Al lavoro, pedalando
Gambe in spalle e pedalare, soprattutto per recarsi al lavoro, il tema è tornato oggi, 8 febbraio, al centro del dibattito in consiglio provinciale. Brigitte Foppa (Gruppo Verde), autrice della mozione “Aziende a misura di bicicletta”, ha sottolineato che nulla è stato fatto per promuovere l’abitudine di utilizzare la bici anche come mezzo di trasporto quotidiano mentre altrove, per esempio in Austria, le aziende e organizzazioni che avviano progetti di mobilità a pedali, predispongono parcheggi coperti per biciclette, spogliatoi e docce per chi arriva in bici, o acquistano biciclette aziendali e ottengono finanziamenti o contributi, mentre in Germania - e in particolare nel Baden-Württemberg - viene promosso un concorso per la mobilità a pedali casa-lavoro, da tre anni organizzato anche in provincia di Bolzano, che premia le aziende che sostengono questo mezzo di trasporto.
A guadagnarci, ricorda Foppa, “non è solo l’ambiente ma anche la salute e le stesse aziende dal momento che le assenze per malattia diminuiscono del 25%”. L’assessore alla mobilità Florian Mussner ha evidenziato che nel 2014 la giunta aveva deciso di fare della Provincia un modello della e-mobility, e ha spiegato che a Bolzano già un’elevata quota di lavoratori e studenti usano la bici e che oltre alle infrastrutture occorre concentrarsi sull’attività di sensibilizzazione. “La giunta ha previsto a questo scopo 550.000 euro l’anno”, ha detto Mussner. Il consiglio provinciale ha quindi deciso di approvare i punti della mozione che chiedevano di perseguire l’obiettivo di una cultura aziendale a misura di bicicletta; di intensificare i contatti con le istituzioni di formazione e ricerca per promuovere e sviluppare la mobilità in bicicletta; facilitare e promuovere il trasporto con bici al seguito in treno e autobus; e di rendere (più) a misura di bicicletta le strutture pubbliche e le aziende a partecipazione provinciale.
Sarebbe bello. Sarebbe anche
Sarebbe bello. Sarebbe anche bello pensare di introdurre sempre più il telelavoro, come ormai praticano, da decenni, altri paesi, tra cui Olanda, Inghilterra, Scandinavia in genere. Così il traffico e il pendolarismo si eliminano alla radice. Ma siamo ancora ben lungi.
Sarebbe anche bello se presso le stazioni fossero adibiti dei parcheggi SICURI, contro una tariffa mensile accettabile, dove lasciare le proprie biciclette. Invece questo agli assessori non sembra proprio interessare. Quindi sarà l'ennesima pentola... senza coperchio.