Società | Maturabälle

„Zwei komplett unterschiedliche Events“

È polemica dopo la scelta del Sindaco Caramaschi di vietare l’accesso al Maturaball ai minori di 16 anni non accompagnati. Koler: “Il bisogno di socializzare non scompare con i divieti, semplicemente trova altre vie.”
Dove andiamo a ballare stasera
Foto: Artslife
  • Questa sera, molti ragazzi si riuniranno per celebrare il loro ballo di maturità, un vero e proprio rito di passaggio per molti altoatesini. Dal tardo pomeriggio si terrà infatti la Wissnight, la festa organizzata dalle quinte del liceo scientifico tedesco di Bolzano alla Fiera. Tuttavia, quest'anno c'è una novità. Dopo i recenti episodi di abuso di alcol tra minori in Alto Adige, il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, in accordo con il questore Paolo Sartori, ha emanato un'ordinanza che impone ai minori di 16 anni di accedere al Maturaball solo se accompagnati dai genitori. Una misura che non è facile da accettare e che riflette il modo in cui gli adulti percepiscono i giovani.

  • Compromesso o ingiustizia?

    “Credo che la reazione del Sindaco e del Questore sia stata guidata dalla volontà di garantire la sicurezza, per questo hanno introdotto una misura che non è propriamente un divieto, ma un compromesso: i minori possono entrare solo se accompagnati da un adulto. Questa scelta ha una sua logica, perché in teoria i minorenni non possono consumare alcol”, spiega Peter Koler, direttore del Forum Prevenzione. Se la logica della misura è chiara, la realtà che le giovani generazioni di trovano a vivere è più complessa. “I ragazzi di oggi vivono una situazione ben diversa: già dai 12-13 anni escono, dai 14 hanno lo scooter, iniziano a gestire i propri soldi, utilizzano il cellulare e, in alcuni casi, hanno le prime esperienze sessuali. In questo contesto, però, l’accesso all’alcol rimane vietato fino ai 18 anni, creando un divario tra la normativa e la realtà”, spiega Koler.

     

    “Il bisogno di socializzare e divertirsi non scompare con i divieti, semplicemente trova altre vie”.

     

    Il divieto è giunto dopo che, lo scorso weekend (sabato 22 marzo), una festa in malga sulle piste da sci sopra Sarentino è “degenerata” ed otto persone sono state portate all'ospedale di Bolzano in stato di forte ubriachezza.  “Se guardiamo la dinamica di Reinswald, vediamo che si tratta di una festa di fine stagione molto conosciuta, che attira giovani da tutto il territorio. I minorenni sanno che all’ingresso potrebbero essere controllati e che acquistare alcol all’interno è difficile e costoso. Per questo motivo, molti consumano alcol prima di entrare, arrivando già alticci all’evento. Il punto è che per loro questa festa rappresenta un’occasione di socializzazione e di sperimentazione dei propri limiti, un classico comportamento adolescenziale. E così si crea una sorta di realtà parallela, dove i ragazzi trovano strategie per aggirare le regole imposte dagli adulti”.

  • Peter Koler: “Eventi come quello di Reinswald fanno scalpore, mentre le notizie sui giovani che si comportano bene passano inosservate.” Foto: Forum Prävention
  • Un altro aspetto interessante, fa notare Koler, è l’attenzione mediatica: “Eventi come quello di Reinswald fanno scalpore, mentre le notizie sui giovani che si comportano bene passano inosservate. Più si enfatizzano questi episodi, più aumenta la pressione sulle autorità affinché impongano regole più rigide. Ma questo ha anche delle conseguenze: alcune giovani collaboratrici mi raccontavano che, andando a ballare senza bere, si ritrovano comunque circondate da uomini della sicurezza che le osservano a braccia conserte, persino nei bagni. Questo non crea un clima di festa, anzi, rischia di trasformare il divertimento in un’esperienza controllata e opprimente”.

    Se la risposta dell’autorità è chiara la domanda resta sugli effetti che questo potrebbe avere sulla vita sociale delle giovani generazioni: “Potrebbe portare i ragazzi ad evitare i balli di maturità, a ritrovarsi nei parcheggi invece che nelle feste, o addirittura a falsificare i documenti per aggirare le restrizioni. Il bisogno di socializzare e divertirsi non scompare con i divieti, semplicemente trova altre vie”. 

