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A Unibz il “Tinder” delle aziende

Si è tenuto ieri il decimo Job Speed Dating dell'Università di Bolzano che quest'anno ha coinvolto 52 aziende e 150 studenti. I partecipanti: "Tante le opportunità, ma quest'anno offerti pochi contratti e molti tirocini".
job speed dating unibz
Foto: Seehauserfoto
  • La mazza viene battuta contro il gong: il tempo è finito. I candidati e le candidate si alzano dalle proprie sedie, stringono la mano ai "recruiters": il colloquio è terminato e sono pronti per presentarsi, di nuovo, ad altri potenziali datori di lavoro. I corridoi dell'Università di Bolzano sono stati invasi ieri da studenti e studentesse in cerca di un'opportunità di lavoro, che sia un impiego o un tirocinio estivo. Le regole della decima edizione del Job Speed Dating di Unibz sono quelle di sempre: al tavolo con i rappresentati di 52 imprese, tutte rigorosamente con sede in Alto Adige, circa 150 candidati con otto minuti a disposizione per presentarsi e farsi conoscere, nella speranza di essere ricontattati e, magari, assunti. 

  • Il suono del gong: Otto i minuti a disposizione dei candidati. Foto: Seehauserfoto
  • "Non è neppure così poco il tempo a disposizione: serve avere una presentazione pronta e dire le cose che contano davvero", racconta Delia Mennitti, studentessa che frequenta un master di data science ed è una delle candidate in cerca di un tirocinio estivo. "Non sento nessuna pressione di competitività con altri studenti", aggiunge Mennitti. Sulla stessa linea anche il suo compagno di corso Matteo Zorzi, laureato in computer science: "Questo è il mio primo speed dating. Non credo che questa opportunità si debba ridurre a puntare a essere migliore degli altri candidati, ma piuttosto a vedere le offerte che ci sono". E poi, c'è chi - come Alex Tisi, studente di economia e management a Innsbruck - si vuole affacciare al mondo del lavoro prima di iniziare una laurea magistrale. "Mentre scelgo il nuovo percorso di studi, vorrei provare a fare un tirocinio. Credo che questa sia una bella iniziativa: in otto minuti si riesce ad andare a fondo, a raccontarsi. Con i tavoli tutti allineati tra loro, lungo il corridoio, l'evento mi sembra proprio un 'Tinder' che mette in contatto aziende e studenti. Non ho mai partecipato a uno speed dating di coppia, ma qui sembra proprio dei essere come nei film. Poi, io sento zero pressione: illustro le mie competenze e se vanno bene all'azienda è ottimo. Altrimenti, nessun problema".

    "Si capisce subito se uno è interessato o meno e vi assicuro che se non lo è quegli otto minuti sono i più lunghi di sempre!".


    Ad aver fatto un'altra esperienza di colloqui di lavoro è Daniel Favaro, studente di ingegneria energetica in magistrale: "A Monaco di Baviera mi è capitato di ritrovarmi sostanzialmente in una fiera del lavoro che durava una settimana: chi cerca lavoro può recarsi allo stand di una ditta per prendere contatti. Qui a Bolzano, invece, gli incontri sono veloci, in stile 'Tinder'". Scettico un suo compagno di corso, che fa il confronto con l'edizione del 2024: "L'anno scorso chi cercava tirocinio ha trovato lavoro e quest'anno chi cerca un contratto trova solo un tirocinio, specie nel mio settore, ingegneria energetica. Per carità, l'evento è fatto bene, bisogna però avere le idee chiare, sapendo cosa si sta cercando".

  • Lo speed date (appuntamento veloce): è un tipo di evento ideato per facilitare la conoscenza di nuove persone e potenziali partner. Con la stessa modalità, Unibz mette in contatto studenti e aziende. Foto: Seehauserfoto
  • "Per oggi abbiamo organizzato in totale 660 colloqui", spiega Petra Rastner di Unibz. "In vista dell'evento organizziamo anche dei corsi di preparazione, in modo che i ragazzi non solo possiedano con un curriculum ben fatto, ma sappiano anche come porsi di fronte all'interlocutore. Poi - ammette Rastner - spesso l'approccio va in base a chi ci si trova davanti. Credo che gli studenti abbiano molta libertà di scelta in Alto Adige perchè possono proseguire con gli studi oppure trovarsi facilmente a lavorare in qualche azienda locale. Gli incontri - conclude - sono veloci e superficiali, ma in passato sono stati sufficienti a dare il via a vere e proprie collaborazioni". E' il caso di un attuale dipendente di un brand di abbigliamento sportivo che ora si siede al tavolo dalla parte del recruiter. "La capa dell'azienda per cui lavoro - racconta lo studente Unibz, che è impiegato part time - ha fatto visita al mio corso di studi per cercare potenziali tirocinanti. Mi sono proposto e, dopo una breve esperienza, mi hanno assunto. Non si è trattato di un vero e proprio speed dating, ma comunque un incontro col mondo del lavoro all'interno dell'università".

