“L'ascolto è una forma di terapia”

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I malati cronici stanno aumentando. Le liste d’attesa per le visite mediche nel pubblico hanno tempi spesso troppo lunghi per le esigenze dei pazienti. La popolazione altoatesina è destinata ad invecchiare sempre di più. Insomma la sanità altoatesina, e non solo, sta attraversando un momento critico. È in queste circostanze che alcuni primari, medici specialisti e di famiglia, psicologi e pediatri, tutti già in pensione, hanno deciso di offrire in maniera gratuita e volontaria il proprio tempo e le proprie competenze alla popolazione. Chi lo desidera può infatti rivolgersi a medici specializzati per ricevere validi consigli o spiegazioni su referti e analisi. In Alto Adige si registrano due iniziative di questo genere: la prima, il Cafè Med, nata nel 2023 da un'idea proveniente dall'Accademia di Medicina Umana con sede in Svizzera; la seconda, lo sportello di orientamento medico dell'associazione per l'invecchiamento attivo Auser.
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"L'idea del Cafè Med è nata nel 2017 da un'accademia svizzera che punta a cambiare il sistema sanitario del Paese, eliminando la parte economica del servizio che è totalmente in mano a privati e assicurazioni", racconta il dottor Günther Ziernhöld, ortopedico in pensione che ha attivato il servizio di volontariato in provincia di Bolzano. "A inizio 2023 - continua Ziernhöld - mi sono recato a Zurigo per vedere come funzionava l'attività e da ottobre, insieme a una decina di medici, abbiamo avviato il Cafè Med a Merano, dove siamo disponibili per tre ore ogni ultimo giovedì del mese, e nel capoluogo dove ci riuniamo ogni primo giovedì del mese. Dal 10 aprile di quest'anno saremo anche a Brunico". Il team di medici volontari in pensione - che ricevono senza appuntamento presso l'hotel Figl di Bolzano, il Caffè Fino a Merano e il ristorante Vegabula a Brunico - oggi ha superato i 40 membri. Nessuno tra questi può svolgere in parallelo un'attività privata. “È uno dei principi fondamentali dell'organizzazione: nessuno deve percepire soldi da altri ambienti sanitari. Questo per evitare che i colloqui gratuiti, i nostri 'caffè', diventino un bacino per acquisire potenziali pazienti da trattare nel privato. Gli utenti non devono sostenere nessun costo, anche perchè non possono venire effettivamente vistati, l'eventuale spesa riguarda la propria consumazione al bar”.
“L'assenza di tempo dei medici di famiglia è la motivazione che porta le persone da noi”
Il concetto, infatti, è semplice: per venire incontro alle esigenze di tanti cittadini - in media l'iniziativa coinvolge 25 persone al mese - i dottori si rendono disponibili all'ascolto "senza limiti di tempo. Durante i colloqui, che possono durare anche un'ora - spiega ancora Ziernhöld - non facciamo diagnosi, non forniamo ricette e medicinali. Non andiamo neppure a toccare fisicamente la persona che ci sta parlando, ci limitiamo per esempio a rendere comprensibile un referto. Possiamo dare dei consigli. Ma, soprattutto, ascoltiamo e chiariamo i dubbi di coloro che si rivolgono a noi, che non ci piace neppure chiamare pazienti. Ascoltando si può capire la diagnosi, che infatti si fa con l'anamnesi, ovvero la raccolta dettagliata dei sintomi. Spesso negli ospedali i medici devono sbrigarsi, non hanno tempo di confrontarsi con i pazienti, ed è comprensibile. Ma il contatto umano, così, viene a mancare. Credo che anche l'assenza di tempo dei medici di famiglia sia la motivazione che porta le persone da noi".
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A rivolgersi a Cafè Med sono spesso gli anziani e i loro famigliari. Ma c'è una regola da rispettare: per un sintomo, un problema, ci si può presentare al servizio una volta sola. "Non vogliamo creare dei legami e neppure sostituirci ai medici di base. Anche per motivi di privacy non teniamo alcuna traccia di che cosa trattiamo", chiarisce l'ormai ex ortopedico. "Offriamo di fatto un supporto psicologico, anche ai parenti", evidenzia Adolf Putz, geriatra in pensione e esperto di medicina palliativa. "In alcuni casi non c'è bisogno di farmaci o cure particolare, ma le persone hanno semplicemente la necessità di parlare e sentirsi ascoltate. Nei casi più estremi, poi, a Bolzano ci sono le cure palliative gestite dal dottor Bernardo, che funzionano molto bene. E poi ci sono i medici che vanno a domicilio, ma spesso non hanno il tempo di soffermarsi a lungo sui singoli pazienti. Ecco, noi sì e siamo disponibili", continua Putz. Forse non è un caso che una realtà come Cafè Med sia sbarcata in Alto Adige dopo il periodo Covid e in un momento di difficoltà per la sanità pubblica. "Forse sarebbe stato necessario anche prima", conclude Putz, che però evidenzia: "Venticinque pazienti al mese sono un bel numero, ma non illudiamoci che il nostro supporto alleggerisca il sistema pubblico, che lavora su ben altri numeri".
