“Barzon non è uomo di fiducia di Hager”
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Giornata densa di interrogatori per la maxi-indagine Romeo, condotta dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Trento, che nei giorni scorsi ha portato agli arresti domiciliari di otto persone e ne ha indagate altre 77. Il primo a parlare davanti al giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli e ai pubblici ministeri Davide Ognibene e Alessandro Clemente è stato il bolzanino Lorenzo Barzon, secondo la Procura il “braccio destro” di Heinz Peter Hager. “Barzon non è un uomo di fiducia del dottor Hager, è un professionista che lavora a contratti ed emettere regolare fattura”, ha dichiarato il suo legale Beniamino Migliucci fuori dall’aula. “Riteniamo che le ipotesi di reato siano insussistenti, poi i processi si fanno in tribunale. Barzon ha chiarito la sua posizione, anche se c’era poco da chiarire. Abbiamo chiesto la revoca di tutte le misure, il giudice ed il Pm si sono riservati di decidere”. Il ventisettenne ha parlato per più di un’ora con gli inquirenti. Barzon, sospeso momentaneamente dall'ordine dei giornalisti in via cautelare, è agli arresti domiciliari in misura cautelare.
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In mattinata verrà sentito anche l'imprenditore arcense Paolo Signoretti, promotore (secondo la Procura) del sodalizio criminoso, con il compito di inserirsi nel tessuto economico ed amministrativo locale sul versante trentino. Previsto per oggi anche l’interrogatorio di garanzia dell'ex sindaco di Dro e senatore Vittorio Fravezzi, che, secondo gli inquirenti, avrebbe gestito le procedure di approvazione degli accordi urbanistici per la riqualificazione dell’ex area Cattoi a Riva del Garda e dell’ex hotel Arco.
Nel pomeriggio è invece prevista l’audizione dell'architetto di Bolzano Andrea Saccani che, assieme al collega Fabio Rossa dello studio Area17, avrebbe avuto un ruolo di “cerniera” fra l’imprenditoria e la pubblica amministrazione altoatesina.
Venerdì scorso (6 dicembre) erano stati ascoltati l'architetto Fabio Rossa, e la sindaca di Riva, Cristina Santi. L’architetto (difeso dall'avvocato Beniamino Migliucci che assiste anche Saccani e Barzon) si era avvalso della facoltà di non rispondere. La prima cittadina invece, assistita dagli avvocati Ilaria Torboli e Nicola Zilio, ha parlato per oltre un'ora ed il suo interrogatorio è stato secretato ed il giudice le ha revocato i domiciliari, sostituendoli con sostituiti con la misura dell'obbligo di dimora.
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