Bonus bici, si parte
Il 3 novembre scatta la possibilità di richiedere il bonus mobilità 2020 oppure il rimborso per gli acquisti già effettuati.
Con il decreto rilancio, entrato in vigore lo scorso 19 maggio, infatti, è stato previsto un contributo per comprare mezzi come biciclette, e-bike, scooter elettrici autobilanciati, monopattini elettrici, ecc., oltreché per l'utilizzo di servizi di trasporto individuali come il “bike sharing”. Scopo del bonus, ricorda il Centro Tutela Consumatori Utenti, è quello di evitare il sovraffollamento dei trasporti pubblici e di incoraggiare le persone a passare dall'auto privata a una “mobilità più ecologica e rispettosa dell’ambiente”. In Alto Adige il contributo è previsto solo nel capoluogo (ricordiamo il dietrofront della giunta di Arno Kompatscher sul bonus provinciale).
Ecco quello che c’è da sapere:
Chi può fare richiesta
Il “bonus mobilità” è riconosciuto, una sola volta, a tutti i cittadini maggiorenni che vivono in una città/comune con una popolazione di oltre 50.000 abitanti. Il bonus è pari al 60% del prezzo di acquisto, con un importo massimo di 500 euro. Tale contributo può essere richiesto per tutti gli acquisti effettuati nel periodo dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020, indipendentemente dalla rottamazione di un veicolo inquinante.
La procedura
Il Ministero dell’Ambiente ha creato una apposita piattaforma online (accessibile tramite questo link). I rivenditori possono già registrarsi dal 19 ottobre. Sul sito è possibile consultare l’elenco dei negozi che accetteranno il bonus - i rivenditori non sono infatti obbligati per legge ad aderire.
La domanda deve essere presentata attraverso l’apposita piattaforma online del Ministero, che per i cittadini sarà accessibile a partire dal 3 novembre.
Per registrarsi su questo portale, spiega il Ctcu, è necessario disporre di un’identità digitale (SPID); se non ne avete già una, dovete richiederla al più presto, poiché ci vorranno alcuni giorni per il rilascio.
Inoltre, se il veicolo è già stato acquistato, la fattura o lo scontrino devono essere convertiti in formato digitale, in quanto vanno allegati alla richiesta online effettuata sul portale dedicato. Si consiglia anche di tenere a portata di mano le coordinate bancarie, in quanto sarà possibile richiedere il rimborso direttamente sul proprio conto corrente.
Già in una prima fase, dal 4 maggio 2020 fino all'effettivo lancio della piattaforma online, è stato possibile acquistare veicoli sovvenzionati e ora, a partire dal 3 novembre, sarà possibile presentare la richiesta di rimborso dell’importo precedentemente pagato al rivenditore. Il presupposto è, naturalmente, che la fattura possa essere esibita e allegata alla domanda.
Nella seconda fase, dunque dal momento in cui la piattaforma online sarà operativa (il 3 novembre 2020), i cittadini dovranno effettuare la richiesta attraverso il portale ancor prima di acquistare il veicolo (sarà necessario specificare esattamente quale mezzo di trasporto si intende acquistare). La piattaforma online genererà quindi un voucher elettronico che potrà essere utilizzato nei negozi autorizzati. Il beneficiario pagherà pertanto al rivenditore solo il restante 40% del prezzo di acquisto.
I tempi
I buoni elettronici devono essere utilizzati entro 30 giorni, altrimenti vengono cancellati. Per poter essere utilizzati su strada, i veicoli sovvenzionati devono soddisfare determinati requisiti tecnici in base a quanto previsto dal codice della strada. Il contributo viene erogato anche per l'acquisto di veicoli usati o nel caso di acquisti online, ma sempre e solo su presentazione di una fattura. Tuttavia, gli accessori come il casco o la serratura sono esclusi dal contributo.
Bonus con rottamazione
A partire dal 1° gennaio 2021, il “bonus mobilità” sarà riconosciuto solo se un veicolo inquinante verrà rottamato nel corso del 2021. Questo contributo può essere riscattato fino al 31 dicembre 2024.
Postilla: i contributi vengono versati in base al principio “chi prima arriva, meglio alloggia”, e solo fino all'esaurimento dei fondi messi a disposizione dallo Stato. Il pagamento non viene effettuato in base alla data di emissione della fattura, ma alla data della richiesta secondo il portale del Ministero. Il rischio che si trasformi in uno dei cosiddetti “click day” non è quindi da escludere, così come non è da escludere un sovraccarico del sistema, mette infine in guardia il Ctcu.