Politica | Mobilità

L’in-house piace

L’ipotesi dell’affidamento in-house dei servizi di linea urbani (a SASA Spa) viene accolta con soddisfazione.
SASA
Foto: sasabz.it

C'è soddisfazione dopo la decisione di massima che la giunta provinciale ha preso ieri (29 novembre) per quanto riguarda l’assegnazione dei servizi di linea urbani di Bolzano, Merano e Laives – attualmente forniti da SASA Spa – dopo il 2018. “Punteremo sull’assegnazione a società in-house a completa partecipazione pubblica”, ha fatto sapere il presidente della Provincia Arno Kompatscher martedì pomeriggio. In questo modo si bypassa l’assegnazione dei servizi tramite gara europea.

Ancora ieri, l’assessore provinciale Christian Tommasini (PD) su Facebook ha parlato di “un’ottima decisione”: “Significa che la società SASA dei nostri comuni potrà anche in futuro gestire il trasporto urbano, continuando ad investire su una mobilità efficiente e sempre più ecologica e continuando a puntare sull'attuale personale che ha dimostrato impegno e professionalità”. Sempre su Facebook è intervenuto il consigliere comunale di Bolzano Claudio Della Ratta (PSI): “La Provincia ha fatto bene ad agevolare per quanto possibile le soluzioni locali”. Evitando la gara europea e la liberalizzazione dei servizi secondo Della Ratta si eviterà anche il rischio di “una corsa al ribasso per accaparrarsi la gestione, con conseguenti ridimensionamenti del personale ed abbassamento generale della qualità del servizio fornita”.
Anche nel mondo sindacale la decisione della giunta provinciale di avviare il percorso per un affidamento in-house del trasporto pubblico urbano alla SASA – fra l’altro la giunta deve ancora decidere se sarà necessaria anche una presenza diretta della Provincia all’interno di SASA – viene accolta con favore. “Si valorizzano l’esperienza acquisita e gli investimenti fatti dai Comuni e dalla Provincia”, scrive il segretario generale della Cgil-Agb, Alfred Ebner, in una nota. Piene di soddisfazione anche le parole di Stefano Pagani, presidente di SASA: “Per noi è un riconoscimento di tutte quelle motivazioni che stiamo portando avanti da un anno e mezzo con Comune e Provincia e che, alla fine, hanno sortito l’effetto sperato”.

Mentre il destino del trasporto pubblico urbano sembra siglato, rimane aperta la questione di come procederà la giunta provinciale nel caso del trasporto pubblico extraurbano. Come noto, le attuali concessioni per i servizi di trasporto pubblico su gomma, in Alto Adige, rimarranno in vigore sino al 18 novembre 2018. Da quel momento in poi dovranno essere assegnate tramite gare europee, come previsto dalle direttive UE, oppure affidate a società in-house. Dal momento che la giunta ha deciso di proseguire la strada della gara europea per l’affidamento delle linee extraurbane, le ipotesi sono diverse. Secondo la SAD Spa, il più grande player nel trasporto pubblico locale, la soluzione migliore sarebbe un modello PPP – una ‘partnership’ tra le imprese private di trasporto su gomma e la Provincia. Mentre la Provincia stessa prende in considerazione anche una suddivisione dei bandi in lotti più piccoli – ipotesi che piace pure alla Cgil-Agb: “Le questioni relative a una possibile suddivisone dei bandi in lotti più piccoli, per garantire la possibilità di partecipazione a un numero maggiore di aziende locali, e quelle relative a un disincentivo di aziende provenienti da fuori non ci vedono contrari – spiega Ebner – a condizione però che vengano garantite pari possibilità a tutti i competitori”.