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Tra i casi in cui i consigli dei medici di Cafè Med sono stati più incisivi, c'è quello di un ex insegnante di scienze motorie a cui fu diagnosticata una artrosi all'anca "che gli impediva di camminare e poteva essere risolta attraverso una operazione che, però, vista una precedente operazione dovuta a una patologia cardiaca, gli fu sconsigliata", racconta Ziernhöld. Così, rivolgendosi per un secondo parere a Cafè Med, il docente ormai in pensione fu indirizzato verso l'anestesista del team di volontari. "Venne accertato che l'operazione poteva essere fatta: ora questa persona ha un'altra vita ed è tornata a camminare".
Viceversa, i consigli dei medici volontari possono essere un "bagno di realtà". "Alcune persone sentono di operazioni speciali a cui potrebbero sottoporsi andando a Monaco. E invece noi li aiutiamo a valutare lucidamente la situazione, ad accettare la realtà della patologia", spiega Ziernhöld.
Ma non sono solo gli anziani a rivolgersi a Cafè Med. "Arrivano anche i genitori per i propri figli", dice l'ex pediatra Hildegard Campidell. "Ma non sono in molti, forse perchè i pediatri di base spesso spiegano bene ai genitori quale sia la situazione medica del loro figlio e hanno un po' più di tempo da dedicare a pazienti e famiglie. Non c'è quindi tanta necessità di richiedere altri consigli".A valutare positivamente l'iniziativa è una paziente che, già in passato, si era recata al bar dell'hotel Figl per un problema a un ginocchio. "Ora si è presentato lo stesso problema all'altra gamba e visto che mi avevano aiutato la prima volta sono tornata. I medici qui presenti - racconta la paziente - si prendono tutto il tempo per spiegare quali siano gli esami da fare e offrono un parere sull'eventuale operazione a cui sottoporsi. Vedo che il servizio funziona perchè alle volte c'è la fila d'attesa. Lo consiglio".
Principalmente, gli utenti che utilizzano il servizio "svizzero" in Alto Adige sono di madrelingua tedesca. Parallelamemente, la Auser, acronimo di autogestione servizi, l'associazione per l'invecchiamento attivo nata per iniziativa della CGIL, da marzo di quest'anno ogni settimana offre gratuitamente uno sportello di orientamento medico presso la propria sede in Piazza Don Bosco a Bolzano. Tutti venerdì dalle 8:45 alle 10:45 è infatti possibile trovare Massimo Bertelli, Giovanni Cosio e Loris Fabbro, medici in pensione promotori dell'iniziativa, per consigli e spiegazioni.
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“Non ci sostituiamo ai medici di base”, dice Giovanni Cosio, che in passato lavorava in laboratorio dove aveva "meno rapporto coi pazienti. Ora grazie a questa realtà invece sì ed è molto gratificante”.
“Qui in sede offriamo ciò che i medici di famiglia, oberati dalla burocrazia, non hanno il tempo di fare, dare una mano sulla spalla, ascoltare, che è già di per sé una forma di terapia. Diamo piccoli consigli come ad esempio quando e come prendere i farmaci già prescritti", aggiunge Cosio. “Ad esempio, una signora si è recata qui per i nei - dice Massimo Bertelli, già medico presso la rianimazione - e ha prenotato una visita dermatologica che però avrà tra molti mesi. Quindi noi le abbiamo consigliato di andare dal servizio di Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Ndr) che offre visite con medici specializzati”.“Non invadiamo i campi dei colleghi. Siamo complementari”
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“Non invadiamo i campi dei colleghi. Non è nostro compito cambiare le terapie, ci mancherebbe. Ma siamo complementari - evidenzia Cosio -, ascoltiamo, una cosa che ormai non fa più nessuno, specie con gli anziani”. A differenza di Cafè Med, da Auser gli utenti possono tornare più volte. “Noi vogliamo rivederli nel giro di un mese, anche perchè così queste persone si sentono seguite. Non vogliamo essere sbrigativi”, conclude Cosio che ricorda come spesso i pazienti vogliano semplicemente essere tranquillizzati. L'offerta di Auser probabilmente si amplierà nei prossimi mesi, arrivando a due mattine a settimana.
"Ho scoperto di questa iniziativa grazie a mia sorella", racconta una paziente. "Tra poco dovrò effettuare delle analisi per il diabete ma il mio medico dice sempre che i risultati vanno tutti bene. Li prende alla leggera. Non mi spiega nulla. Io ormai lo contatto solo per le ricette. Qui invece mi viene spiegata meglio la mia situazione", conclude la paziente bolzanina.
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Contatti
Il Centro Auser Bolzano ODV, con sede a Bolzano, Piazza Don Bosco 1A, mette a disposizione degli anziani il numero 0471/200588 per informazioni, ascolto, richiesta di consegna farmaci e spesa. I medici ricevono in sede tutti venerdì dalle 8:45 alle 10:45.
Cafè Med invece è presente al Café Figl, Piazza del Grano 9, Bolzano, ogni primo giovedì del mese dalle 14.00 alle 17.00. Al Bistro Caffè Fino Hotel Aurora, Passeggiata lungo Passirio 38 a Merano ogni ultimo giovedì del mese dalle 14.00 alle 17.00. A Brunico ogni secondo giovedì del mese dalle 14.00 alle 17.00 presso Ristorante Vegabula (4° piano) Piazza Municipio 5.
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