Society | Conseguenze

“Non esistono solo controllo e sanzioni”

Koler (Forum Prevenzione) richiama i sindaci altoatesini alle proprie responsabilità, “la società si sta incrinando”. Violenza domestica: rafforzati servizi e consulenze.
Donna
Foto: Unsplash

Strategie comuni sono quelle messe in campo da Austria e Alto Adige per combattere la violenza domestica contro le donne, specie in questa fase in cui la convivenza forzata e la limitazione della libertà di movimento possono aumentare il rischio di abusi all’interno delle mura di casa. “Le donne devono sapere che non sono sole e che possono contare su di un aiuto concreto”, ha detto l’assessora provinciale alle politiche sociali Waltraud Deeg che, in teleconferenza con la ministra austriaca Susanne Raab, ha approfondito le misure poste in atto in Austria per far fronte alla nuova situazione in cui si trovano le donne vittime di violenza, tra queste anche una capillare informazione sui servizi pubblici disponibili, ora fruibile anche presso le casse dei supermercati.

Deeg insiste sul binomio “prevenire e informare” e la decisione presa è stata quindi quella di ampliare e intensificare lofferta dei servizi di consulenza come quelli posti in essere dai diversi consultori familiari, il sostegno telefonico e altre prestazioni. In Alto Adige le Case delle donne - due a Bolzano, e poi a Merano, Bressanone, Vipiteno e Brunico - hanno appositamente aumentato la loro capacità ricettiva e possono quindi offrire rifugio a un numero maggiore di donne rispetto al passato. Finora si è registrato solo un lieve aumento delle richieste da parte delle donne, mentre sono cresciuti in modo significativo i contatti per le consulenze telefoniche.

 

Sindaci a rapporto

 

Di fronte a un incremento dei casi di violenza domestica - e considerata anche la crescente tensione accumulata in questi giorni di “clausura” -, interviene il direttore del Forum Prevenzione Peter Koler che, chiamando in causa i sindaci altoatesini ricorda loro, in una lettera aperta, che “non si tratta solo di contenere un virus”, che “la struttura sociale si sta incrinando, le dinamiche di divisione sono già evidenti” e che esiste una responsabilità a cui gli amministratori locali non possono sottrarsi. Ecco il contenuto della missiva:

Egregi sindaci e sindache,

le persone sono chiuse in casa da più di quattro settimane. Stanno aumentando le paure, la tensione e i conflitti. La gente comincia a denunciarsi a vicenda. La violenza domestica è in aumento. Lei, in qualità di sindaco/a, svolge un ruolo decisivo. Non si tratta solo di contenere un virus. La salute ha diversi aspetti, le componenti sociali e psicologiche hanno un'influenza significativa. In qualità di esperti di prevenzione abbiamo il dovere di farlo presente a Lei e a chi ricopre ruoli decisionali. La struttura sociale si sta incrinando, le dinamiche di divisione sono già evidenti.

Non possiamo rischiare di ritrovarci coi cocci di una società distrutta dalla diffidenza, la sfiducia e l’invidia quando arriverà l’ora di ripartire. Abbiamo bisogno di prospettive, di speranza e di fiducia. Molte decisioni a riguardo sono nelle vostre mani

Non esistono solo il controllo e le sanzioni. Le persone stanno già mantenendo le distanze e indossando le mascherine. Sarebbe ora di consentire una distanza da casa senza misurarla col metro e fare affidamento su una corretta informazione, sull'auto-responsabilità dei cittadini, sulla coesione. Questo non lo si ottiene soltanto con il controllo.

Non possiamo rischiare di ritrovarci coi cocci di una società distrutta dalla diffidenza, la sfiducia e l’invidia quando arriverà l’ora di ripartire. Abbiamo bisogno di prospettive, di speranza e di fiducia. Molte decisioni a riguardo sono nelle vostre mani.