“Rossi prenda posizione”
Cresce l’indignazione del popolo LGBT dopo le dichiarazioni del titolare del dicastero sulla famiglia e disabilità Luciano Fontana che, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e rimbalzata in breve tempo su tutte le testate nazionali, ha affermato che le famiglie arcobaleno non esistono. Un “atto di omofobia istituzionale senza precedenti”, lo ha definito oggi (4 giugno) Paolo Zanella, presidente di Arcigay Trento. Motivo in più, ha aggiunto, per rivendicare la visibilità della comunità arcobaleno scendendo in piazza, il prossimo 9 giugno, in occasione del Dolomiti Pride (che andrà in scena in contemporanea con gli eventi di Roma e Pavia). A dispetto di chi vuole negare l’esistenza di coloro che cercano un riconoscimento da parte dello Stato e che, con la legge sulle unioni civili, è stato ottenuto solo parzialmente. “Vista la situazione politica a livello nazionale c’è bisogno di più coraggio da parte delle istituzioni locali”, ha evidenziato Zanella dopo l'intervento dell'assessore del Comune di Trento Andrea Robol, il quale ha assicurato che sarà presente dall'inizio della parata.
Amara anche la considerazione di Lorenzo Modanese, membro delle “Famiglie arcobaleno”, sposatosi 10 anni fa in Canada con un altro uomo e padre di 2 bambini: “I nostri figli vanno a scuola insieme a quelli delle altre famiglie eterogenitoriali e monogenitoriali eppure in Italia le famiglie composte da due persone omosessuali ancora non godono del riconoscimento della genitorialità e la legge Cirinnà da questo punto di vista è zoppa, al nuovo governo chiediamo di farsi carico dei diritti di questi bambini e invitiamo chi ha posizioni pregiudiziali, come il ministro Fontana, a venire a trovarci”.
Bolzano ci sarà, ha assicurato poi il presidente di Centaurus Andreas Unterkircher che ha invitato anche una rappresentanza di Innsbruck e del Tirolo del Nord a partecipare alla manifestazione di sabato, per tenere fede allo slogan del Pride “oltre i confini”. “Ho chiesto anche al presidente Kompatscher di presenziare ma purtroppo ha già un impegno a Bruxelles”, ha riferito Unterkircher.
E a proposito di governatori Zanella chiama in causa il presidente Ugo Rossi che, come si ricorderà, negò il patrocino della Provincia da lui guidata al Dolomiti Pride. “Mi auguro che Rossi si sia fatto qualche domanda dopo la presa di posizione così aggressiva di Fontana e spero che abbia il buon senso di alzare la cornetta e farsi sentire a Roma”. Nel frattempo, ha fatto sapere Zanella, con una punta di ironia “la Val di Sole, che è la valle di Rossi, ha dato il suo patrocinio all’evento”.
Gli organizzatori prevedono 3-4mila presenze al Pride, evento che può contare su un contributo di circa 55mila euro, gran parte dei quali messi a disposizione dagli sponsor. 9 i mesi di lavoro, oltre 100 gli incontri preparatori e un’organizzazione che mobiliterà oltre 100 volontari. L’appuntamento è alle 11.00, con una visita guidata ‘rainbow’ nel centro di Trento. Alle 15.00 il ritrovo in piazza Dante per la partenza della parata che attraverserà la città (qui il programma dell’evento).