Politics | Elezioni/Wahlen 2023

“Più voce al fondovalle”

L'assessore bolzanino Angelo Gennaccaro, candidato de La Civica, sulla debolezza della Lega, il bilinguismo nella scuola - e l'astensionismo dei genitori.
Angelo Gennaccaro
Foto: Giuseppe Musmarra Salto.bz
  • SALTO: Assessore Gennaccaro, anche se non è capolista de La Civica, la sua presenza alle provinciali è decisamente visibile…

    Angelo Gennaccaro: (Ride) Mi si nota, diciamo. Ma questa è casa mia. Guardando all’indietro il mio percorso politico, ho sempre cercato quest’area, pensando al giorno in cui mi fossi messo a disposizione come candidato alle provinciali — perché questa è la mia prima candidatura. Non c'è mai stata una casa o meglio un contenitore politico che potesse in qualche modo rappresentare questa terza via, come immagino io la politica. Anche su mio impulso siamo riusciti a mettere insieme diverse realtà, anche in periferia, che comprendono piccoli amministratori locali. Alcuni sono sulla lista, altri per dinamiche diverse non sono candidati, ma ci stanno supportando. Dopo attenta riflessione mi è venuto naturale mettermi a disposizione.

    Da anni lei percorre questa “terza via”, che almeno a Bolzano ha un suo spazio politico — la sua lista l’ha dimostrato. Ma a livello provinciale crede esista davvero uno spazio tra i due blocchi, il centrodestra “italiano” e il centrosinistra di Verdi, PD, M5S?

    Se volgo lo sguardo verso Merano, lì abbiamo due liste che hanno fatto un piccolo miracolo: contro un blocco di centrodestra e centrosinistra ben strutturati hanno eletto un sindaco civico. A Bolzano ci siamo, il risultato lo abbiamo fatto. Anche in altre zone, ovvero nella dimensione di periferia più a contatto con il mondo italiano, vedo uno scollamento forte rispetto alle dimensioni partitiche, con le promesse nazionali che sentiamo. Il sogno dei Cinque Stelle come “grande speranza” ha fatto arrabbiare le moltissime persone che aveva coinvolto. E lo stesso vale per i partiti tradizionali. Quando la Meloni in campagna elettorale prometteva di abbassare le accise o il blocco navale e poi non corrispondono fatti… finisci per demotivare l’elettore, che ci crede sempre meno ormai alle elezioni come strumento incisivo e non va più a votare. Per questo crediamo ci sia uno spazio percorribile nei Comuni, il luogo più vicino a tutti i cittadini, che quotidianamente si devono confrontare con quelle che sono le norme provinciali.

    Quali sono i temi che connotano il suo impegno dentro la Civica?

    Il trait d’union principale è provare a dare una dignità maggiore al fondovalle, partendo da Bolzano “capostipite” ma non solo. Da Salorno per arrivare a Merano c’è un asse che rappresenta il fondovalle che viene dimenticato dalle politiche provinciali. Nel bilancio provinciale c'è uno sbilanciamento verso l’agricoltura e il turismo: benissimo, per carità, ma vediamo minore attenzione per le politiche del fondovalle. Aggiungo poi la centralità del capoluogo, declinata con lo slogan “soprattutto Bolzano”, non in chiave egoistica: se funziona Bolzano, come città larga e collaborativa, stanno meglio tutti gli altri. La Provincia ha fatto ricadere tutte le strutture su Bolzano senza però dotarla di una rete di salvataggio. Una Bolzano più forte è un sistema più forte per tutti.

    Proviamo a dare maggiore dignità al fondovalle, partendo da Bolzano. Se funziona Bolzano, stanno meglio tutti gli altri.

  • L'assessore Angelo Gennaccaro: ha le deleghe all’Innovazione digitale, Smart City, Giovani, Partecipazione, Personale e Servizi demografici, Informatica e Sviluppo di comunità. Foto: Angelo Gennaccaro
  • Su Bolzano e l’idea di fondovalle “più forte”, cosa la distingue per esempio dalle posizioni del capolista leghista Christian Bianchi?

    Ho visto questo video su Instagram di Bianchi-Vettorato sul CPR a Bolzano: non c'è una concezione di immedesimarsi in quelle che sono le problematiche, la mentalità è “scarichiamo tutto su Bolzano”. La città capoluogo non può essere vista solo come uno scaricabarile. Da amministratore l’ho visto fare in campo sociale, di sicurezza, sanitario, della mobilità… Il CPR deve essere fatto perché il ministero ce lo chiede? Perfetto, perché Bolzano? Allora lo mettiamo a Laives?

