La libertà e il capitalismo

La libertà e il capitalismo
Penso che la crisi economia, la disoccupazione, le guerre, la xenofobia, l’inquinamento,… non siano tanti problemi diversi, ma siano conseguenza di un unico problema causato dal tipo di mercato e di società. Per questo é importante capire cosa significa capitalismo, come nasce nuovo capitale e chi ha il potere di crearlo.
La libertà comincia dove finisce quella degli altri, sarebbe la definizione della libertà, ma non é una definizione che si applica al capitalismo. La definizione giusta nel capitalismo é: libertà illimitata per capitale illimitato.
Prima di tutto i soldi vengono stampati dalle banche centrali ma non vengono messi in circolazione nel sistemo economico di loro. Da queste vengono messi in circolazione dalle banche private, che danno a base delle riserve minime crediti a privati e a enti pubblici. Cioè le banche creano nuovi soldi dando un credito a qualcuno. Le banche private hanno il potere di creare i soldi dai debiti.
Si aggiunga il fatto che non possono creare solo soldi, possono anche incassare interessi e interessi composte. Tutti e due fatti hanno come conseguenza che si crea una funzione esponenziale come si vede nel grafico.
Quindi l’economia deve crescere, infatti cresce da 1950, ma non così velocemente come i debiti delle banche PRIVATE.
Dato che ora tutti gli stati del mondo hanno debiti(32 bilioni) verso le banche private, e chi ha debiti non é libero, si potrebbe dire che regna il capitale o chi possiede il capitale.
Alla fine posso citare solo John Swinton, giornalista del New YorkTimes: „Non esiste una stampa libera. Lo sapete voi, come lo so io. Non c’è un tra solo tra voi che abbia il coraggio di esprimere le sue vere opinioni. Il mestiere del giornalista è distruggere la verità, mentire completamente, distorcere, calunniare, leccare i piedi dei potenti, e vendere se stesso, il proprio paese e i propri simili per il proprio pane quotidiano. Noi non siamo che strumenti e servi di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Siamo dei fantocci; loro muovono i fili e noi danziamo, il nostro talento, le nostre prospettive e le nostre vite appartengono a queste persone. Noi prostituiamo il nostro intelletto.“