Della parola genocidio

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Gaza, io sento così tanto male nel mio cuore per l’orrore nei tuoi occhi. Il male estremo, l’odio che genera sé stesso e cresce e si alimenta del tuo sterminio. E non riesco a trovare le parole per scrivere di te e della tua morte. Usare la parola, quella che nulla deve aggiungere, perché dice. Dice un intero vocabolario, amplifica il carattere di ciò che è vero. Coerenza tra verbo e realtà, diritto e dovere di dare il giusto nome alle cose. Nominare è dare un nome anche a questo ennesimo massacro di umanità.
Inizia così la definizione della parola genocidio: “Grave crimine, di cui possono rendersi colpevoli singoli individui oppure organismi statali, consistente nella metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e dispersione dei gruppi familiari.”
Noi siamo testimoni del nostro tempo e responsabili del nostro tempo.
È termine che la nostra storia ha ripetuto più volte, pertanto non è un termine che rivendica il diritto di proprietà, non distingue in categorie e classificazioni. È invece un termine che appartiene all’orrore, quello che impariamo dai libri di storia, dai racconti e dalla memoria sacrosanta. Dire genocidio del popolo palestinese non vuol dire essere antisemita! Dire genocidio allo sterminio della popolazione palestinese a Gaza non è un’accusa antisemita. Piuttosto va corretta la definizione con: genocidio in corso.
Noi siamo testimoni del nostro tempo e responsabili del nostro tempo. Non permettiamo che vengano usate parole raffinate per esprimere la crudeltà del tempo presente in forma più educata. Perché la memoria del passato rimanga viva, ci dobbiamo guardare negli occhi spalancati ora. Dio dei popoli, ma quanto danno hai fatto e continui a fare!
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Roberta Dapunt è nata a Badia, dove vive. Pubblica per Giulio Einaudi Editore, Folio Verlag, Il Ponte del Sale. Varie le pubblicazioni in antologie e riviste letterarie. Collabora con il mensile I luoghi dell’infinito. Diverse sono le composizioni musicali sui suoi versi e tre i film prodotti sui componimenti e sulla sua persona. La raccolta die krankheit wunder, le beatitudini della malattia (Folio, 2020) è stata portata in scena dal teatro Felina-Areal di Mannheim. Nel 2018 ha vinto il Premio Letterario Viareggio Rèpaci per la Poesia. Molteplici le lingue di traduzione e pubblicazione dei suoi versi.
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Grazie! Mi fanno infinita…
Grazie!
Mi fanno infinita tristezza, pena, rabbia, vergogna, ... i "grandi" capi di stato che ogni anno ricordano con fiumi di belle parole lo sterminio di 80 anni fa e non trovano neanche una singola parola per lo sterminio che sta avvenendo sotto i lori occhi, in alcuni casi anche con armi vendute dal loro stesso paese! VERGOGNA!
Grazie, Roberta
Grazie, Roberta
Es ist natürlich ein schöner…
Es ist natürlich ein schöner Text, warum nur fehlt darin die Einordnung des Geschehen, warum nur fehlt darin das Wort Hamas. Hamas, die wirklichen Schlächter nicht nur der Juden, sondern auch der Palästinenser.
Zitat: “Gott des Volkes, wie viel Schaden hast du angerichtet und tust noch an!”:
Hamas, wie viel Schaden hast du angerichtet und tust noch an!
In reply to Es ist natürlich ein schöner… by Peter Gasser
gasser,non le sembra di…
gasser,non le sembra di andare oltre?Nessun essere serio ormai nega il massacro!Poi la definizione giuridica non e il mio campo,pero sappia lei che esiste il reato di concorso in(genocidio,massacro,crimine contro l umanita.....)se le fra qualche anno la storia cambia corso,(non e da escludere:Cina,Russia,Brasile,Sudafrica,Olanda,solo per nominare qualcuno parlano gia di genocidio), un accusa di favoreggiamento lei la rischia,o si sente protetto dal fatto che la sua opinione conta meno di zero?
In reply to gasser,non le sembra di… by franz
gasser ormai si sà, vive nel…
gasser ormai si sà, vive nel passato. Ma è in buona compagnia, moltissimi "grandi" politici vivono nel passato: sono talmente presi a ricordare il passato che non vedono il presente.
In reply to gasser ormai si sà, vive nel… by Christian I
Ach wie nett... Zitat 1: “…
Ach wie nett...
Zitat 1: “...ormai si sà... (inzwischen weiß man)”: wer ist denn dieser “man(n)”?
Zitat 2: “... vive nel passato ...”: wann beginnt denn bei Ihnen die Vergangenheit?
Die Hamas, von der ich (und nur von der ich) gesprochen hatte, ist Vergangenheit?
Ist die Ursache nicht immer “Vergangenheit”?
Ist das, was die Israelis tun, nicht gleichsam bereits Vergangenheit, wie das, was die Hamas tut?
Und: warum sprechen Sie von mir?
Wie kann man nur so…
Wie kann man nur so einseitig pro Israel sein? Israel zerbombt v.a. Zivilisten, tagtäglich Kinder und Frauen, löscht ganze Familien aus, attackiert Krankenhäuser, zeigt sich im zynischen Gesicht von unterwanderten Hilfsorganisationen und hungert/durstet das Volk der Palästinenser ,,kontrolliert" aus. Die Gaza-Nachrichten sind vor lauter geballter Grausamkeit kaum auszuhalten. Tagtäglich Guernica!
Die ganze Welt schaut zu, liefert Waffen und berichtet einseitig über die Hamas.