“A maggio la grande riapertura”
L’epidemia è tutt’altro che superata ma i dati dell’ultima settimana fanno ben sperare. Il contagio è ritenuto “stabile”. Non in diminuzione, dato che ancora ieri si sono registrati 52 nuovi positivi e un totale di 47 pazienti in terapia intensiva, ma con un andamento abbastanza “piatto”. Tanto da permettere alla Provincia di Bolzano di continuare i preparativi per l’uscita dal lockdown, che potrà essere differenziata fra territori come concesso dal governo. “La svolta potrebbe arrivare ai primi di maggio, con dei primi passi già dopo Pasqua” promette Arno Kompatscher affiancato da Thomas Widmann e Florian Zerzer. “Agiremo però solo se i dati ce lo consentiranno”. Per il resto, l’attenzione è puntata sulla ripartenza della sanità locale fuori dall’emergenza Covid-19, gli aiuti economici e il turismo. L’obiettivo in prospettiva è far tornare i visitatori da Germania e Austria, ma prima occorrerà far riconoscere il Sudtirolo “area sicura” dal virus.
La svolta potrebbe arrivare ai primi di maggio, con dei primi passi già dopo Pasqua (Arno Kompatscher)
La curva “piatta”
La curva del contagio è rimasta “piatta” negli ultimi sette giorni e questo permette di essere ottimisti, anche se come si ripete da giorni “non bisogna abbassare la guardia”: è quanto sottolinea l’assessore alla sanità Widmann, dalla conferenza stampa di ieri da Palazzo Widmann, guardando all’andamento giornaliero della pressione sulle terapie intensive. Rispetto all’aumento dei primi “10-20 giorni” dell’epidemia, ora c’è maggiore respiro. E quindi ci si può preparare alla ripartenza del grosso dei servizi quotidiani “normali” della sanità altoatesina. Tutto quello che è stato congelato finora nelle ore drammatiche dell’emergenza. “Ci prepariamo per far tornare i servizi alla semi-normalità, con il riavvio di visite prioritarie e operazioni chirurgiche” precisa.
Ci prepariamo per far tornare la nostra sanità semi-normale, con il riavvio di visite prioritarie e operazioni chirurgiche (Thomas Widmann)
Dopo un’accorata difesa dell’operato dei vertici sanitari sullo scandalo delle mascherine difettose acquistate dalla Cina, che ha visto partecipe anche il direttore dell’Azienda sanitaria Zerzer, Widmann annuncia a breve lo sblocco dei tamponi su medici e infermieri. “Abbiamo i test e li faremo per il personale ospedaliero, poi per gli operatori delle Rsa e i medici di base. Già oggi forniamo un tampone a 34 persone al giorno, siamo all’avanguardia in Italia”.
“Cura Italia”, le norme per l’Alto Adige
Accanto alla questione sanitaria ci sono gli aiuti economici. Tocca al senatore Svp Dieter Steger, in collegamento da Roma, illustrare le norme “specifiche per l’Alto Adige” inserite nel decreto “Cura Italia”, convertito in legge e approvato ieri al Senato. Il fondo bilaterale di solidarietà dell’Alto Adige potrà essere arricchito da risorse della Provincia, aumentando così gli interventi di sostegno ai dipendenti senza lavoro per la crisi. L’avanzo libero del bilancio di Palazzo Widmann potrà essere utilizzato per gli aiuti. “Avremo subito disponibili 200 milioni di euro - nota Kompatscher - che potranno dare ossigeno immediato all’economia, ad aziende, lavoratori e famiglie”. Misure che non serviranno solo nei prossimi mesi, “ma anche anni” aggiunge il governatore. Terzo punto, si lavora per garantire liquidità alle imprese anche con i mutui sopra i 35.000 euro garantiti dal pubblico. Quarto, gli interventi diretti per le imprese fino a 5 dipendenti, tramite contributi in conto capitale. Il disegno di legge provinciale necessario approderà in Aula mercoledì prossimo.
Ripartenza: fase 2 e 3
Grande aspettativa è concentrata sull’uscita dalle misure restrittive varate per limitare il contagio. “Ho incontrato il commissario del governo Vito Cusumano e ho chiesto alle forze dell’ordine di far rispettare le norme, ma con buon senso - spiega il Landeshauptmann -. La gente è stufa, serve una boccata d’aria e una prospettiva, ma occorre ancora avere pazienza ed essere responsabili”.
Lavoriamo sugli scenari: prima apriranno i negozi non essenziali e in una terza fase i ristoranti. Ma ce lo diranno i dati (Kompatscher)
Sulla ripartenza, Kompatscher incassa la vittoria ottenuta in condivisione “con tutti i presidenti di Regione e Province autonome” che al governo hanno chiesto un allentamento differenziato in base all’andamento locale dell’epidemia. Pasqua è alle porte e si guarda ai primi di maggio per una riapertura più generalizzata. Dalla prossima settimana ci potranno essere piccoli passi, ma ogni decisione rimarrà legata ai dati epidemiologici “favorevoli”, avverte: “Stiamo elaborando singoli scenari. Si inizierà con singoli negozi di categorie non essenziali e in un terzo momento coinvolgendo anche bar e ristoranti. Ma ogni passo avanti sarà compiuto solo se ce lo diranno i nostri dati”.
