Riassunto della situazione
Cose che abbiamo imparato dall'affaire Palermo, in rapida sintesi:
Il Dolomiten non solo non ha perso il vizio, ma neppure un singolo pelo.
Il sudtirolese medio – cittadino di lingua tedesca e lettore del Dolomiten – non riesce a pensare se stesso se non in termini di esemplare di una minoranza incline al più spudorato e ipocrita vittimismo, da difendere anche a costo di calpestare la verità. In altri termini: la difesa della condizione di minoranza può, all'occorrenza, essere tentata mediante lo strumento della menzogna e senza alcun senso di colpa.
L'altoatesino medio – cittadino di lingua italiana e non lettore del Dolomiten – ha definitivamente cessato di considerarsi un soggetto politico appartenente alla terra in cui abita. Nessuno ne sente peraltro la mancanza. Neppure lui stesso.
Per l'opposizione patriottica sudtirolese, notoriamente ostile all'autonomia, l'autonomia è una vacca sacra solo se l'eventuale macellaio parla italiano (e anche quando il macellaio è muto o non dice niente contro l'autonomia, un macellaio italiano si trova sempre, persino tra gli italiani vegetariani).
Abbiamo un presidente della giunta provinciale e un assessore alla cultura tedesca che esprimono giudizi (anche duri) sulle persone (anche quelle che dovrebbero conoscere benissimo) affidandosi ad un pessimo reportage della peggiore stampa locale. Quando poi hanno capito di essere caduti in una trappola, per paura di non inimicarsi la suddetta peggiore stampa locale rispondono: “na, und?”
Abbiamo un'opposizione snob (i Verdi) che, anche di fronte a un caso come quello in questione, pensa se sia o meno il caso di “profilarsi” anziché intervenire con veemenza per denunciare lo schifo sotto gli occhi di (quasi) tutti*.
Abbiamo un Partito Democratico ed è come se non lo avessimo (non si sa bene, tra le due cose, quale sia la peggiore).
Abbiamo un'opinione pubblica disorientata, tendenzialmente imbecille e manipolabile a piacere.
Abbiamo un dibattito intellettuale indegno di questo nome e condotto da rimbambiti o ignoranti (non raramente da rimbambiti ignoranti).
Ad oggi, 3 novembre 2015, la situazione in Sudtirolo è più o meno questa. Comunque tra un mese avremo i mercatini di Natale e quindi tutto tornerà a girare per il meglio.
* I Verdi hanno recuperato in zona Cesarini: LINK
Hai dimenticato:
Hai dimenticato:
Abbiamo giornalisti italiani (perdipiù immigrati) che sono talmente accecati dal loro astio contro gli indipendesti, da buttare tutti i sudtirolesi in un calderone di bugiardi in malafede. Oltre a risultare così l'immagine opposta e riflessa del nemico dichiarato, millantano pure una sorta di superiorità intelletuale al cittadino medio indipendetemente dal gruppo etnico.
Buon quattro Novembre!
In reply to Hai dimenticato: by Mensch Ärgerdi…
Ecco, con la parola
Ecco, con la parola "indipendesti" abbiamo anche commentatori che aspirano al conseguimento del patentino D, senza tuttavia aver maturato le competenze per ottenerlo.
In reply to Ecco, con la parola by Gabriele Di Luca
Osti! L'A che m'hanno dato lo
Osti! L'A che m'hanno dato lo devono aver trovato nelle patatine. Intendevo indipendentisti, capita quando si scrive in fretta e furia.
In reply to Osti! L'A che m'hanno dato lo by Mensch Ärgerdi…
Capita quando si è preda dell
Capita quando si è preda dell'astio contro i giornalisti immigrati... ;)
In reply to Hai dimenticato: by Mensch Ärgerdi…
Aggiungo un commento
Aggiungo un commento ulteriore. Tu, commentatore mediocre, hai isolato dal mio breve testo (in realtà afferente al genere dell'invettiva, e dunque - come genere - espressione di un decantamento stilistico dell'emozione congedata, ergo priva di qualsivoglia astio) solo uno dei punti della "questione". Operazione che rivela in sostanza molto di più il punto di vista (parziale) dell'osservatore che la "complessità" del testo osservato. Infatti, ti spiego pazientemente, l'indipendentismo non è che UNA delle facce di questo prisma miserevole. Ed è la miseria di tutte le facce che ne rende possibile l'apprezzamento. Considerando anche l'estensione del commento che sto a mia volta commentando, emerge così anche l'ultima delle piaghe con le quali abbiamo a che fare, e quindi devo dire che il mio consuntivo si è dimostrato sufficientemente capiente.
In reply to Aggiungo un commento by Gabriele Di Luca
"espressione di un
"espressione di un decantamento stilistico dell'emozione congedata, ergo priva di qualsivoglia astio" cos'è? la storia dell'orso in salsa letteraria? Mavalà, dai.
