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“Non c’era alcuna discriminazione”

I Freiheitlichen difendono la “classe speciale” alle scuole Goethe. Per il partner di Giunta della SVP parla il vice-Obmann Mahlknecht: “Una classe normale. Non si torni all'ordinaria amministrazione”.
Otto Mahlknecht
Foto: Seehauserfoto
  • Dopo giorni di polemiche, anche il partner di lingua tedesca della SVP in Giunta provinciale, i nazional-liberali Die Freiheitlichen, fa sentire la propria voce. Difendendo le “classi speciali”. Il vice-Obmann dei Freiheitlichen, l’avvocato bolzanino Otto Mahlknecht, critica infatti in un lungo comunicato “l'attacco all'autonomia scolastica” che sarebbe stato perpetrato da parte dell’Intendente scolastica tedesca Sigrun Falkensteiner ai danni delle scuole primarie di lingua tedesca Goethe di Bolzano, stoppando la creazione di una classe apposita per bambini con conoscenza scarsa o nulla del tedesco.

    “Sono costernato e preoccupato per le istruzioni dell’Intendenza che hanno costretto le Goethe a ritirare la suddivisione delle classi fatta nell'interesse dei bambini. Non possiamo tornare all’ordinaria amministrazione”, dichiara allarmato Mahlknecht. Secondo l'esponente dei Freiheitlichen, nel dibattito pubblico la suddivisione delle classi sarebbe stata definita “del tutto erroneamente” come un “esperimento scolastico”, “classe speciale” o “classe di supporto linguistico”, “quando in realtà, la 1B era una classe normale di scuola accanto alla 1A e alla 1R”. 

  • Il sistema Goethe

    “Nell'organizzazione delle classi non è stato violato alcun principio dell'inclusione né sono stati discriminati gli stranieri”, sostiene ancora Mahlknecht, che — dati alla mano —  si dilunga nell’illustrare il modello a suo giudizio virtuoso delle elementari di piazza della Madonna: “Nel solo interesse di fornire il miglior supporto possibile a tutti i bambini, la dirigente scolastica si limitava a comporre le classi 1 A e 1 B sulla base al grado di conoscenza della lingua d’insegnamento: i madrelingua venivano assegnati alla 1 A insieme agli italiani e agli stranieri che riuscivano a seguire le lezioni in tedesco, mentre gli italiani e gli stranieri che non ci riuscivano ancora — perché non capivano una parola di tedesco — venivano assegnati alla 1 B. Nel frattempo venivano messe a disposizione della 1 B risorse aggiuntive per l'acquisizione della lingua d'insegnamento tedesca”.

  • Il vicesegretario dei Freiheitlichen, Otto Mahlknecht: immortalato durante le trattative per la formazione della Giunta provinciale 2023-2028. Foto: Seehauserfoto
  • Per Mahlknecht  “le linee guida statali (DPR 394/1999) prevedono solo che non ci dovrebbe essere una concentrazione di bambini stranieri in singole classi, ma questo è esattamente ciò che la dirigente della scuola non ha fatto. Al contrario, li ha suddivisi esclusivamente sulla base (non discriminatoria) del livello di conoscenza preliminare della lingua d’insegnamento”. Per il partner di governo, non è stata violata la delibera della Giunta provinciale 112/2023 che stabilisce un equilibrio nella formazione delle classi (con una distribuzione equa per sesso, rendimento, background migratorio ed esigenze speciali): “A quanto pare, però, l’Intendenza scolastica tedesca ha equiparato il rendimento alla conoscenza pregressa della lingua, ma è assurdo, perché nella 1 B c'era lo stesso numero di bambini intelligenti e capaci delle altre due classi, solo che all'inizio devono imparare la lingua di insegnamento da zero”, commenta il vice-Obmann liberale.

  • “Discriminati i bambini madrelingua”

    “Le istruzioni dell’Intendenza mi sembrano arbitrarie” denuncia infine Mahlknecht a proposito dell’ordine di sciogliere e ridistribuire i bambini delle classi 1 A e 1 B, “mentre è stata risparmiata 1 R con pedagogia riformata” dove “quasi tutti i 19 alunni sono di madrelingua tedesca, quindi si tratta di una ‘classe linguisticamente omogenea senza bambini stranieri’, come direbbe la signora Falkensteiner”. Se i dieci alunni madrelingua vengono ora redistribuiti tra la 1 A e la 1 B, “solo il 25% dei 20 bambini della 1 A sarà madrelingua e solo il 29% dei 17 bambini della 1 B sarà madrelingua”. In conclusione, a detta del vice-Obmann dei Freiheitlichen, “non si tratta di ‘inclusione’ o ‘integrazione’, ma de facto di una discriminazione massiccia nei confronti di questi dieci bambini madrelingua. La scuola Goethe e la Intendente scolastica devono ora chiarire come proteggeranno il “diritto al livello” di questi bambini: riceveranno lezioni separate in base alle loro competenze linguistiche o come funzionerà?”, si domanda in conclusione l’avvocato.