Politik | Alto Adige

“A maggio la grande riapertura”

“Ma solo se i dati ce lo consentono” avvisa Kompatscher. I primi allentamenti dopo Pasqua. Obiettivo Alto Adige “area sicura” per il turismo. Riparte la sanità non Covid.
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Foto: ASP/Fabio Brucculeri

L’epidemia è tutt’altro che superata ma i dati dell’ultima settimana fanno ben sperare. Il contagio è ritenuto “stabile”. Non in diminuzione, dato che ancora ieri si sono registrati 52 nuovi positivi e un totale di 47 pazienti in terapia intensiva, ma con un andamento abbastanza “piatto”. Tanto da permettere alla Provincia di Bolzano di continuare i preparativi per l’uscita dal lockdown, che potrà essere differenziata fra territori come concesso dal governo. “La svolta potrebbe arrivare ai primi di maggio, con dei primi passi già dopo Pasqua” promette Arno Kompatscher affiancato da Thomas Widmann e Florian Zerzer. “Agiremo però solo se i dati ce lo consentiranno”. Per il resto, l’attenzione è puntata sulla ripartenza della sanità locale fuori dall’emergenza Covid-19, gli aiuti economici e il turismo. L’obiettivo in prospettiva è far tornare i visitatori da Germania e Austria, ma prima occorrerà far riconoscere il Sudtirolo “area sicura” dal virus.

La svolta potrebbe arrivare ai primi di maggio, con dei primi passi già dopo Pasqua (Arno Kompatscher)

 

La curva “piatta”

 

La curva del contagio è rimasta “piatta” negli ultimi sette giorni e questo permette di essere ottimisti, anche se come si ripete da giorni “non bisogna abbassare la guardia”: è quanto sottolinea l’assessore alla sanità Widmann, dalla conferenza stampa di ieri da Palazzo Widmann, guardando all’andamento giornaliero della pressione sulle terapie intensive. Rispetto all’aumento dei primi “10-20 giorni” dell’epidemia, ora c’è maggiore respiro. E quindi ci si può preparare alla ripartenza del grosso dei servizi quotidiani “normali” della sanità altoatesina. Tutto quello che è stato congelato finora nelle ore drammatiche dell’emergenza. “Ci prepariamo per far tornare i servizi alla semi-normalità, con il riavvio di visite prioritarie e operazioni chirurgiche” precisa.

Ci prepariamo per far tornare la nostra sanità semi-normale, con il riavvio di visite prioritarie e operazioni chirurgiche (Thomas Widmann)

Dopo un’accorata difesa dell’operato dei vertici sanitari sullo scandalo delle mascherine difettose acquistate dalla Cina, che ha visto partecipe anche il direttore dell’Azienda sanitaria Zerzer, Widmann annuncia a breve lo sblocco dei tamponi su medici e infermieri. “Abbiamo i test e li faremo per il personale ospedaliero, poi per gli operatori delle Rsa e i medici di base. Già oggi forniamo un tampone a 34 persone al giorno, siamo all’avanguardia in Italia”.

 

 

“Cura Italia”, le norme per l’Alto Adige

 

Accanto alla questione sanitaria ci sono gli aiuti economici. Tocca al senatore Svp Dieter Steger, in collegamento da Roma, illustrare le norme “specifiche per l’Alto Adige” inserite nel decreto “Cura Italia”, convertito in legge e approvato ieri al Senato. Il fondo bilaterale di solidarietà dell’Alto Adige potrà essere arricchito da risorse della Provincia, aumentando così gli interventi di sostegno ai dipendenti senza lavoro per la crisi. L’avanzo libero del bilancio di Palazzo Widmann potrà essere utilizzato per gli aiuti. “Avremo subito disponibili 200 milioni di euro - nota Kompatscher - che potranno dare ossigeno immediato all’economia, ad aziende, lavoratori e famiglie”. Misure che non serviranno solo nei prossimi mesi, “ma anche anni” aggiunge il governatore. Terzo punto, si lavora per garantire liquidità alle imprese anche con i mutui sopra i 35.000 euro garantiti dal pubblico. Quarto, gli interventi diretti per le imprese fino a 5 dipendenti, tramite contributi in conto capitale. Il disegno di legge provinciale necessario approderà in Aula mercoledì prossimo.

 

Ripartenza: fase 2 e 3

 

Grande aspettativa è concentrata sull’uscita dalle misure restrittive varate per limitare il contagio. “Ho incontrato il commissario del governo Vito Cusumano e ho chiesto alle forze dell’ordine di far rispettare le norme, ma con buon senso - spiega il Landeshauptmann -. La gente è stufa, serve una boccata d’aria e una prospettiva, ma occorre ancora avere pazienza ed essere responsabili”. 

Lavoriamo sugli scenari: prima apriranno i negozi non essenziali e in una terza fase i ristoranti. Ma ce lo diranno i dati (Kompatscher)

Sulla ripartenza, Kompatscher incassa la vittoria ottenuta in condivisione “con tutti i presidenti di Regione e Province autonome” che al governo hanno chiesto un allentamento differenziato in base all’andamento locale dell’epidemia. Pasqua è alle porte e si guarda ai primi di maggio per una riapertura più generalizzata. Dalla prossima settimana ci potranno essere piccoli passi, ma ogni decisione rimarrà legata ai dati epidemiologici “favorevoli”, avverte: “Stiamo elaborando singoli scenari. Si inizierà con singoli negozi di categorie non essenziali e in un terzo momento coinvolgendo anche bar e ristoranti. Ma ogni passo avanti sarà compiuto solo se ce lo diranno i nostri dati”.

 

Far ritornare i turisti

 

La riapertura locale si riallaccia a quella prevista a breve in Austria e “prima o poi anche in Germania”, aggiunge Kompatscher. La previsione di Bolzano è che la mobilità ai confini fra gli Stati, quindi anche al Brennero, rimarrà bloccata per un po’. L’apertura definitiva, tuttavia, è un obiettivo fondamentale nel medio periodo per il turismo dell’Alto Adige, che vuole scrollarsi di dosso l’immagine di territorio “focolaio” del coronavirus dipinta all’inizio dell’epidemia soprattutto presso il pubblico tedesco. “Per far sì che ci sia una riapertura della mobilità e quindi una ripresa del turismo - conclude - dovremo far riconoscere il nostro territorio ‘area sicura’ dal virus. Anche su questo lavoreremo”.