     

    “Così si rischia di trasformare il divertimento in un’esperienza controllata e opprimente”

     

    “Il problema è che lo Stato, attraverso queste misure, assume un ruolo quasi genitoriale. Idealmente, dovrebbe essere la famiglia a stabilire certe regole: un genitore dovrebbe sapere se il proprio figlio di 12 anni va a una festa, con chi va, se beve, e se necessario accompagnarlo o andarlo a riprendere. Ora questa responsabilità viene imposta per legge: i minori di 16 anni possono entrare solo se accompagnati da un adulto. Certo, è comprensibile dopo gli episodi spiacevoli accaduti, e l’alcol continua ad avere un peso importante nelle feste”, aggiunge Koler. 

    “Tuttavia, la generazione attuale non è così trasgressiva come a volte si pensa: sono ragazzi che vanno a scuola, usano la tecnologia, seguono regole. Eppure, basta un piccolo gruppo che perde il controllo perché si introducano restrizioni per tutti. Questo ha un impatto anche sulla vita sociale: pensiamo a un ragazzo che fa il ballo di maturità e ha una sorella di 14 anni. Dovrebbe lasciarla a casa solo perché c’è il divieto d’ingresso per i minori non accompagnati? Sembra contraddittorio vietare certe esperienze quando gli stessi ragazzi, fin da piccoli, hanno accesso illimitato ai contenuti digitali tramite il cellulare. Alla fine, il punto è trovare un equilibrio: regolamentare, ma senza snaturare l’idea stessa di festa”, conclude Koler. 

  • Ist ein Maturaball ein Party?: Darüber lässt sich vermutlich streiten. Foto: pexels-maumascaro
  • Werden hier Äpfel mit Birnen verglichen?

    Thomas Rainer hat viele Jahre lang einen Workshop für Schulklassen, die einen Maturaball auf die Beine stellen wollen, organisiert. Zur Entscheidung des Bozner Bürgermeisters Renzo Caramaschi sagt er Folgendes: „Ich finde es prinzipiell nicht gut, Unter-16-Jährige auf einen Maturaball zu lassen, da es sich um eine Erwachsenenveranstaltung handelt. Deshalb sollten Jugendliche erst ab einem gewissen Alter und Reife daran teilnehmen.“ Ein Maturaball sei keine Partyveranstaltung. Ob es besser ist, dass die Entscheidung von den Veranstaltern oder durch eine Verfügung des Bürgermeisters getroffen wird, sei trotzdem dahingestellt. Wenn es von der Politik verordnet wird, habe es immer den Beigeschmack einer Maßregelung oder einer Überregulierung. In jedem Fall sei es seiner Meinung nach aber nicht sinnvoll, dass Unter-16-Jährige auf den Ball gehen.
    Trotzdem sei festzuhalten, dass es sich bei einem Maturaball und einer Veranstaltung wie der Party in Reinswald am vergangenen Wochenende um zwei komplett unterschiedliche Events handle. „Diese Vorfälle jetzt zu missbrauchen, um Maturabälle zu regeln, ist komplett absurd. Das wäre dasselbe, als würde man umgekehrt nach den Geschehnissen bei den Maturabällen in Brixen jedes Zelt und Wiesenfest dementsprechend regulieren“, kritisiert Rainer.
    Was den Alkoholkonsum von Minderjährigen bei Maturabällen betrifft, sollte dieser selbstverständlich unterbunden werden, zum Beispiel durch Armbänder in unterschiedlichen Farben. Trotzdem versorgten sich die Jugendlichen oft schon vor den Bällen mit Alkohol. In diesem Fall liege es am Veranstalter, Angetrunkene oder Betrunkene nicht auf den Ball zu lassen. Ebenso wie es am Veranstalter liege, dass Minderjährigen kein Alkohol ausgeschenkt wird, schließt Rainer ab.

     

    „Ich plädiere dafür, verantwortungsvoll zu handeln und nicht auf Aktionismus zu setzen.“

     