L'intento del testo mi pare più che evidente. Mi sono soffermato solo sulla parte che ho commentato perchè da "sudtirolese medio" riguarda (anche) la mia (parziale) persona e farmi dare del vittimista bugiardo spudorato ed ipocrita non mi fa piacere. Per il sol fatto di essere tedesco non mi sento vittima e non ho bisogno di fare la vittima per esigere ciò che l'ordinamento giuridico mi garsntisce in quanto membro di una minoranza. Sicuramente in politica c'é chi fa così, ma non vale di certo per il sudtirolese medio in quanto tale. Ci sono politici, ci sono elettori e ci sono le persone. Tre categorie distinte di esseri umani, che rimangono inanzitutto persone anche se alcuni soggetti fanno parte di tutte e tre nello stesso momento. Chiaro, si tratta di una cosa complicata, ma per chi millanta capacità intelletuali superiori alla media, non dovrebbe essere difficile da comprendere.
Naturalmente parlo solo per una delle facce del prisma, che reazione ti aspetti dalle altre?
In reply to "espressione di un by Mensch Ärgerdi…
Non mi aspetto nessuna
Non mi aspetto nessuna reazione, in nessun luogo, mai (così, per citare il poeta Sereni e vivere sereno).
Die manische Fixiertheit auf
Die manische Fixiertheit auf das eigene Minderheitendasein ist vollkommen unerträglich. Wer sich nur so definieren kann ist bedauernswert und hat jeden Sinn für Selbstbewusstsein, Proportion und Geschichte verloren.
Wir sind in erster Linie Menschen und unter diesen jene die das Glück haben in einer der wohlhabendsten, freisten und sichersten Gegenden des Planeten zu leben. Jeder Mensch kann hier sein privates, berufliches und geistiges Leben selbstbestimmt und uneingeschränkt gestalten. Welche Muttersprache er dabei benutzt und ob das Land das er bewohnt irgendwann mal zu einem anderen Staat gehört hat ist im Verhältnis dazu nicht so bedeutend.
Im Gegenteil: das ständige Herumreiten auf diesen Themen bringt Unfrieden und Spaltung und stört das friedliche und vernünftige Zusammenleben und die Entfaltung des Einzelnen.
In reply to Die manische Fixiertheit auf by Alfonse Zanardi
Non si poteva dire meglio.
Non si poteva dire meglio.
In reply to Die manische Fixiertheit auf by Alfonse Zanardi
Sie haben aber schon
Sie haben aber schon verstanden, dass Herr Di Luca hier nur von unseren deutschen Mitbürgern schreibt! Und da frage ich mich, ob die italienische "Minderheit" in Südtirol nicht ganz genau so ticken könnte?
In reply to Sie haben aber schon by Manfred Gasser
Finde das "Siamo in Italia"
Finde das "Siamo in Italia" und die blöden BOLZANO-Felpe genauso unerträglich.
Man kann es auch so sagen: in dem Wettstreit der Ignoranz schenken sich beide Seiten wirklich nichts.
Sopratutto sorprende il
Sopratutto sorprende il narcisismo incancrenito, di chi sembra non avere più nulla da dire. Difronte alla complessità di globale paiono espressioni di un mondo parallelo purtroppo non frutto di qualche allucinogeno, che avrebbero almeno la poetica del mondo onirico, ma di un discorso ripetuto per l'ennesima volta, senza alcun senso di bellezza, un 'mir sain mir' mangiato, cagato, rimangiato, vomitato, rimangiato etc.
Io proporrei, come Jodorowsky aveva proposto per risolvere i conflitti tra i popoli, di trovarsi difronte al monumento alla vittoria per una gigantesca orgia collettiva, affinché in quella follia si possa trovare un briciolo di senso umano.
In reply to Sopratutto sorprende il by Maximilian Lösch
Ma aldilà di orgie, senso di
Ma aldilà di orgie, senso di bellezza e allucinogeni, cosa vorresti proporre? Il "mir sein mir" puzza così tanto di vecchio da risultare marcio, ok questo l'ho capito. E di alternativo? Cosa offri di fresco nel menú che accontenti tutti?
In reply to Ma aldilà di orgie, senso di by Mensch Ärgerdi…
Proposte? Ma quali proposte?
Proposte? Ma quali proposte? Non capisci che non è possibile "proporre" più niente che non sia un brandello di resistenza, un "si salvi chi può", uno sberleffo al conformismo più vieto di questo teatro di marionette?
In reply to Proposte? Ma quali proposte? by Gabriele Di Luca
Dunque, alla fine siamo di
Dunque, alla fine siamo di fronte a null'altro che l'eterno, ripetitivo e ormai stantio mugolio fine a se stesso della più piccola delle minoranze presente sul nostro territorio? Che pizza!
In reply to Dunque, alla fine siamo di by Mensch Ärgerdi…
La più piccola delle
La più piccola delle minoranze... cosa intendi? I ladini? E poi, pizze? Quali pizze? Ma di cosa parli?