    La Lega è favorevole “ovunque”, lei è contrario ma solo a Bolzano. Quindi il CPR è una scelta valida purché si trovi altrove?

    Non entrerei nel merito, se è costituzionale o meno, se sono piccoli lager o no. Qui subiamo le dinamiche nazionali, il governo dice “fallo” e si trova il luogo dove metterlo. Però far passare il messaggio che se non lo vogliono i paesi, allora noi a Bolzano “teniamo i delinquenti per strada”, non lo accetto. Il tema è: facciamolo, ma non a Bolzano.

    Siamo in grado di gestire la scuola italiana in maniera bilingue anziché nasconderci dietro alla scusa “eh, la SVP non vuole”?

    Nel frattempo anche la SVP è attraversata da profondi dissidi interni. Come valuta questa “stagione Kompatscher”?

    Credo che la Volkspartei faccia la Volkspartei, con le sue dinamiche e i suoi difetti. La forza dovrebbe essere quella dei partner di giunta, di fare gli interessi di un'altra parte. È palese e giustificabile che la SVP destini le sue politiche maggiormente lì dove ha il suo bacino elettorale. Quello che posso dire è che gli altri partiti devono fare la loro parte. Non era mai successo che la SVP scendesse a 15 consiglieri, come nel 2018. Lì c'era una condizione storica, nella quale il partner poteva realmente fare un’azione un pochino più incisiva. Un momento storico, insomma, con un unico alleato italiano di 4 consiglieri che potevano fare la differenza. Poi non parliamo delle diatribe dentro la Lega, tra Vettori fuoriuscito, Bessone e Vettorato... Noi italiani non siamo stati in grado di fare meglio della SVP.

    Sulla scuola la Lega ha provato ad alzare la voce, ma i rapporti di forza restano insormontabili…

    Con la nostra intendenza scolastica, siamo in grado di gestirci la nostra scuola italiana in maniera bilingue? Non devo chiedere il permesso alla SVP per istituire una sezione bilingue. E perché non posso farle tutte bilingui? Certo, sulla struttura unica o la “scuola unica”, il discorso è più complesso. Ma il mio insegnante veniva da Napoli, i miei compagni di classe ne correggevano gli errori. Poi non voglio fare della demagogia, perché c’è anche un problema di reclutamento del personale scolastico. Detto questo, ci vuole coraggio, proviamo a sperimentare anziché sempre nasconderci dietro alla scusa “eh, la SVP non vuole”.

    Stiamo crescendo figli di astensionisti, generazioni che in molti casi non hanno più nemmeno l'esempio delle famiglie che andavano a votare.

  • Angelo Gennaccaro allo Skate Park di Bolzano: "Mi piace emozionare e appassionare i giovani al voto". Foto: Angelo Gennaccaro
  • Se dovesse essere eletto consigliere provinciale, accantonerà il suo sogno di diventare sindaco di Bolzano?

    Stiamo facendo un passo un po' troppo in là, oggi è ancora un po’ prematuro. Non è ovviamente esclusa una mia elezione in Provincia. Ma il progetto è comunque “Bolzano 25” — che può andare anche con Gennaccaro oltre Gennaccaro. Spero questa lista possa dimostrare che ci siamo fortemente sul territorio con una visione e una regia sulle amministrative 2025. Siamo comunque amministratori territoriali, a ognuno sta a cuore in primis la propria città. Vale per Bolzano, per Laives e per Merano, per rafforzare un movimento civico in un'area territoriale con diversi Comuni.

    Qual è il suo appello al voto?

    Mi sta molto a cuore, e lo sto ripetendo a tutti: andate a votare. Non vuoi votarmi? Non votarmi, ma ti prego, vai a votare. Mi piace nelle campagne elettorali emozionare e appassionare al momento del voto: impegnarsi, informarsi, conoscere, capire. Posso stare antipatico, puoi non condividere il mio pensiero, ma ci sarà sempre qualcuno che possiamo votare. Stiamo crescendo figli di astensionisti, generazioni che in molti casi non hanno più nemmeno l'esempio delle famiglie che andavano a votare. Incontro signori che dicono: “no, non vado”. Ma che esempio stai dando a tuo figlio? Andiamo a votare, invece.