    Auch der Südtiroler Jugendring (SJR) übt Kritik an den neuen Regelungen für den Maturaball „Wissnight“. In einer Pressemitteilung betont auch dieser, dass die Maturantenveranstaltung nichts mit den Ereignissen in Reinswald zu tun habe und es zudem äußert unfair sei, die Regeln nachträglich zu ändern, da dies die Maturanten und Maturantinnen unter enormen Druck setze. „Es gilt, nach nachhaltigen Lösungen zu suchen. Nur auf Strafe zu setzen, ist der falsche Weg. Um junge Menschen wirklich zu unterstützen, braucht es keine übereilten kurzfristigen Maßnahmen, sondern langfristig wirkende, sinnvolle Entscheidungen. Ich plädiere dafür, verantwortungsvoll zu handeln und nicht auf Aktionismus zu setzen“, so Tanja Rainer, SJR-Vorsitzende. 
    Wichtig sei die Alkoholprävention, da es sich dabei um jene Droge handle, die in unserem Kulturkreis am weitesten verbreitet ist. Es gebe kaum eine Veranstaltung, bei der kein Alkohol angeboten wird. Hier bräuchte es dem SJR zufolge deshalb präventive Maßnahmen, um einen verantwortungsvollen Umgang mit Alkohol zu fördern. Man appelliere daher an alle Verantwortlichen, besonnen zu handeln und junge Menschen nicht pauschal zu verurteilen. Nur durch Prävention und Aufklärung könne ein verantwortungsbewusster Umgang mit Alkohol gefördert werden.

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Klemens Riegler Sab, 03/29/2025 - 21:27

Als einer der seit 40 Jahren im Eventbereich tätig ist darf ich Herrn Rainer in sehr großen Teilen zustimmen.
Was die verschiedenfarbigen Armbänder betrifft: Die sind natürlich längst Usus. Anders lässt sich die Ausgabe von Alkohol eh kaum kontrollieren.
Was die Verordnungen von Sartori betrifft: Ich denke, nicht nur Reinswald war hierfür ausschlaggebend, sondern das war nur der famose Tropfen vom Fass ... nach den Ball-Ereignissen in Brixen + Meran.
Ich stimme dem Herrn Rainer auch in Sachen Altersbeschränkung beim "Maturaball" zu. Auch wenn dazu gesagt werden muss, dass heutige Maturabälle meist mehr "Partys" als Bälle sind.
Dem Argument von Herrn Kohler (...un ragazzo che fa il ballo di maturità e ha una sorella di 14 anni) kann ich wenig abgewinnen, denn zu 99,9 % dürften seine Eltern auch dabei sein. Und somit kein Problem für seine kleine sorella.
Und was den finanziellen Schaden bei der Wiss-Night betrifft ?!? Prinzipiell gilt: Regeln nachher ändern gilt nicht ! Aber, der Schaden könnte sich auch in Grenzen halten, wenn sich schön langsam zumindest über 16-jährige zu benehmen wissen würden und dadurch vielleicht 5.000€ bis 10.000€ an Securitypersonal eingespart werden könnte. p.s. Nur dieses private Sicherheitspersonal, verordnet vom Questor, kostet heute teils mehr als Saalmiete und Musikprogramm zusammen. Es gehört heute zu den höchsten Ausgangsposten einer Veranstaltung.

- Ach ja, ich kann mich auch noch an meine Jugendzeit erinnern. Unter 18 kam man in gewisse Diskos gar nicht rein. Auch andere Veranstaltungen hatten Altersbeschränkungen. Oder mit 13 auf einen Maturaball ?!? ... mit all diesen "vecci" ... niemals  😜 ... freiwillig !

Schlussendlich ist es einfach krass zu sehen wie sich das alles entwickelt hat. Speziell das Verhalten der Kinder und Jugendlichen. Ich darf kurz erinnern; Vor 35 Jahren gab es Partys mit 800 Leuten in Sälen die für 200 zugelassen waren (das war klar NICHT IN ORDNUNG!). Keine Security, nur 2 Feuerwehrleute und zwei Bullys ... und die Veranstalter selbst. Wer betrunken rein wollte, wurde abgewiesen (der konsumiert ja nichts mehr). Verabreicht wurde Bier, Cola und Wasser (nix hochprozentiges, kein Wein, kein Cocktail). Probleme gab es echt wenige ... und wenn, hat man sehr schnell daraus gelernt. Und zwar ohne dass es der Bürgermeister oder der Questor verordnen musste. Es hätte sonst schlicht und einfach keine Lizenz mehr für die nächste Party gegeben.

Und ja, ich geb´s zu, ich kenne die richtige Lösung für HEUTE auch nicht.
Ich bin aber sicher, dass weder das Besäufnis in Reinswald, noch das Eintrittsverbot für Unter 16-jährige auf einem Ball früher ein Thema gewesen wäre. Weder in der Presse noch in der Gesellschaft! Und sicher bin ich mir auch, dass die Jugend von Heute (speziell Jungs) weniger "sauft" als früher. Das ist doch eigentlich ein gutes Zeichen.

Sab, 03/29/2025 - 21:27 Collegamento permanente