Via libera al terzo esecutivo targato Arno Kompatscher, il primo con a fianco Fratelli d'Italia, i Freiheitliche (e la Civica). Il Consiglio provinciale ha infatti eletto stamane (primo febbraio) la nuova Giunta provinciale altoatesina. La votazione nominale (digitale) e a maggioranza assoluta, ha visto 19 voti a favore, 15 contrari e un’astensione, ovvero Andreas Colli della lista d'opposizione Jürgen Wirth Anderlan. Ma a sorpresa s’alza in piedi un altro Andreas, questa volta dalla maggioranza: Andreas Leiter-Reber dei Freiheitliche, partito che esprimerà la neo-assessora provinciale Ulli Mair. Leiter-Reber chiede che venga messa a verbale anche la propria astensione, oltre a quella già registrata, sostenendo che credeva si trattasse di una votazione di prova. Le astensioni diventano così due, i voti a favore scendono a 18.

Leiter-Reber lo aveva anticipato durante il suo intervento: “Il no è assoluto, come il sì. Per questo in Sudtirolo ci si può anche astenere”. Già dato come l’esponente più inquieto della neonata maggioranza di centrodestra, contrario a un avvicinamento tra destra tedesca e italiana, Leiter Reber ha avvertito i colleghi consiglieri che non lo conoscono — e di conseguenza la “sua” stessa Giunta: “Darò il mio voto anche a seconda di ciò che mi suggerisce il cuore, lo si può seguire durante singole le votazioni, non chiedo comprensione ma una certa Akzeptanz”. Prima di Leiter-Reber prendono la parola due ex SVP, Widmann e lo stesso Colli: “Ho già spiegato perché non avrei dato il mio appoggio a questa maggioranza, con il voto contrario al presidente della Provincia — spiega Thomas Widmann — e la mia posizione è stata confermata dai tira e molla con Gennaccaro, Deeg, Noggler e Walcher. Schlimmer geht’s nimmer. Non voterò questa Giunta non perché ho sfiducia nella squadra, ma in quanto non credo che con Kompatscher alla guida potrà fare molto”, sottolinea l'ex assessore alla sanità.

Andreas Colli (JWA) spiega invece la sua astensione: “La formazione della Giunta è il segno di una crisi importante dentro la SVP, un tramonto in atto da molti anni. Una giunta Kompatscher potrei votarla solo se tradissi il mandato degli elettori. Non intendo però gettare l’intera Giunta dentro un calderone, sebbene dubiti sia una coalizione votata al progresso o alla stabilità. C’erano delle alternative, e non parlo di JWA. Si poteva spiegare con chiarezza prima, agli elettori, quali erano le opzioni — e molti di voi non sarebbero in quest’aula”, conclude Colli.

Nella sua replica alla discussione sulla Giunta, Arno Kompatscher fa riferimento alla grande “delusione verso la SVP nell’aver formato questa maggioranza”. L’augurio è che la delusione “non sia per sempre e ci sia una collaborazione costruttiva”. Rispetto al Sudtirolo descritto in Consiglio provinciale dalle opposizioni, “non siamo un idillio, ma non siamo nemmeno in uno stato d’emergenza, un Notstandsland. L’Alto Adige ha avuto la crescita economica maggiore in Italia nel 2022”. L’emergenza, però, sembra tutta interna alla nuova coalizione di governo.