Far ritornare i turisti
La riapertura locale si riallaccia a quella prevista a breve in Austria e “prima o poi anche in Germania”, aggiunge Kompatscher. La previsione di Bolzano è che la mobilità ai confini fra gli Stati, quindi anche al Brennero, rimarrà bloccata per un po’. L’apertura definitiva, tuttavia, è un obiettivo fondamentale nel medio periodo per il turismo dell’Alto Adige, che vuole scrollarsi di dosso l’immagine di territorio “focolaio” del coronavirus dipinta all’inizio dell’epidemia soprattutto presso il pubblico tedesco. “Per far sì che ci sia una riapertura della mobilità e quindi una ripresa del turismo - conclude - dovremo far riconoscere il nostro territorio ‘area sicura’ dal virus. Anche su questo lavoreremo”.
Signor Voltolini, potrebbe
Signor Voltolini, potrebbe per favore procurare i numeri delle persone testate (= tutte le persone sottoposte a un test al Corona Virus al 12.03.-09.04.) e aggiungerli al grafico "Coronavirus : Südtirol - Alto Adige"? Penso che questi numeri dovrevvero essere disponibili.
Grazie.
Die Anzahl der täglich an den
Die Anzahl der täglich an den öffentlichen Spitälern durchgeführten Tests wird täglich in den Medien veröffentlicht. Allerdings dürfte mindestens die Hälfte der Tests Verlaufs-Kontrolltests für vorher positiv, zweifelhaft oder negativ getestete Personen sein; somit ist die Anzahl der getesteten Personen pro Tag nicht ersichtlich. Aus den veröffentlichten Daten geht zumindest hervor, dass bislang (10.04.2020) 10.712 Personen getestet wurden.
Interessanter wird die Beobachtung der Verlaufskurve der aktuell positiven Personen (=bekannte Spreader, die das Virus verbreiten) in Bezug auf die Gesamtbevölkerung: sie lässt sich aus der Zahl der Infizierten minus der Verstorbenen minus der Geheilten, das ganze bezogen auf die Gesamtbevölkerung von 530.000 Einwohner, errechnen: der "offizielle" Durchseuchungsgrad der Bevölkerung beträgt demnach derzeit 0.261%, d.h. 26 von 1000 Einwohnern Südtirol "streuen" aktuell (bzw. sollten in Quarantäne sein und nicht mehr streuen). Wenn man einen Faktor 10 für die vermutete Dunkelziffer annimmt, würden demnach derzeit 26 von 100 Südtirolern, also etwas mehr als ein Viertel, infiziert sein (sehr viele ohne es zu wissen). Das wären dann theoretisch
Von 09. auf den 10.04. wurden 63 Neuinfektionen getestet, 5 Personen sind verstorben und 46 genesen: die Nettobilanz beträgt somit 63 - 5 - 46 = 18 aktive Fälle mehr als am Vortag. Aus dem zeitlichen Verlauf dieser Kurve sieht man weiters, dass die Kurve noch immer nicht den Scheitelpunkt erreicht hat: erst wenn die Zahl der Verstorbenen plus die Zahl der Genesenen pro Tag die Zahl der Neuinfizierungen (diese wird noch lange ansteigen) überschreitet bzw. sich dieser annähert, kann von einer Entspannung der Lage ausgehen. So lange werden wir wohl mit Mundschutz herumlaufen müssen.
In reply to Die Anzahl der täglich an den by Martin Ogriseg
Sorry, falsch gerechnet: es
Sorry, falsch gerechnet: es sind 12 aktive Fälle mehr als am Vortag
In reply to Sorry, falsch gerechnet: es by Martin Ogriseg
Würfen sie bitte die Zahlen
Würfen sie bitte die Zahlen überprüfen:
"0.261%, d.h. 26 von 1000": 0,261 % mal der Faktor von 10 sind doch 2,61%?
Zumindest jenen
Zumindest jenen Handwerksbetrieben, die mit bis zu 10 Mitarbeitern bei einfacher Abstandsregelung und Pflicht zum Mundschutz-Tragen, sollte ehestens die Erlaubnis zum Weiterarbeiten erteilt werden. Diese Betriebe sind hinsichtlich der Liquiditätsengpässe am meisten gefährdet , stellen aber einen großen Teil der südtiroler und der italienischen Realwirtschaft dar.
Es wäre ein großer Fehler,
Es wäre ein großer Fehler, wenn die Sanität zu einem semi-normalen Betrieb übergehen würde. Die Sanität muss sich auf eine lange Zeit mit Corona einstellen und sich dementsprechend potenzieren und aufstellen. Vor allem aber muss sie die Betreuungspfade von Covid und nicht Covid bestmöglich trennen, um zu verhindern, dass Krankenhäuser zu primären Infektionsherden werden