Gardini: “puntare alla governabilità”
Ri-sintonizzarsi su quell’elettorato deluso e arginare la solita, invalidante, lottizzazione partitica: il centrodestra valuta controindicazioni e formule potenzialmente vincenti in vista delle prossime elezioni comunali. A dettare la linea Elisabetta Gardini, europarlamentare e commissario di Forza Italia per il Trentino Alto Adige che oggi, 9 gennaio, ha fatto tappa nel capoluogo altoatesino, alla presenza dell’ex coordinatore regionale di FI Enrico Lillo. “A livello nazionale l’imperativo è ricompattare il centrodestra - ha dichiarato il capodelegazione di Forza Italia all'interno del Ppe nel Parlamento europeo - e questo vale anche per Bolzano”. Porte aperte dunque a Fratelli d’Italia (senza dimenticare di riservare un posto a tavola per la pasionaria Michaela Biancofiore) ma anche alla Svp e soprattutto alla Lega. Con il partito del Carroccio - riferisce Gardini, che esclude tuttavia le primarie, “abbiamo sempre trovato la quadra e anche stavolta ritengo che un accordo sia possibile, le modalità, tuttavia, sono ancora da stabilire, certo è che l’esperienza del Veneto e della Liguria rivela che un centrodestra unito può vincere e soprattutto è in grado di garantire la governabilità dopo il fallimento del centrosinistra”.
Centrosinistra che da oggi, intanto, può aggiungere nel novero delle candidature anche quella di Alessandro Huber - membro della segreteria del partito democratico e vice-presidente dell’associazione Deina Trentino-Alto Adige - annunciata in un video postato su youtube: “ufficializzo la mia volontà di partecipare alle primarie del Centrosinistra per le elezioni comunali di Bolzano 2016 - ha dichiarato il giovane dem, classe 1987 - sono sicuro che Bolzano possa essere pronta per cambiare verso, e sono cresciuto con la convinzione che per cambiare le cose ci voglia il coraggio di metterci la faccia. La mia è una proposta politica post-etnica, fatta di convivenza, connessione, apertura, che rimetta Bolzano al centro dell’Alto Adige”.
Con l'intramontabile candore
Con l'intramontabile candore di chi piove qui senza capire bene neppure dove si trova (un po' come fece la Meloni, che a malincuore dovette interrompere lo shopping per sorbirsi le contumelie dei suoi sparuti "camerati" alla ricerca di un introvabile bandolo della matassa), anche la Gardini replica il copione di una recita in assenza di pubblico. Fa tenerezza che a fianco (come riferito dall'articolo) le sieda Enrico Lillo, gran lavoratore di pizze (cfr. un video da poco in rete su Facebook), ma formalmente uscito dal partito brandendo una protesta che ha avuto la eco di una pernacchia nel deserto. La chimera di una unità del centrodestra rimarrà tale, nella solita blanda disputa di quelli che predicavano un passo indietro dei vecchi leader spompati già anni fa e poi puntualmente di nuovo in pista per incapacità di mollare anche l'osso più spolpato.