Economy | Pubblica amministrazione

Südtirol: Heimat der 'dipendenti pubblici'?

L'Istat lo ha confermato. La massima concentrazione nazionale di öffentliche Angestellte si registra in provincia di Bolzano: 86 su ogni migliaio abitanti. Come in val D'Aosta, ma più che in Trentino (77 su 1000) e molto di più che in Sardegna (58 su mille).

Quello dei dipendenti pubblici è l'unico grande esercito rimasto, dopo l'abolizione della leva obbligatoria. Un servizio, civile, che garantisce servizi ma grava anche in maniera molto significativa sulle finanze pubbliche, statali o autonome che siano. 

In Italia i dipendenti pubblici sono quasi 3 milioni dice l'Istat riferendosi al censimento del 2011. 
All'Istat fa eco l'Astat, istituto statistico della provincia di Bolzano: in Alto Adige i dipendenti pubblici sono 45mila. Di questi circa un decimo è riconducibile alle amministrazioni dei comuni. Il resto, bene o male, alla complessa galassia 'provinciale'. 
Si tratta di una moltitudine, una fetta di popolazione numericamente superiore persino agli abitanti di Merano (39mila), il secondo comune più popolato della provincia. 

Il grande numero di dipendenti pubblici è giustificato dal fatto che la provincia di Bolzano deve gestire un'autonomia e molteplici servizi in proprio, con l'aggravante del plurilinguismo da garantire
Insomma: l'autonomia che funziona ha i suoi costi.  
Tutto sta nel riuscire a convincere innanzitutto il resto degli abitanti del territorio nazionale, Bruno Vespa, e la (miope?) politica nazionale, che negli ultimi giorni ha intrapreso riforme dalla portata inimmaginabile fino a solo poche settimane fa. 

Un interrogativo però si pone, alla luce del recente scandalo sulle pensioni d'oro in Regione. 
I dipendenti pubblici altoatesini e le loro famiglie si sentono tranquilli? E se sì, fino a che punto?
In definitiva oggi un'incognita grava come un macigno. 
Fino a qualche mese fa la politica provinciale garantiva per i dipendenti pubblici locali, a Bolzano come a Roma.
Oggi la stessa politica è ancora in grado di svolgere questo compito? E se sì a quali condizioni?

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Mensch Ärgerdi… Tue, 04/01/2014 - 13:42

Non capisco le conclusioni riportate nell'articolo. Cosa hanno a che fare le pensioni d'oro dei politici con i posti di lavoro dei dipendenti pubblici?
Fra l'altro il dato italiano andrebbe aprofondito di più, sono stati contati anche i dipendenti di società operanti nei rami privatizzati ma (ancora) sovvenzionati da fondi pubblici come, poste, rete ferroviaria, agenzia delle entrare e via dicendo?
Più in generale sarebbe interessante vedere se le privatizzazioni tanto adorate dai nostri politici alla fine comportano un risparmio vero per i cittadini, o se alla fine non andiamo a riempire le tasche a qualche manager per precarizzare sempre di più il mercato del lavoro.

Tue, 04/01/2014 - 13:42 Permalink
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Luca Sticcotti Tue, 04/01/2014 - 15:14

In reply to by Mensch Ärgerdi…

... anche se devo dire il mio ragionamento (per il momento) non aveva l'intenzione di spingersi nello specifico, andando ad occuparsi del tema delle privatizzazioni.
Quello che volevo dire è che per anni il successo della politica altoatesina si è misurato (anche) attraverso la quantità dei (sicuri) posti di lavoro che si riuscivano a produrre, una mole di occupazione pubblica in definitiva ed evidentemente sproporzionata.
D'altro canto come abbiamo potuto appurare, il consenso bulgaro (anche se mano a mano decrescente) su cui potevano contare alcuni partiti ha prodotto notevoli ambizioni economiche da parte dei politici, ambizioni che si sono 'patologicamente' tradotte in compensazioni spropositate, una volta intravista la fine dell’epoca delle vacche grasse.
Gli interrogativi da me posti vanno allora in questa direzione.
Se la dimensione dell’apparato dei dipendenti pubblici era ‘figlio’ del sistema politico ora in disgrazia, le decine di migliaia di dipendenti pubblici dormono in questi giorni sonni tranquilli?
Facendo un esempio concreto: i dipendenti del comparto sanitario finora protetto anche nei suoi sprechi da esponenti politici dal consenso blindato in che misura possono pensare che il proprio posto di lavoro non verrà toccato nell'epoca dei 'grandi tagli' che si sta aprendo?

Tue, 04/01/2014 - 15:14 Permalink
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Oskar Egger Tue, 04/01/2014 - 16:28

C' é una ipotesi di risposta anche per Luca: forse i dipendenti pubblici subiranno pian pianino un silenzioso allontanmento per sfinimento a cominciare dalle carriere meno ambite (cioé dal basso)...per quanto mi risulta, ma mi dovrei documentare presso i sindacati che sembrano essere in missione sul punto, ogni direttore di reparto o ente pubblico annualmente intasca qualche migliaia di Euro a titolo di premio, se dimostra di essersi adoperato per contribuire al risparmio nell' ambito di sua competenza. Ma mentre ció risulta essere di beneficio per le spese inutili o non necessarie, lo é meno per il dipendente di serie D che, per esempio, si trova a dover svolgere, senza premio alcuno, i lavori del proprio collega in malattia.

Tue, 04/01/2014 - 16:28 Permalink
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Alberto Stenico Tue, 04/01/2014 - 18:38

I dati di questa statistica non debono servire per "demonizzare" l'impiego pubblico, ma per rifletterci sopra, sí! Siamo arrivati in
provincia di Bolzano ad una presenza del Pubblico che va oltre la sua naturale funzione che é quella di garantire i servizi di interesse generale essenziali. Conosciamo le motivazioni storiche e politiche
di questa "bulimia" provinciale e non sono certo da addebitare ai dipendenti pubblici: autonomia intesa come risarcimento e restituzione di sovranità da Roma a Bolzano, Pubblico come garante di proporzionale e bilinguismo, mancanza di alternative nella società civile. Quindi per quarant'anni e con il consenso di tutti si é allargata a dismisura la presenza di Provincia e Comuni in ogni campo della vita sociale. Prendere atto che quella fase é finita e che va ridefinito un rapporto nuovo tra Pubblico e Privato, é nell'interesse di tutti, cittadini, contribuenti, consumatori. Ma anche dipendenti pubblici: dare un ruolo nuovo al Pubblico vuol dire valorizzare le funzioni dei suoi dipendenti. Non solo sul piano sindacale, ma anche e soprattutto su quello delle dinamiche professionali e del riconoscimento sociale delle loro funzioni.

amministratva da Roma a Bolzano,

Tue, 04/01/2014 - 18:38 Permalink