Cronaca | Alimenti

La linea dura

Dal 9 maggio multe salate per chi non rispetta le regole sull’etichettatura alimentare. I vantaggi e gli svantaggi del decreto per le imprese altoatesine.
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Foto: upi

ll rischio è di beccarsi sanzioni pesantissime. Si va da un minimo di 500 euro a un massimo di 40mila euro per chi non rispetterà le disposizioni sull’etichettatura dei prodotti alimentari a seguito dell’entrata in vigore, il 9 maggio prossimo (quasi tre anni dopo le disposizioni UE sull’informazione da fornire ai consumatori sui prodotti alimentari preconfezionati) del Decreto Legislativo n. 231 del 15 dicembre 2017 che dispone la disciplina sanzionatoria per le violazioni al regolamento comunitario in materia (n. 1169/11). 

Il Codacons ha bocciato le nuove norme sull’indicazione dell’origine in etichetta, “si tratta di un regolamento che non tutela il consumatore e non fornisce adeguate garanzie in fatto di trasparenza sull’origine degli alimenti. Le norme infatti lasciano ampi margini agli operatori del settore e introducono una flessibilità eccessiva che impedirà ai cittadini di conoscere la reale provenienza delle materie prime al momento dell’acquisto per una moltitudine di prodotti”, ha detto il presidente dell’associazione Carlo Rienzi

A livello locale sul decreto che impone nuove sanzioni per i trasgressori si pronuncia la Camera di Commercio di Bolzano sottolineando che per le imprese la novità porta vantaggi, ma anche qualche svantaggio, soprattutto linguistico: fino ad ora le imprese attive in Alto Adige potevano redigere in lingua tedesca eventuali ricorsi rivolti alle autorità locali. Con il trasferimento della competenza a Roma alla sede dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi ciò non sarà più possibile, si legge nella nota.

Una buona notizia per i responsabili di prodotto è invece la trasformazione delle autorità di vigilanza da organo di controllo ad arbitro: per la prima violazione che provochi solamente danni reversibili ci sarà un ammonimento al posto della sanzione pecuniaria, un po’ come il cartellino giallo nel calcio. Vizi formali individuati per la prima volta e corretti entro il termine previsto non avranno conseguenze. Però attenzione, perché la seconda volta l’impresa perde il vantaggio della sanzione amministrativa ridotta. Su iniziativa dell’Alto Adige è stata introdotta per la prima volta per le piccolissime imprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato o totale di bilancio inferiore ai due milioni di euro una riduzione delle sanzioni pecuniarie fino a un terzo dell’importo.

Fino a ora i prodotti alimentari potevano riportare al posto del nome dell’azienda anche marchi registrati. A partire dal 9 maggio ciò sarà possibile solo se accanto al marchio compariranno anche il nome dell’azienda e la sua forma giuridica. Sia per la vendita sfusa che in gastronomia l’informazione potrà essere fornita ai consumatori e alle consumatrici anche mediante indicazioni digitali, che dovranno comunque essere sempre comprovabili con documentazione scritta tenuta a disposizione.