Nei partiti succede spesso: uno dà il colpo al cerchio e l’altro alla botte. Succede nel PD, dove l’assessore Stefano Fattor attacca regolarmente l’Svp sulle questioni urbanistiche (e non solo) ma poi altri gettano acqua sul fuoco, o come ieri, nel giorno della decisione della Stella alpina sul ballottaggio bolzanino, pubblicano un post al miele in ricordo dei bei vecchi tempi. Il giorno del voto Matthias Cologna del Team K annuncia il sostegno a Juri Andriollo e il giorno dopo Dragogna non lo dà per scontato (il direttivo decide oggi, 9 maggio). Accade in Fratelli, dove sulla scelta tra Corrarati e Andriollo, Marco Galateo di Fratelli d’Italia ieri (8 maggio) è andato giù pesante forse nel tentativo di condizionare il voto della Stella alpina, e ora il leader del partito, Alessandro Urzì corregge il tiro.

Se per il n.2 del partito l’Svp avrebbe dovuto motivare la propria “equidistanza” ritenuta altrimenti incomprensibile, per il deputato “la decisione della sezione di Bolzano della Svp di indicare espressamente la libertà di voto, interrompendo definitivamente la tradizione dell’appoggio ai candidati del centrosinistra, segna un cambio potente di rotta a favore del cambiamento nel capoluogo, è indirettamente l’esplicito atteso via libera a Claudio Corrarati, forte dei suoi 9 punti di vantaggio sullo sfidante Andriollo. La SVP mai si era spinta tanto in avanti nel capoluogo”. 
Secondo Urzì “la decisione riconosce il grande vantaggio del candidato del centrodestra, di fatto è un indiretto appoggio, l’ammissione della sua scontata vittoria”.
Infine arriva la “correzione ufficiale” rispetto a quanto detto da Galateo: “Non ci dovevamo aspettare di più, perché la SVP mantiene il suo carattere di partito di raccolta in cui resistono ancora le cosiddette componenti sociali che sono chiaramente orientate a sinistra”.