Genna for vice-president
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Due fumate nere e una bianca. Come per l’elezione a ostacoli di Arnold Schuler (SVP) a presidente del Consiglio provinciale (raggiunta solo al terzo scrutinio), anche sul voto della vicepresidenza di lingua italiana, promessa ad Angelo Gennaccaro della Civica, la coalizione SVP-centrodestra scricchiola e non poco in Landtag. L’opposizione compatta converge su Sandro Repetto (PD) proposto come candidato alternativo. Alle prime due votazioni a scrutinio segreto, Gennaccaro non ottiene la maggioranza assoluta: nella prima, prende 16 voti, contro i 15 di Repetto (2 bianche, 2 annullate), alla seconda i consiglieri a favore salgono a 17, 16 quelli a Repetto, una scheda per Thomas Widmann e una bianca. Un copione analogo al voto su Schuler.
La maggioranza ancora una volta chiede di interrompere i lavori dell’aula e si riunisce per trovare una quadra. E così Gennaccaro la spunta solo alla terza votazione, come da regolamento in un ballottaggio tra i due più votati: 19 voti per “Genna”, 16 per Repetto, ovvero i numeri esatti che distinguono maggioranza e opposizione. Equilibri ristabiliti e sospiro di sollievo.
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Ufficio di presidenza al completo
Nell’ufficio di presidenza Gennaccaro siederà così a fianco del presidente Schuler, dei riconfermati segretari questori Maria Elisabeth Rieder (Team K) e Franz Locher (SVP) con l’aggiunta di Harald Stauder (SVP) eletto oggi sempre come segretario questore: per lui nessun imprevisto e 20 voti favorevoli.
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Schuler al cardiopalma
Il psicodramma consumatosi dentro la SVP inizia con l’elezione solo al terzo scrutinio di Arnold Schuler — l’ex assessore all’agricoltura sacrificato per lasciare il posto a Luis Walcher. L'uscente Sepp Noggler lo aveva annunciato a SALTO: “Mi asterrò”. Detto, fatto. Il primo voto a scrutinio segreto vede 17 consiglieri a favore di Arnold Schuler, 16 per Sven Knoll e due schede bianche. Manca la maggioranza assoluta, tutto da rifare. Al secondo giro, i voti per Schuler scendono a 16, 5 sono per Sven Knoll, 11 per Noggler, due bianche. Infine, al terzo voto — che prevede il ballottaggio tra i più votati e dove basta una preferenza in più per essere eletti — scoppia la bagarre. I consiglieri di maggioranza violano la segretezza del voto e mostrano il nome sulla scheda al segretario questore Franz Locher (SVP). Un escamotage “difeso” dall’Obmann Philipp Achammer per evitare i franchi tiratori. L’intera opposizione protesta: “Il voto segreto deve rimanere segreto”. Si ripete la votazione, che stavolta sancisce la parità: 17 voti Schuler, 17 per Noggler e una scheda bianca. Secondo il regolamento del Consiglio, risulta eletto il candidato che ha ottenuto più preferenze alle provinciali, ed è l’ex assessore Schuler. Un’elezione a ostacoli che mette in luce le difficoltà della Stella alpina — e la compattezza dell’opposizione.
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