In reply to La più piccola delle by Gabriele Di Luca
Ma no, non i Ladini. Quel
Ma no, non i Ladini. Quel piccolo gruppo interetnico di intelletuali e laureati che dopo l'università, o qualche anno passato all'estero, tornano in "patria" sbuffando sul fatto che qui è tutto rimasto uguale, che è un paese di vecchi, ottusi, ignoranti e baccani. Mentre loro invece sono avanti anni luce e sempre al passo con il mondo globalizzato, hanno già visto tutto e sanno tutto meglio. Ecco, questo è il gruppo dove le questioni come quella dell'Autonomia sono noiose, vecchie e dove invece è necessario guardare avanti, modernizzare, razionalizzare ecc... ma poi cosa intendono in concreto? Boh! L'unica cosa certa è che la gente dell'altro ieri che (credono) non ha mai lasciato la sua valle non capisce un tubo!
Se da un lato ci sono i "mir sein mir", da quest'atro ci sono "es seits so hintn" ed il "geraunze" di entrambi fra di loro è molto più simile di quanto potrebbero mai ammettere.
P.S. "Che pizza" una volta si diceva per dire "che noia", ma probabilmente è passato di moda.
In reply to Ma no, non i Ladini. Quel by Mensch Ärgerdi…
Gruppo interetnico di
Gruppo interetnico di intellettuali... ah, ecco. Per carità. Speriamo che questo gruppo si estingua presto (casomai si potrebbe aiutare a scomparire con delle esecuzioni sommarie). In realtà tutto è cambiato e va benissimo così. Anche il Dolomiten, per esempio, visto che siamo partiti da lì, è diventato un bel giornale, che fa degli ottimi reportage e, grazie a Dio, è ormai l'espressione di una opinione pubblica colta e informata. :)
In reply to Gruppo interetnico di by Gabriele Di Luca
Comunque, caro anonimo, per
Comunque, caro anonimo, per quanto riguarda la polemica che lei continua a sviluppare nei miei confronti: lei quale tipo di intellettuali auspica? A quale di questi esempi virtuosi dovrei ispirarmi? Mi può fare un paio di nomi? Così, tanto per capire finalmente quali sono i suoi punti di riferimento.
In reply to Comunque, caro anonimo, per by Gabriele Di Luca
Io auspico uno scambio di
Io auspico uno scambio di opinioni fra tutti gli intelletuali. Alcuni di essi dovrebbero togliersi la puzza sotto il naso, tutto qui. Come esempio virtuoso può prendere chiunque abbia avuto la cortesia di non definire ipocreta, bugiardo ecc. un'intera classe di persone. Come punto di riferimento da giornalista prenda Montanelli e se le piace far uso di ironia per prendere in giro gli altri uno stile di un certo spessore, tipo Oscar Wilde. Non so se rendo l'idea.
In reply to Io auspico uno scambio di by Mensch Ärgerdi…
Montanelli e Wilde... proprio
Montanelli e Wilde... proprio due esempi di personaggi umili e senza puzza sotto al naso. :) Ok, lei non solo mi delude, ma non può che deludermi. Una proposta: non legga più nulla di quello che scrivo, si rivolga solo ai numerosi Montanelli e Wilde che imperversano su questo e su altri siti. Vedrà che non le risulterà difficile.
In reply to Montanelli e Wilde... proprio by Gabriele Di Luca
Ok, cercherò di evitare i
Ok, cercherò di evitare i suoi articoli. Spero che Lei a sua volta in futuro abbia la cortesia di non offendere buona parte delle gente della terra in cui vive. Se poi il suo intento non è quello di offendere, ma quello di far sfogio delle sue doti letterarie, Le consiglio le opere del Prof. van Eemeren dell'università di Amsterdam.
In reply to Ok, cercherò di evitare i by Mensch Ärgerdi…
Io non offendo. Critico. E
Io non offendo. Critico. E critico non solo la "gente della terra in cui vivo", ma chiunque ritenga meritevole di una critica. Lo sfoggio (non sfogio) letterario (ammesso che ne faccia uso) dipende solo dal fatto che io, a differenza di altri, leggo parecchio. Le disquisizioni del prof. Frans van Eemeren gliele lascio volentieri. Io mi sono formato sui testi di Roland Barthes.
In reply to Io non offendo. Critico. E by Gabriele Di Luca
"Io non offendo. Critico."C'è
"Io non offendo. Critico."C'è modo e modo di criticare, comunque l'importante è crederci.
In reply to Sopratutto sorprende il by Maximilian Lösch
Und das "siamo in italia"
Und das "siamo in italia" mangiato, cagato, rimangiato, vomitato, rimangiato ist da so anders, oder besser?
In reply to Und das "siamo in italia" by Manfred Gasser
Nur Dumme denken und sagen
Nur Dumme denken und sagen "wir sind wir" oder "siamo in Italia ". Aber leider hat ein Teil der Südtiroler keine
Weltanschaung sondern eine Nabelschau. Aber eine Weltanschauung kann man nur bekommen wenn man die Welt
anschaut. Wobei ich ähnliches auch bei den Italienern bemerke. Bei vielen hört die zivilisierte Welt auch in Ventimiglia und am Brenner auf.