    Ad aver fatto nascere il progetto a Bolzano è stato il Mua, movimento universitario altoatesino. "Dalla prima edizione, realizzata nella nostra piccola sede, siamo passati ai corridoi di Unibz collaborando anche con Sh.asus", racconta Stefano Zuliani responsabile Mua. "Sono molto orgoglioso che l'iniziativa abbia preso piede perchè siamo partiti in sordina per poi ingrandirci man mano", dice ancora Zuliani.

  • Gli studenti: "L'anno scorso chi cercava tirocinio ha trovato lavoro e quest'anno chi cerca un contratto trova solo un tirocinio" Foto: Seehauserfoto
  • Il curriculum

    Alcune ditte ne analizzano centinaia al giorno, ma durante gli speed dating i curricula non sembrano essere presi molto in considerazione dai reclutatori.
    In ogni caso, come desiderano riceverli le aziende? "Avere la foto nella prima pagina è fondamentale: di curriculum ne arrivano tanti e associarli a un viso può essere utile", spiega una reclutatrice di una nota ditta locale di materiali per l'edilizia in legno. "Poi, serve inserire almeno due modalità di contatto, perchè una potrebbe non funzionare. Importante - continua - non superare le due pagine e progredire in ordine cronologico ad elencare le esperienze fatte. Infine, può tornare utile inserire un collegamento al proprio profilo LinkedIn". 
    Ma il curriculum, appunto, non dice tutto e ha molti limiti sia per chi lo riceve che per chi lo invia. "Ai candidati noi consigliamo sempre di venire in azienda, così da capire che aria si respira nell'ambiente di lavoro", conclude la reclutatrice.

  • Lingue sì, voto di laurea no

    Se i reclutatori non badano troppo ai curricula, su che cosa si concentrano per selezionare gli studenti? Tra i requisiti da soddisfare: la conoscenza delle lingue. Una nota ditta di moda locale, per esempio, cerca persone di madrelingua tedesca perchè i principali clienti si trovano tra Germania e Austria. "La lingua ufficiale del nostro reparto stilistico e produzione è l'italiano, ma chi lavora nel marketing deve conoscere la lingua e la cultura tedesca, così da sapere anche come pensano i clienti", spiega una reclutatrice, che aggiunge: "Molti degli studenti che si sono presentati oggi arrivano dal corso di economia e management, ma noi non guardiamo il loro voto di laurea, bensì le idee che porterebbero al marchio, i loro obiettivi. E poi, molto va in base al feeling che si instaura in questi pochi minuti a diposizione, gli studenti hanno il tempo di 'vendersi'. Si capisce subito se uno è interessato o meno e vi assicuro che se non lo è quegli otto minuti sono i più lunghi di sempre!"


    Sulla stessa linea una reclutatrice di una ditta di abbigliamento sportivo: "Il curriculum si legge per capire che persona si ha di fronte, i suoi interessi. La motivazione è la cosa più importante". E sulle lingue: "Non escludiamo a priori chi non le conosce, ma dipende un po' dal ruolo che si andrebbe a far ricoprire a quella persona". Importante, inoltre, dare delle "garanzie" all'azienda "Se cerchiamo qualcuno, anche solo per un tirocinio, ci investiamo del tempo. Chi vuole solo curiosare - dice un reclutatore di una ditta di produzione di salse alimentari - e magari ha intenzione di proseguire gli studi o andare all'estero, non fa per noi, perchè non abbiamo risorse da dedicarci. Se assumiamo significa che facciamo un investimento su quella persona, con l'auspicio che il rapporto non si risolva in un tempo breve".