,86). Si tratta della percentuale di “sì” più alta mai registrata fino ad ora. Ad oggi le dichiarazioni di volontà depositate nel Sistema informativo trapianti del Cnt ammontano a 12,7 milioni: 9,2 milioni di sì e 3,5 milioni di no. Nel 2021 sono stati effettuati 3.778 trapianti grazie a 1.725 donatori di organi ma restano ancora 8.500 le persone in lista d'attesa. 
Bolzano non brilla particolarmente per la propria generosità: collocandosi al 70esimo posto su 107 della classifica nazionale, la provincia autonoma si trova al di sotto della media per dichiarazioni di volontà.

 

Con un indice di dono al 58,43, il 33,3% dei bolzanini durante le fasi di rilascio del documento di identità ha espresso la propria contrarietà a donare i propri organi, a fronte del 66,7% dei “sì” e al 42,1% degli astenuti. Non mancano tuttavia alcune significative eccezioni. Il comune di Badia svetta con un indice di dono pari a 83,4, con il 98,8% dei sì, l’1,2% dei no e il 37,9% degli astenuti. Seguono il comune di La Valle/Wengen con un indice di dono di 75,06, il 100% dei favorevoli e il 60,1% degli astenuti. Chiude il podio Nova Ponente e il suo indice di 73,62, il 60,8% delle astensioni, il 98,3% dei favorevoli e l’1,7% dei contrari.
 

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