Emergenza profughi: presto il giorno della verità?

Continua l’emergenza umanitaria legata all’arrivo di profughi sulle coste meridionali dell’Italia.
Purtroppo si tratta di una tragica contabilità che viene aggiornata di giorno, se non di ora in ora. Nelle ultime ore un peschereccio carico di migranti si è capovolto causando 6 vittime, ieri domenica 24 agosto erano state invece 18 le vittime causate dall’affondamento di un gommone. Morti che sono stati raccolti dal mare ma sarà complicato persino seppellire, perché a Lampedusa non c’è più posto nemmeno per i morti. Venerdì invece erano state 250 le persone che erano morte alla partenza del loro viaggio poco al largo del porto di Tripoli.
Il Mediterraneo, dunque, continua a segnare il grave limite manifestato dalle autorità internazionali nel cercare per lo meno di alleviare, se non di risolvere, l’entità delle tragedie umanitarie che si stanno consumando in un numero sempre maggiore di paesi di Africa e Medio Oriente.
Il dibattito in Europa arriva anche ad alimentarsi di cinismo. Tra tutte le notizie legate all’emergenza umanitaria il quotidiano Dolomiten oggi dopo la pausa domenicale ha scelto di mettere in evidenza la forte critica manifestata dal ministro degli interni bavarese Joachim Herrmann, uno dei più stretti collaboratori della cancelliera Merkel.
Il ministro ha puntato il dito contro l’Italia, rea di non rispettare le regole nella gestione dei flussi migratori. L’accusa di Hermann è stata diretta ed esplicita.
“L’Italia, intenzionalmente, in molti casi non prende dati personali e impronte digitali dei rifugiati per permettere loro di chiedere asilo in un altro Paese. Ed è piuttosto sfacciato che il ministro dell'Interno Angelino Alfano da una parte lamenti l'alto peso derivante dall'arrivo dei rifugiati attraverso il Mediterraneo, mentre dall'altra non si curi di rispettare le disposizioni europee in materia d'asilo.”
Insomma: l’Italia sarebbe di colpevole di non apporre il suo ‘timbro’ sui profughi che arrivano in Italia, con la conseguenza che essi, poi, una volta giunti nel centro d’Europa non possono poi essere rispediti nel paese d’approdo. Per Herrmann si tratterebbe di una precisa strategia di evasione delle norme europee. Il ministro bavarese cristiano-sociale ha lamentato l’insostenibilità dell’attuale situazione in Germania ed Austria dove negli ultimi tempi sarebbe giunto un numero eccessivo di richieste d’asilo, rispetto a quello minore a cui invece deve far fronte l’Italia.
Dal canto suo anche il ministro italiano degli interni Angelino Alfano ha usato toni molto forti: a suo dire l’operazione Mare Nostrum avviata dal nostro paese per far fronte agli sbarchi sarebbe ormai agli sgoccioli.
Il nocciolo del problema non è il soccorso umanitario, bensì la gestione della frontiera meridionale dell’Unione Europea.
La politica alza la voce in queste ore perché esiste naturalmente anche la grande preoccupazione che l’ulteriore inasprimento del livello delle violenze in corso in Iraq, Siria e Palestina, con annesso inasprimento del ‘terrorismo islamico’, possa essere anche accostato agli ‘arrivi’ a Lampedusa e nel Sud Italia.
Dunque la preoccupazione serpeggia. L’UE dal canto suo si è detta scioccata dalle ultime tragedie e il portavoce della commissaria europea Cecilia Malmstroem ha annunciato un incontro per mercoledì 27 agosto con il ministro dell’Interno Italiano.
Formalmente l’UE ha ringraziato l’Italia per l’impegno profuso ed ha promesso di continuare ad ‘aiutare’ in questo senso.
Nello specifico l’Unione Europea nelle ultime ore ha ribadito l’invito a “fornire assistenza ai Paesi del Mediterraneo che fanno fronte a un’accresciuta pressione migratoria e di asilo”.
Un invito che evidentemente non ha fatto piacere al ministro bavarese Herrmann.
Per quanto riguarda il pattugliamento delle coste meridionali europee è giallo invece sulla possibilità che al progetto italiano Mare Nostrum possa subentrare l’agenzia europea Frontex. Sarà questa questione con ogni probabilità il tema cruciale dell’incontro di dopodomani tra Alfano e la commissaria europea competente.
Nei giorni scorsi l’UE in merito aveva scioccato l’Italia affermando che Frontex “non ha i mezzi per subentrare”. Ed Alfano aveva replicato seccamente che "anche l'Italia non ha i soldi".
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